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L'inclusione, nel beauty, è ancora pigra e superficiale

Il caso del fondotinta Youthforia dimostra che c'è tanta strada da fare

L'inclusione, nel beauty, è ancora pigra e superficiale Il caso del fondotinta Youthforia dimostra che c'è tanta strada da fare

L'inclusione (o il bisogno di un'inclusione che sia sincera ma anche ragionata, cercata e realizzata concretamente ogni giorno, costantemente) passa anche dal beauty, dal make-up e dalla skincare. Non è un segreto né tantomeno una novità. Basti pensare ai colori e alle tonalità dei fondotinta, dei correttori e delle polveri, ai prodotti per capelli afro e chi più ne ha più ne metta. Si tratta di una battaglia ancora in corso, che le creator e influencer nere portano avanti con fierezza, convinte che un miglioramento sia possibile anzi auspicabile anzi estremamente in ritardo. Tutto vero, e si capisce anche guardando a certi errori e scivoloni che ancora avvengono.

Il fondotinta nero di Youthforia

Tutto è nato, come spesso accade, su TikTok. L'utente Golloria - che ha dedicato una serie di video alla ricerca delle tonalità di fondotinta più adatte alle persone nere con incarnato scuro - ha provato il fondotinta Date Night di Youthforia nella tonalità più dark disponibile, la 600 Deep. Applicandolo, si è resa conto in diretta che il prodotto è semplicemente nero. Avete capito bene. Solo nero. A confermare l'impressione si è aggiunto Javon Ford, chimico cosmetico, che sempre su TikTok ha spiegato come nel prodotto in questione ci sia solo un pigmento, il CI 77499, che è un ossido di ferro nero. Questa mancanza di altri pigmenti e quindi di sfumature (che sono presenti in altri fondotinta della linea e aiutano a rendere un prodotto adattabile alla pelle e ai diversi tipi di sottotono) rende impossibile sia indossarlo da solo sia mescolarlo con una tonalità diversa o più chiara, perché renderebbe ogni prodotto grigio. Insomma, un vero flop.

@golloria

its biologically impossible to be PURE black. there is no pigment in this foundation other than pure BLACK oxide. this was not a mistake.

original sound - golloria

L'inclusività nel beauty: una questione ancora aperta

Il video di Golloria è diventato virale, e le conversazione online sull'inclusività performativa e sulla pigrizia e superficialità di certi brand di make-up si è infiammata. Ne sono seguiti tantissimi articoli di magazine online che hanno sottolineato ancora una volta come ci sia bisogno di parlarne, continuamente, in maniera stancante e frustrante: non solo per ottenere qualcosa, ma anche per mantenere quello che si è duramente conquistato. Non dovrebbe essere così e non dovrebbero essere solo le creator nere a metterci la faccia. Dovrebbe essere una lotta condivisa, perché un beauty inclusivo va a vantaggio di tutti e a svantaggio di nessuno.

Le parole di Loretta Grace

Abbiamo chiesto un parere sul fondotinta nero a Loretta Grace, beauty creator che da anni si batte per la causa. Le sue parole sono state chiare e nette, e non hanno lasciato adito a dubbi sulla validità dell'operazione. "Usare il pigmento nero per formulare un fondotinta dedicato ai fototipi scurissimi dimostra quanta ignoranza,  pigrizia e pensiero biancocentrico ci sia in questa industria. Quando si tratta di approfondire lo studio della nostra pelle c’è sempre approssimazione, i fototipi scuri hanno diversi sottotoni, caldo, freddo, olivastro, ma il nero non è uno di questi. Molti laboratori cosmetici italiani hanno lo stesso identico problema" ci ha detto. "Sinceramente non sono sorpresa, in diverse occasioni mi sono ritrovata sui set con MUA professionisti utilizzavano l’ombretto nero che per scurire i fondotinta beige nel loro kit, il risultato? Un fondotinta grigio inutilizzabile su pelle scura. Questi episodi minano la serenità mentale di qualsiasi individuo, un content creator, un attore, un modello, una cantante e non dovrebbe più accadere nel 2024. Youthforia è l’esempio che tutti makeup brand non dovrebbero seguire".