L'acne oggi, tra stigma sociale e nuovi trend
Un nuovo studio esamina il problema e ci fa riflettere sull’impatto dell’acne su di chi ne soffre
10 Maggio 2024
L’acne è una condizione molto comune. Brufoli, foruncoli ed eruzioni cutanee sono assolutamente normali. Si manifestano in particolare sul viso, ma possono comparire in diverse zone del corpo. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare non sono un problema cutaneo limitato soltanto ai teenager, anzi. Sono sempre più gli adulti che si trovano a dover affrontare questa condizione. Le cause, così come le soluzioni, possono essere molte e differenti a seconda dei casi. C’è una caratteristica che, però, sembra condivisa e restia a venire eliminata: lo stigma sociale che spesso genera a chi ne soffre disagio e difficoltà di natura psico-sociale, impattando negativamente sulla qualità di vita. A confermarlo, purtroppo, sono i dati.
L’acne interessa 1 persona su 5 e le donne ne sono più soggette degli uomini
Lo scorso febbraio il Journal of the American Academy of Dermatology ha pubblicato il primo studio condotto a livello mondiale sull’epidemiologia dell'acne. Presentato da I Laboratoires Pierre Fabre, il progetto ha raccolto le testimonianze di oltre 50mila soggetti adulti rappresentativi della popolazione di 20 paesi nei 5 continenti con lo scopo di elaborare nuove strategie di prevenzione e cura di questa patologia cutanea cronica. Tra le scoperte più importanti ci sono il fatto che l'acne interessa 1 persona su 5 a livello mondiale con una prevalenza più elevata negli adolescenti/giovani adulti (16-24 anni) con il 28,3% e il 19,3% tra gli adulti nella fascia d'età 25-39 anni. Inoltre, In generale, le donne sono più soggette all'acne (23,6%) rispetto agli uomini (17,5%).
L’acne in età adulta
Un recente studio presentato al congresso dell’European Academy of Dermatology and Venereology fa luce sul significativo stigma associato all’acne adulta. I risultati hanno rilevato che i volti con acne vengono percepiti come significativamente meno attraenti, meno affidabili, meno di successo, meno sicuri e meno dominanti. In particolare, i risultati hanno mostrato che l’acne femminile in età adulta, concentrata intorno alla zona U, ovvero intorno alla mascella, alla bocca e al mento, ha ricevuto i punteggi più bassi in termini di attrattività viene considerata la più fastidiosa dal punto di vista visivo.
L'impatto dell’acne sulla qualità della vita
Leggendo questi dati è facile immaginare che l’acne abbia effetti negativi su chi lo ha, come soffrire di stanchezza (50%) e disturbi del sonno (41%). Inoltre, i pazienti acneici dichiarano di sentirsi esclusi o rifiutati dagli altri (31%), di avere la sensazione che la gente eviti il contatto fisico (27%) o di avvicinarsi a loro (26%). Non stupisce che spesso tra le conseguenze di questa situazione si siano disagio psicologico, difficoltà ad accettare i brufoli, bassa autostima, ansia, isolamento sociale e depressione.
I cerotti per i brufoli sono la soluzione per l’accettazione dell’acne?
Celeb come Adwoa Aboah, Kendall Jenner, Iris Law, Hailey Bieber esibiscono con nonchalance i loro pimple patch in pubblico, addirittura abbinandoli agli outfit come fossero una borsetta o un paio di orecchini. Millie Bobby Brown è andata ospite allo show di Drew Barrymore con un cerottino del suo marchio beauty, Florence by Mills, in bella vista sulla guancia! Il fatto che cresca il numero di chi esce di casa con una stellina o un cuoricino imbevuto di acido acetilsalicilico - un betaidrossiacido dalle proprietà esfolianti - utile a fare sgonfiare il brufolo sopra cui si applica, aiuta la normalizzazione della pelle seborroica. Può contribuire a cambiare l’approccio culturale e, insieme a campagne online come #freethepimple, incoraggiare la gente di tutte le età ad accettare e de-stigmatizzare l’acne. Ma non basta. C’è bisogno di far vedere, anche nei mass media, persone con tipi di pelle diverse, comprese quelle che comunemente vengono definite imperfette. Così, forse, grazie a visibilità e a un dialogo aperto e ottimista, saranno sempre meno quelli che si sentiranno in imbarazzo e insicuri in caso di eruzioni cutanee.
De-stigmatizzare l'acne: a che punto siamo?
Se da un lato il movimento per la skin positivity si diffonde e aumenta il numero di celeb e influencer, da Iris Law ad Aurora Ramazzotti, che ne parlano apertamente e si mostrano ai follower con eruzioni cutanee, dall’altro lato il dilagare di estetiche come la glass skin e i filtri bellezza ci impone il diktat di avere una pelle perfetta, un club esclusivo da cui chi è alle prese con sfoghi, infiammazioni e comedoni è bandito a causa della sua inadeguatezza. Questi fenomeni antitetici fanno sentire chi ha l’acne confuso e spaesato. Il fatto che i cerotti per i brufoli non abbiano più un aspetto medicale ma siano carini, tanto da venire indossati come fossero make-up o quasi, può aiutare chi si sente inadeguato, purché non si limiti ad essere l’ennesimo trend beauty del momento, andando più a fondo.