Le tendenze beauty avvistate sulle passerelle della London Fashion Week
Dai kiss curls di Harris Reed alle labbra doppie e glitterate di David Koma
20 Febbraio 2023
Nonostante la London Fashion Week sia da sempre quella più eccentrica e sperimentale, in passerella non si sono viste scelte particolarmente anticonformiste o beauty look dirompenti. Uniche concessioni alla stravaganza e alla provocazione le ciglia spider abbinate a lingue colorate create da Isamaya Ffrench per Chet Lo e i fiocchi che da Simone Rocha diventano parte integrante del make up, un tocco romantico e inaspettato da copiare per una serata speciale. Via libera, invece, al glamour old school, quello d’ispirazione anni 20, anni 30 con onde sinuose che incorniciano il viso e talvolta, come da Harris Reed, si illuminano d’oro e d’argento. Non sono mancati nemmeno i look goth, alternativa grintosa al classico (e super in trend alla LFW) makeup-no-makeup.
Ecco le tendenze beauty più interessanti avvistate sulle passerelle della London Fashion Week.
Le code “ingioiellate” di Erdem
Erdem Moralıoğlu ha trasportato i partecipanti nella Home Of Hope For The Restoration Of Fallen Women, un rifugio per donne che operava alla fine del 1800. Per la sfilata FW23 il designer ha trasformato le modelle nelle "giovani donne decadute e senza amici" che secoli fa abitavano questa "casa di speranza", basando l’estetica di abiti e beauty sul loro spirito ribelle. Così, gli abiti in taffetà, i pizzi e le giacche in stile vittoriano sono stati accompagnati da smokey eyes drammatico e capelli wet. Anthony Turner ha realizzato delle code di cavallo che dovevano mimare l’effetto dei capelli dopo ore passate sotto la pioggia. Per questo ha utilizzato una generosa quantità di siero Olaplex No.9 miscelato con acqua e ha aggiunto sulla parte superiore una cascata di cristalli colorati.
Le onde disciplinate all’ingiù di Harris Reed e i fiocchi di Simone Rocha
La nuova collezione di Simone Rocha è ispirata alla Lughnasadh, la celebrazione della festa gaelica del raccolto che ricorre ogni primo di agosto. A livello beauty la tradizione è stata declinata in chiave romantica con fiocchetti rossi, neri e bianchi posizionati sotto agli occhi come se fossero lacrime o preziosi gioielli, mentre l’hairstyle ha ripreso la trama e l’aspetto della rafia che è stata incorporata in diversi capi. Cyndia Harvey ha portato i capelli delle modelle in avanti, sul viso, coprendo quasi totalmente gli occhi con alcuni riccioli morbidi, "che sembravano battuti dalle intemperie e leggermente distrutti". Capelli in avanti, ma con kiss curls, anche per Harris Reed. Ali Pirzadeh ha fatto riferimento agli elementi strutturali della collezione incorniciando i volti delle modelle con kiss curls decorati con foglie d'oro e d’argento per aggiungere "dimensione e consistenza mantenendo il tutto strutturato, modellato e scolpito". Il tocco finale? Una spruzzata di glitter all'attaccatura dei capelli, sulle onde art déco alla Josephine Baker, che enfatizzava il make up celestiale e glamour di Sofia Tilbury, con gli occhi dorati abbinati a labbra impreziosite da strass e glitter e la pelle luminosa grazie a una speciale tecnica "non-touring" creata scolpendo il viso con l'highlighter.
Le labbra doppie di David Koma
Se pensate che non ci sia niente di più glamour di un paio di labbra rosse, allora non avete ancora visto l’ultima sfilata di David Koma. La collezione FW23 è un omaggio a Marlene Dietrich e ai suoi essentials che il designer inglese ha trasformato in un continuo gioco di elementi maschili e femminili, camicie da smoking che diventano mini dress, cappotti da spia in pelle nera, silhouette asimmetriche, blazer boyfriend, giacche da motociclista da bad girl, pellicce di marabou, abiti in maglia, gonne incrostate di cristalli e abiti composti da strati di paillette. E molto rosso, lucido, laccato, come quello che l’iconica attrice sfoggiava su unghie e labbra. Rivisitate dal MUA Patrick Glatthaar quelle ispirazioni sono diventate labbra doppie ad alto tasso di glamour. Cosa le rende speciali? Il labbro superiore si veste di un rossetto rosso fuoco vinilico, mentre quello inferiore è decorato con una pioggia di cristalli della stessa shade.
L’ombretto pop di Richard Quinn
Per la FW23 Richard Quinn ha cercato di rileggere in chiave fashion The Secret Garden di Frances Hodgson Burnett. Il mood magico e floreale ha ispirato al MUA Terry Barber, direttore artistico di MAC Cosmetics, tavolozza di colori che comprendeva lilla, acquamarina e argento, abbinate a sopracciglia arrotondate anni 20, come i capelli by Sam McKnight. Per creare il look, Barber ha prima preparato la pelle con l'Hyper Real Serumizer a diffusione di luce di MAC Cosmetics, ha aggiunto il fondotinta Studio Radiance Face And Body del brand e poi è passato agli occhi. Ha disegnato degli aloni di colore che circondavano interamente l’occhio con la MAC X Richard Quinn Eyeshadow Palette e, infine, ha dato un tocco di gloss trasparente alle labbra.
Le ciglia spider di Chet Lo
Per la FW23 le caratteristiche texture popcorn di Chet Lo si sono tinte di nero, esplorando un lato inedito e un po’ dark del designer che ha cercato di interpretare la sua diagnosi di depressione attraverso un ricordo d’infanzia: il rassicurante bagliore delle creature degli abissi come metafora della luce che lo ha guidato fuori dall'oscurità. Un tema certamente non facile che Isamaya Ffrench ha tradotto in un makeup-no-makeup, con piccoli elementi eccentrici come la lingua dipinta di verde, rosso e blu e come le ciglia spider. La MUA ha aggiunto delle ciglia finte e le ha unite in piccoli gruppi.
Il glow di Christopher Kane
Gli istinti animali, la biologia, i suoi giorni di scuola della classe operaia a Glasgow e l'intelligenza artificiale sono alcune delle reference dell’ultima collezione di Christopher Kane che si sono tradotte in tagli geometrici, rigidi, affilati e texture viniliche, lucide. Un effetto simile è stato ricreato da Sofia Tilbury con prodotti Charlotte Tilbury come l’illuminante liquido Beauty Light Wand nella tonalità Spotlight, distribuito lungo i lati dei loro volti. Il risultato è una carnagione eterea, glowy, esaltata dal minimalismo del resto del look.
Lo sguardo affilato di Burberry
Daniel Lee ha debuttato alla direzione artistica di Burberry tra check che invadono ogni outfit e si colorano di blu elettrico su bianco, giallo ocra, viola, corallo o bordeaux, ma nessuna di queste sfumature ha influenzato il make up che è rimasto quasi totalmente nude. Unica concessione al glam, sfoggiata solo da alcune modelle, un cat-eye ultragrafico e appuntito che incorniciava completamente l’occhio, sulla rima superiore e inferiore, con un tratto spesso di eyeliner che terminava con due code appuntite.