Non sappiamo più com'è fatto un sorriso vero?

Quando vi guardate attorno, tra le persone che fanno parte della vostra vita a lavoro, in famiglia e bel vostro gruppo di amici che sorrisi vedete? Giallini, irregolari, discolorati, piccolissimi o grandissimi o entrambi fianco a fianco. Con gli incisivi marcati, i canini puntuti da vampiro e il resto un po' in disparte i denti delle persone normali spesso sono così, dolcemente complicati. Sarà che non possiamo più permetterci il dentista, sarà che ci siamo abituati. A volte, però, è proprio questa irregolarità un po' buffa che (levati i possibili problemi di salute, che non sono l'oggetto di questo articolo) ci rende qualcuno simpatico, il suo sorriso qualcosa da causare con un battuta o un complimento e poi ammirare. Se con il sorriso ci lavori, però, le cose cambiano. O, almeno, questo è quello che sembrano pensare le star internazionali, tutte occupate nella ricerca della perfezione estetica, a costo di sforare nell'uncanny.

Le faccette dentali che cambiano il sorriso

Fino a qualche anno fa, se me lo aveste chiesto, non avrei neppure saputo spiegarvi cosa fossero le veeners, cioè le faccette dentali estetiche che odontosalute.it definisce come "protesi sottilissime, con uno spessore simile a quello delle lenti a contatto, che si applicano sulla superficie esterna dei denti con l’obiettivo principale di migliorare l’estetica del sorriso". Adesso, so che per fissarle (sono permanenti e non richiedono particolare manutenzione) occorre prima procedere a una limatura dei denti, di cui possono modificare forma, colore, lunghezza e anche posizione. Sono state inventate a Hollywood alla fine degli anni '20, hanno acquistato popolarità negli anni '80 e oggi sono ovunque, sempre più brillanti, grandi e riconoscibili. Sopratutto nella bocca delle nostre celebrities preferite. Si discute sui social di cosa facciano ai visi di cantanti, attori e personalità del mondo dello spettacolo, e sulle implicazioni che vedere queste bocche bianco ottico e scintillanti, in alcuni casi quasi cavalline, causi alla nostra idea di sorriso normale. 

Le star che hanno richiesto i veeners

Andiamo con ordine. Quali sono le star che hanno deciso di utilizzare le faccette? Tra le prime a venire in mente c'è sicuramente Miley Cyrus. Poi ancora The Weeknd, Sam Claflin, Kate Hudson (che adesso sfoggia una dentatura molto diversa da quella che le aveva dato il sorriso adorabile di Come farsi lasciare in 10 giorni), Jojo Siwa, Hilary Duff e Tom Cruise. Come spesso accade con gli interventi estetici, gli utenti dei social si divertono a spottarle, commentando in maniera estensiva la loro dimensione, il loro colore e quanto sembrano artificiali o naturali. Non sempre il verdetto è positivo. Nonostante i pettegolezzi, sempre più persone prendono esempio da loro, richiedendo la stessa procedura. Le faccette sono in trend, e potrebbe essere un problema per i nostri sorrisi normali e naturali.

Ha senso rincorrere il sorriso perfetto?

Un problema non tanto per la scelta personale di ognuno, che rimane libera, ma perché le procedure estetiche (soprattutto quelle permanenti) non dovrebbero mai essere un trend, qualcosa da inseguire ciecamente solo perché vista su un red carpet, da collezionare. Avremmo dovuto imparare tempo fa che le star non possono essere prese ad esempio per questo tipo di cose, anzi. Hanno possibilità diverse, standard diversi, obiettivi diversi. L'idea di bellezza che portano avanti è inverosimile e, francamente, poco applicabile alle nostre vite, anzi portatrice di complessi e problemi e di una allontanamento alienante da un vero corpo, una vera bocca, un vero sorriso, che per contrasto appariranno per forza brutti. Abbiamo davvero bisogno di un'altra procedura trendy da aggiungere alla lista dopo il buccal fat removal e il brazilian butt lift?

L'importanza di accettare le proprie imperfezioni

La verità - come spesso accade quando il tema centrale sono le procedure estetiche più o meno invasive o evidenti - è che è molto importante rimanere ancorati nella realtà, cercare risultati che siano armonici con i nostri visi e non quelli perfetti, che per definizione risultano finti, artificiali, quasi inquietanti. Insomma, accettare le nostre imperfezioni, imparare e farci i conti anche senza procedure permanenti, magari aggirando il problema o scendendo a compromessi con noi stessi e con ciò che è possibile o impossibile modificare, ci libera. Ci libera dal giudizio altrui, dalla pressione che il mondo della bellezza esercita su di noi, ci regala delle nuove consapevolezze su quali sono le nostre priorità e su chi e come vogliamo essere davvero, denti imperfetti compresi.