Cos'hanno in comune i beauty look delle Nepo Babies?
C'entra con il privilegio e i migliori MUA del mondo
23 Dicembre 2022
Bella e Gigi Hadid, Kaia Gerber, Lily-Rose Depp, Kendall Jenner, Zoë Kravitz, Iris Law, Maude Apatow, … la lista potrebbe continuare a lungo e alla fine avremo un elenco di pagine e pagine piene di nomi che hanno almeno due cose in comune: dei genitori famosi e un senso dello stile invidiabile (e copiatissimo) in fatto di moda e beauty. Già, perché la maggior parte delle it-girl che elogiamo continuamente per la loro capacità di abbinare minidress e clog, ombretti e rossetti, ma anche di intercettare e lanciare per primi le nuove tendenze sono Nepo babies, quelli che fino al 2021 conoscevamo semplicemente come figli di papà, ossia i figli di madri e padri famosi, che hanno una carriera già avviata nello showbiz. Con buona pace di Lily-Rose Depp che ne ha parlato come di un’arma a doppio che comporta alcuni vantaggi, ma, anche molti problemi da risolvere, primo fra tutti l’errata convinzione che dietro al suo successo non ci siano talento o duro lavoro. Vittoria Ceretti si è indignata e ha ricordato alla primogenita di Johnny Depp e Vanessa Paradis che non tutti hanno il vantaggio di avere la strada spianata sin dalla nascita, con i geni perfetti (anche se quelli alla modella italiana certo non mancano) e i contatti giusti disposti a darti almeno una chance solo per i tuoi legami di parentela.
Improvvisamente tutti sui social e sui media più tradizionali hanno cominciato a schierarsi da una parte o dall’altra, discorrendo sui pro e i contro della condizione di nepotism baby e come sia sempre esistita in ogni campo, ma specialmente in quello dell’intrattenimento. Pensiamoci, gran parte della Hollywood che amiamo rientra nella categoria, da Kate Hudson a Gwyneth Paltrow, da Angelina Jolie a Drew Barrymore, come ricorda anche il New York Magazine che all’argomento più hot del momento ha dedicato una copertina diventata virale nella quale le teste di bambini famosi nati da star di Hollywood, tra cui Dakota Johnson, Lily-Rose Depp e Maya Hawke, sono montate sui corpi dei bambini. Nei vari articoli all’interno si legge "Questo è il credo del bambino nepo: prova, e se all'inizio non ci riesci, ricorda che sei ancora il figlio di una celebrità, quindi prova, riprova" e ancora, sulla copertina di Variety: "Li amiamo, li odiamo, non li rispettiamo, ne siamo ossessionati", ma la frase più brillante, quella che riassume al meglio i vantaggi dei figli di è "Ha gli occhi di sua madre. E l’agente."
È tanto semplice quanto innegabile, che lo vogliano o meno, Bella, Gigi, Maude, Hailey e tutte le altre dal cognome importante sono state cresciute nel lusso, nel privilegio per un presente ed un futuro di successo. E non parliamo solo del conto in banca o della fama di riflesso ottenuta dai genitori, ma dei contatti. Ognuna di loro è stata abituata fin da piccolissima (vedi North West che a 9 anni è già comparsa nel front row della Paris Fashion Week con tanto di trucco e outfit by Gaultier) a avere rapporti e a lavorare con i migliori designer, stylist e make-up artist, da cui hanno appreso tutti i segreti del mestiere a cominciare dal modo migliore per valorizzarsi e ottenere un look da effetto wow garantito. Non è un caso, quindi, se "progenie come la figlia di Paul Walker, Meadow, la figlia di Stephen Baldwin, Hailey Bieber, la figlia di Kris Jenner, Kendall, la figliastra di Kamala Harris, Ella Emhoff, e la figlia di Cindy Crawford, Kaia Gerber, hanno trovato una corsia preferenziale" nel mondo della moda e in quello della bellezza che spesso le ha portate ad un successo supportato da milioni di follower pronti a osannarle, imitarle e comprare qualsiasi prodotto lancino sul mercato o di cui siano testimonial. In un certo senso sono nate per questo. E se tutti noi comuni mortali per nascondere il naso grande o per capire come fare il cat-eye perfetto dobbiamo sorbirci ore di tutorial e di tentativi falliti, loro si esercitano da sempre sotto la guida di guru come Charlotte Tilbury e Pat McGrath che non solo hanno loro insegnato come truccarsi, ma anche come trasformare i difetti in punti di forza e come sviluppare uno stile personale ed incisivo. Sembra ovvio che tutto sommato la condizione di Nepo baby comporti più pro che contro ad oggi, almeno quando si parla di accesso a prodotti e procedure che possano migliorare l'immagine di una persona, ma con tutta questa giocoleria mediatica sul tema, cominceremo a parlare di meritocrazia?