Storia ed evoluzione dell'ombretto
Tutte le curiosità su un segreto di bellezza dalla storia millenaria
03 Febbraio 2021
Vi abbiamo già svelato le antichissime origini del mascara, e il prodotto protagonista di oggi non è da meno. Parliamo dell’ombretto, il miglior alleato del mascara per valorizzare lo sguardo, che ha vissuto un vero e proprio momentum in questo 2020.
Grazie alle sue diverse texture, composizioni e colori è sicuramente il prodotto di makeup in grado di cambiare più velocemente e in modo più evidente l’aspetto di chi lo indossa, permettendo di creare nude look naturali, ma anche combinazioni di colori eccentriche e multicolor. Molto amato dal mondo del cinema, del teatro, della danza e, ovviamente, della moda, è un vero must-have di ogni look degno di nota.
Le shades oggi disponibili in commercio sono praticamente infinite, abbinate a tantissimi effetti e finish come mat, glitter, wet o shine. Possiamo scegliere la nostra texture preferita - in crema, in gel, in polvere - e praticamente ogni brand di cosmetica e make-up annovera la sua signature palette tra i prodotti più venduti.
A differenza di oggi però, nel corso della storia l’ombretto non è stato usato solo per mera apparenza, bensì per esprimere il proprio status sociale, la propria religione e le proprie abitudini.
Proprio nell’Antico Egitto, dodici secoli fa, troviamo le prime tracce dell’uso dell’ombretto: il khol infatti, una pasta di vari minerali e grasso animale, di un intenso colore nero, oltre ad essere stata la base per il mascara, è stata la miscela da cui è nato l’ombretto. Questa miscela molto densa veniva usata per proteggere gli occhi dalla luce intensa e per prevenire infezioni e arrossamenti. I faraoni e la classe reale inoltre si truccava gli occhi per simulare gli dei. Altre tracce sono state trovate in Mesopotamia, cinque migliaia di anni fa. Nell’antica Grecia e nell’Impero Romano, l’ombretto ha abbandonato definitivamente il suo significato religioso e ha iniziato ad essere usato dall’aristocrazia del tempo, come belletto pregiato, importato dall’India e Babilonia. Per ovviare a questa mancanza di materia prima, i Romani iniziarono a creare la loro versione, mischiando erbe, spezie, minerali, fiori secchi e parti di animali.
Ora facciamo un balzo temporale in avanti: l’ombretto che conosciamo oggi è nato solo durante i roaring twenties, arrivando a spopolare tra le flapper girls tutte piume e perline, grandi amanti dello smokey eyes. Negli anni '60 invece le tonalità più usate erano l’azzurro, il verde e il viola tenue, sfumati fino all’arcata sopraccigliare. Negli anni ‘80 via libera a tonalità accese e metalliche, abbinate rigorosamente a rossetti altrettanto scuri, che hanno aperto la strada al trucco glitterato degli anni ‘90 che sicuramente tante di noi ricordano. Colori vivaci abbinati a labbra altrettanto luccicanti.
Oggi i toni sono sicuramente meno accesi, e il nude look va per la maggiore; spesso l’ombretto viene usato anche come blush e i make-up artist prediligono rossetti matte nelle stesse tonalità. Dopo aver ripercorso le sue origini e i suoi usi, è venuto il momento di farci (o fare un regalo), e scegliere il nostro ombretto preferito tra le proposte di nss G-Club. Se vi sentite audaci provate a sfruttare la vecchia regola.