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Cosa sta succedendo con gli assorbenti interni e i metalli pesanti?

Uno studio ha rilevato la presenza di arsenico e piombo nei tamponi mestruali

Cosa sta succedendo con gli assorbenti interni e i metalli pesanti? Uno studio ha rilevato la presenza di arsenico e piombo nei tamponi mestruali

Ci sono molti aspetti negativi nel ciclo: il tabù nel parlarne, il dolore, la scomodità, l’acne, l’affaticamento, il costo troppo elevato dei prodotti mestruali tanto che ancora oggi molti non si possono permettere di comprarli a causa di limitazioni finanziarie e la period poverty rimane un problema. Non è l'unico. Uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Environmental International ha rilevato la presenza di metalli tossici negli assorbenti interni acquistati negli Stati Uniti, in Inghilterra e in Grecia. I risultati sembrano essere allarmanti, soprattutto se si considera che il tessuto vaginale è più permeabile di altre parti del corpo e che in media una persona con le mestruazioni trascorrerà circa cinque anni della sua vita riproduttiva utilizzando circa 11.000 assorbenti, tamponi, salvaslip e altri prodotti per le mestruazioni.

Metalli pesanti negli assorbenti? Cosa prova la nuova ricerca

I ricercatori della UC Berkeley hanno testato 30 assorbenti interni ed esterni, biologici e non biologici di 14 marchi diversi (di cui non hanno specificato il nome), acquistati presso rivenditori di New York, Grecia e Londra tra settembre 2022 e marzo 2023. Indagando sui possibili contaminanti, hanno misurato le concentrazioni di metallo nel rivestimento esterno non tessuto dei tamponi e nel nucleo assorbente interno, che è fatto di materiali come cotone, rayon o viscosa. Hanno riscontrato concentrazioni misurabili di almeno 16 metalli diversi: arsenico, bario, calcio, cadmio, cobalto, cromo, rame, ferro, manganese, mercurio, nichel, piombo, selenio, stronzio, vanadio e zinco. La quantità esatta varia a seconda della regione in cui sono stati acquistati i prodotti e del materiale di cui sono fatti. I dati riportano una media di 100 nanogrammi per grammo di piombo e 2 nanogrammi per grammo di arsenico. In particolare, dallo studio è emerso che gli assorbenti organici, nonostante negli ultimi anni siano stati reclamizzati come un'alternativa sostenibile per la cura del ciclo mestruale, contenevano livelli più elevati di arsenico, mentre quelli non organici presentavano livelli più elevati di piombo.

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Gli assorbenti interni sono pericolosi?

Jenni A. Shearston, PhD, MPH, autrice principale dello studio e ricercatrice post-dottorato presso l'UC Berkeley sottolinea che: "È importante riconoscere che si tratta di piccole concentrazioni, ma allo stesso tempo le persone usano gli assorbenti per diverse ore alla volta, per diversi giorni di fila, per decenni della loro vita, e quindi anche una bassa concentrazione di una sostanza davvero dannosa può essere un problema". Sono ampiamente stati dimostrati, infatti, gli effetti negativi dell’esposizione ai metalli pesanti sulla salute: danneggiano i sistemi cardiovascolare, nervoso ed endocrino, danneggiano fegato, reni e cervello, aumentano il rischio di demenza e cancro e danneggiano la salute materna e lo sviluppo fetale. L'accumulo di piombo nel corpo può causare danni agli organi e un grave, convulsioni e persino la morte; mentre l'arsenico può aumentare il rischio di cancro o malattie neurologiche. Nonostante esistano questi rischi lo studio, il primo nel suo genere, ha solamente osservato la presenza dei metalli e non conclude perciò che gli assorbenti interni non siano sicuri o pericolosi per la salute. Inoltre, non è stato in grado di stabilire se un metallo, anche se rilasciato nel corpo, possa essere assorbito dalla mucosa vaginale e successivamente nel flusso sanguigno.

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Dovremmo smettere di usare gli assorbenti interni?

Come anticipato, lo studio di Berkley non determina se i metalli possano essere assorbiti dall'organismo, se un assorbente specifico sia migliore o meno di un altro, né se sia realmente pericoloso continuare ad usare i tamponi. Perciò, Kathrin Schilling, professoressa associata di scienze della salute ambientale presso la Mailman School of Public Health della Columbia University di New York City e coautrice dello studio, invita a non allarmarsi: "Non voglio che la gente vada nel panico, ma che sappia che sono stati trovati metalli pesanti in questi prodotti mestruali." Venuta a conoscenza dello studio, Amanda Hils, portavoce della Food and Drug Administration statunitense, che regolamenta gli assorbenti e altri prodotti per le mestruazioni come dispositivi medici, ha detto che l'agenzia sta esaminando la ricerca per poi "adottare tutte le misure necessarie per salvaguardare la salute dei consumatori che utilizzano questi prodotti".

C’è un modo per proteggersi?

Per quanto riguarda tamponi, bisogna ricordare che i produttori e la FDA raccomandano di non utilizzarli di notte o per più di otto ore, perché aumentano il rischio di sindrome da shock tossico, un'infezione batterica mortale che può causare insufficienza d'organo e morte se non curata. Se si aggiunge la notizia della presenza di metalli, alcune persone potrebbero sentirsi più sicuri ad usare altri dispositivi per l’igiene mestruale, come ad esempio la coppetta mestruale. I ricercatori, però, sono cauti nel demonizzare questi prodotti e sostengono che il prossimo passo sarà fare ricerche che capiscano se questi metalli possano fuoriuscire dagli assorbenti interni ed essere assorbiti dal corpo. Quello della UC Berkley, infatti, è il primo studio sull’argomento e dimostra è quanto la salute delle donne sia storicamente sottorappresentata, poco studiata e sottofinanziata e come sia importante cambiare questo trend.