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Per Jada Pinkett Smith l'alopecia è empowerment

Come l'attrice ha trasformato il disturbo autoimmune che colpisce il 50% delle donne in una forza

Per Jada Pinkett Smith l'alopecia è empowerment Come l'attrice ha trasformato il disturbo autoimmune che colpisce il 50% delle donne in una forza
Fotografo
Axelle/Bauer-Griffin/Filmmagic/Getty Images

La 94esima edizione degli Academy Awards passerà probabilmente alla storia per lo schiaffo di Will Smith a Chris Rock, reo di aver fatto una battuta sulla testa shaved della moglie dell’attore di King Richard, Jada Pinkett Smith, che ha adottato quel "look" non per moda o esigenze di copione, ma a causa dell’alopecia. Il gesto di Will Smitch ha acceso i riflettori su una malattia che, pur colpendo 147 milioni di persone in tutto il mondo, resta ancora nell’ombra, perchè il fatto di perdere i capelli provoca nelle donne un senso di assoluta inadeguatezza, di vergogna che le porta a vivere un profondo disagio e nascondere il problema. Indossare parrucche o foulard sono trick per difendersi dal body shaming e dalla paura di essere considerata brutta o sbagliata che anche Pinkett Smith ha usato per molto tempo. Poi, nel 2018, all’ennesima domanda sul motivo per cui sfoggiasse spesso turbanti, ha deciso di parlare apertamente della caduta dei capelli in un episodio del suo show Red Table Talk:

"All’inizio è stato terrificante. Ero sotto la doccia un giorno e avevo una manciata di capelli tra le mani e in quel momento mi sono detta "Oh mio dio, sto diventando calva?""

Questo è stato il primo passo di un lungo percorso di accettazione ed empowerment, attraversato col sostegno della famiglia e, soprattutto, della figlia Willow che ha deciso di adottare la shaved head per solidarietà con Jada e l’ha ispirata a fare lo stesso, mostrando fieramente che bellezza e femminilità possono avere forme diverse e non sono certo i capelli a determinarle. Così lo scorso dicembre Jada ha deciso di condividere con i suoi follower di Instagram il suo capo nudo, comprese le cicatrici dell’alopecia:

"Mi raso fino al cuoio capelluto, altrimenti sembra che sia stata operata alla testa, o qualcosa del genere. Credo proprio che io e l’alopecia diventeremo amiche. A questo punto posso solo riderne. Meglio dirvelo così lo sapete e non penserete che mi sono fatta operare al cervello o qualcosa del genere. Un giorno, all’improvviso, ho dovuto affrontare questo problema. Che era impossibile da nascondere, così ho deciso di condividerlo con tutti. Sulle zone calve posso metterci degli strass o delle coroncine. Arrivata a questo punto, ho imparato a sorriderci sopra, anche perché non ci sono altre alternative."

Durante la puntata Jada goes bald di Red Table Talk, Pinkett Smith, che ha imparato a vivere seguendo il motto "Amati ogni singolo giorno", ha aggiunto che la sofferenza si è rivelata un mix tra una chiamata di tipo spirituale e molto senso pratico:

"Mi sono detta "bella hai l’attaccatura sempre più alta, fallo subito" e così l’ho fatto. È stato un salto nel vuoto ma ho scoperto molte cose di me stessa. È stato liberatorio. Venivo da anni in cui mi valutavo su come piacessi agli altri, mi taravo su come gli altri volessero vedermi, non per come pensavo volessi essere io stessa. Ero immersa in questo mondo, ho deciso perciò di essere me stessa e mi sono liberata, finalmente. Avrei voluto farlo da tanto tempo. Ho lasciato andare via tante cose insieme alle chiome, è stata perciò anche una esperienza quasi mistica, sicuramente di riscoperta".

L’attrice di Matrix Resurrections soffre di alopecia areata, "una condizione che si verifica quando il sistema immunitario attacca i follicoli piliferi e provoca la caduta dei capelli, di solito colpisce la testa e il viso e in alcuni casi può essere una condizione temporanea derivante da un forte stress o shock", ma ne esistono di diversi tipi, così come molteplici possono esserne le cause. Spesso alla sua origine possono esserci fattori genetici, risposte autoimmuni, stress, carenze nutrizionali, repentini cambi di peso, malattie della tiroide, sindrome dell’ovaio policistico, squilibri ormonali, uso di farmaci o cause ambientali. Anche le cure variano a seconda della causa scatenante, ma è importante rivolgersi ad un medico specialista all’insorgere dei primi sintomi, ottenendo anche un parallelo adeguato sostegno psicologico, perché tutte le persone affette dal problema hanno sottolineato come la vergogna per la perdita dei capelli, sia quasi uno stigma sociale, una condanna all’invisibilità, soprattutto per una donna. Basta pensare alle prime tre immagini che siamo soliti associare ad una donna con la testa pelata:  il maschile, la malattia e la prigionia.

Esporsi e parlarne in prima persone può essere non solo di aiuto a chi si trova nella stessa condizione, ma è fondamentale per cambiare la percezione che abbiamo di una donna con la shaved head. Come Jada Pinkett Smith, altre star hanno deciso di condividere il loro percorso nell’affrontare l’alopecia.  Lo hanno fatto la modella Tyra Banks che ha raccontato di averne sofferto in passato di dopo un periodo di burnout lavorativo, l’attrice Viola Davis, che  in un'intervista al magazine Vulture ha confessato di combattere con l'alopecia da quando ha 28 anni e di aver sofferto profondamente per questa condizione, cercando di nasconderla, fino a quando ha intrapreso un percorso di analisi e terapia psicologica per lavorare sulla sua autostima. Significativa anche la storia della modella Amber Jean Rowan che dopo la diagnosi di alopecia, non trovando una community dove condividere esperienze e consigli, ha aperto Hair Free.