La bellezza nel 2022 è ancora definita da un'equazione matematica?
Cos'è il Golden Ratio of Beauty Phi che accomuna Harry Styles, Robert Pattinson e l'Uomo Vitruviano
13 Ottobre 2022
Harry Styles è l'uomo più bello del mondo. A dirlo non è un sondaggio effettuato tra persone reali, ma la scienza. O, almeno, un algoritmo chiamato Golden Ratio of Beauty Phi, secondo cui la bellezza di un individuo è determinata dalla simmetria del suo viso. I parametri sono gli stessi utilizzati anche da Leonardo da Vinci per ottenere le proporzioni del corpo maschile perfetto per l'Uomo Vitruviano: la lunghezza dell'orecchio deve essere uguale alla lunghezza del naso, la larghezza dell'occhio deve essere proporzionale alla distanza tra gli occhi. Questo sistema di valutazione premia Harry con un 98,15%. Così, senza nemmeno considerare altri fattori della sua personalità pubblica che ne elevano il fascino, come il talento o lavoro stilistico fatto insieme ad Alessandro Michele e Gucci caratterizzato da outfit fluidi che reintepretano la mascolinità, Harry raggiunge la vetta della classifica degli uomini più belli del 2022 secondo i canoni aurei. Ma da dove viene lo strumento che premia le fattezze adoniche e soprattutto, dobbiamo ancora fidarci della sua definizione di bellezza canonica nel 2022?
Nella lista delle "bellezze da algoritmo" sono entrati negli ultimi anni anche Robert Pattinson, Bella Hadid, Zendaya, Jodie Comer, Brad Pitt e Ryan Gosling grazie alle loro proporzioni fisiche. Come per Harry, i tratti determinanti nel decretare il coefficiente di bellezza sono state le misure armoniche e simmetriche di fronte, occhi, sopracciglia, zigomi, naso, labbra, mento e mandibola. Un altro aspetto considerato dal Golden Ratio of Beauty Phi sono quanto le proporzioni degli analizzati si avvicinano alla sezione aurea, una costante universale definita dagli antichi greci e nota anche come Phi o numero di Fibonacci, che numericamente corrisponde a 1,618. Secondo molti questa equazione matematica che rappresentava un tentativo di misurare la bellezza utilizzato anche da Leonardo e gli artisti del Rinascimento per mappare i loro capolavori e identifica le forme più armoniose della natura che il nostro cervello associa alla perfezione e si può trovare in natura così come in arte e architettura. Qualche esempio? La conchiglia del nautilus, il Partenone, le sculture di Fidia, la Bibbia di Gutenberg, la Gioconda o il Taj Mahal.
Dopo tutta la conversazione sull'inclusività e sulle caratteristiche uniche che definiscono la bellezza, può uno standard proveniente dall'antica cultura greca definire davvero cosa sia bello oggi? Partendo dal presupposto che la matematica non è un'opinione, in certi ambiti neanche la bellezza lo è. Quando si parla di personaggi pubblici, nonostante l'apertura mentale e i gusti personali, oltre alla sensibilità del singolo e la sua capacità di costruire l'immagine del bello ai propri occhi, nello star system gli individui risponderanno più facilmente a canoni che vengono dalle proporzioni ideali, gli stessi rispettati e stravolti per impatto visivo in arte e in fotografia, perchè più facilmente riconoscibili come esteticamente appetibili al pubblico generale, già abituato a certe caratteristiche. Il bello dell'evoluzione inclusiva che il mondo dell'intrattenimento sta vedendo da 5 anni a questa parte è la partecipazione eterogenea di tanti tipi di bellezze, la costruzione di uno scenario sempre più rappresentativo del caleidoscopio di estetiche e personalità presenti nel mondo. Un altro aspetto da considerare oggi per la definizione di "bello" è sicuramente la costruzione del personaggio oltre la mera bellezza del singolo, come dimostra la fondamentale importanza dei celebrity stylist a fianco delle personalità che popolano i red carpet. Quindi, Harry Styles può essere uno degli uomini più belli del mondo per via delle sue proporzioni auree, ma anche per i valori sta costruendo attorno al suo viso pulito e alle canzoni romantiche grazie ad una strategia di brand building.
La matematica e la sezione aurea possono essere un tentativo di trovare una linea guida per definire cio che è bello, ma non un diktat assoluto che va oltre l'arcobaleno di sfaccettature da considerare per definire labellezza nel 2022. Lo sosteneva anche Umberto Eco: in ogni epoca hanno sempre convissuto diversi ideali estetici e sensibilità che emergono, tra i tanti fattori, da un mix tra norme culturali, preferenze sessuali ed estetiche delle singole persone.