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Il mercato del lavoro dell'industria beauty è in fermento

Amazon, il rallentamento della Cina e l'ascesa di TikTok stanno costringendo i marchi a ristrutturare la propria forza lavoro

Il mercato del lavoro dell'industria beauty è in fermento Amazon, il rallentamento della Cina e l'ascesa di TikTok stanno costringendo i marchi a ristrutturare la propria forza lavoro

L'industria cosmetica mondiale sta crescendo a ritmi impressionanti e sempre più competitivi. Secondo Euromonitor International, per il 2024 si prevede che il settore raggiungerà i 670,8 miliardi di dollari, con una crescita annuale del 9%. Lo scenario è dominato dagli USA con una crescita prevista del 5% nel 2024, pari a 135,7 miliardi di dollari, seguito dalla Cina, ma rimane il secondo mercato mondiale nonostante risultati inferiori rispetto al periodo pre-pandemia, mentre si fa strada l'Africa, guidata da un'incredibile crescita demografica. Il mercato è in fermento, in continua evoluzione e, se vogliono rimanere rilevanti, i colossi della bellezza devono adeguarsi. Devono valutare attentamente le prossime strategie, cercando allo stesso tempo di rimanere autentici, ascoltare i consumatori ed essere abbastanza flessibili da cogliere le nuove opportunità. Uno dei primi passi attuati sia dai colossi sia dalle realtà più piccole è riconfigurare la propria forza lavoro per soddisfare al meglio le esigenze dei consumatori e massimizzare la redditività.

L'impatto di Amazon e di TikTok 

Il panorama della bellezza sta cambiando in tutto il mondo. Dall'emergere di nuovi consumatori, sempre più informati e competenti, all'attenzione verso la sostenibilità, le cause sono diverse, ma si possono individuare tre fattori che stanno dettando le regole e il ritmo da seguire: Amazon, TikTok e la Cina. TikTok lancia micro-trend e ha il potere di rendere virale un prodotto, immediatamente acquistabile tramite il TikTok Shop. Sta ai brand sfruttare al meglio le potenzialità della piattaforma attraverso collaborazioni con i content creator e una comunicazione più ficcante, volta a formare una vera e propria community di compratori fedeli. Se si parla di spesa online, Amazon resta il maggiore player. "Amazon è un mercato aperto con uno spettacolo infinito ed è diventato ipercompetitivo. Nel canale di vendita al dettaglio, i rivenditori condividono la tua storia e ti aiutano a connetterti con i consumatori perché investono su di te; in Amazon è il marchio che deve fare l'investimento." - ha spiegato Solomon Hedaya, Chief Growth Officer di Front Row, durante i CosmoTalks - "Amazon è un buon canale per il lancio, ma devi assicurarti di avere un team di talento o un ottimo partner e devi lavorare costantemente per creare contenuti, comunicare con la tua community, coinvolgere i consumatori e avere una forte presenza sui social media". 

La questione cinese

Se TikTok e Amazon spingono sull'acceleratore, incarnando per le aziende nuovi veicoli da sfruttare per arrivare ai consumatori, la Cina è la sfida da vincere. La nazione sta attraversando un rallentamento economico, e dopo la pandemia, i cittadini cinesi hanno cominciato a preferire marchi locali, più attenti ai loro bisogni specifici, a tal punto che, secondo Qingyan Company, una società cinese di ricerca nel settore della bellezza, le vendite dei marchi C-beauty sono aumentate del 21,2% su base annua nel 2023, arrivando a rappresentare il 50,4% del mercato cinese dei cosmetici e superando per la prima volta i marchi stranieri.  L'anno scorso, più di 20 marchi di bellezza stranieri, come Elf Cosmetics, Huda Beauty, Benefit e la giapponese Amplitude, sono scomparsi dal mercato dell'e-commerce cinese per arginare le perdite, in attesa di un nuovo approccio. Come risposta L’Oreal, invece, ha recentemente investito in marchi di profumi di nicchia locali per comprendere meglio le preferenze uniche dei consumatori cinesi e, quindi, personalizzare la propria offerta per soddisfare le loro esigenze specifiche.

Come reagiscono i colossi della bellezza?

Per rispondere alle nuove esigenze del mercato, sia le aziende affermate sia quelle emergenti stanno riconfigurando la propria forza lavoro. Parole d'ordine? Agilità e ridimensionamento. Tutto ciò, purtroppo, si traduce in licenziamenti di massa. Ad esempio, il "programma di produttività completo" comunicato da Unilever prevede 7.500 licenziamenti in ufficio a livello globale per ottenere risparmi sui costi totali di circa 800 milioni di euro nei prossimi tre anni. Questo equivale all'eliminazione di un terzo di tutti i ruoli (circa 3.200) in ufficio in Europa entro la fine del 2025. A febbraio, The Estée Lauder Companies ha rivelato un piano di ristrutturazione per rendere l'azienda più agile, secondo il quale ridurrà la sua forza lavoro globale di 62.000 dipendenti tra il 3% e il 5%, l'equivalente di ben 3.100 posti di lavoro nei prossimi due anni e mezzo. Dyson sta tagliando circa 1.000 posti di lavoro nel Regno Unito, Shiseido Japan sta offrendo un piano di pensionamento anticipato a circa 1.500 dipendenti, da L'Oréal US sono saltati 40 posti di lavoro che si occupavano del collegamento tra i team di marketing e vendite e Sephora ha annunciato l’intenzione di tagliare del 3% la sua forza lavoro in Cina "in risposta al difficile contesto di mercato" del Paese.

Quali sono le figure professionali più richieste del momento?

Le aziende stanno cercando di capire come strutturare i propri team. La tendenza attuale è aumentare le assunzioni nel settore finanziario e nel marketing. Si sta registrando un picco nelle ricerche di responsabili del merchandising, delle vendite e commerciali. Le aziende sono alla ricerca anche di chi ha competenze di intelligenza artificiale e TikTok, in grado di coinvolgere la Gen Z, la Gen Alpha e altri nuovi clienti. Come si comportano i marchi più piccoli? Secondo gli esperti, stanno riconsiderando il modo in cui affrontano le assunzioni dei dirigenti, optando per una leadership frazionata che aiuti a definire la strategia, ma anche a eseguirla in un modo molto più integrato con il team esistente.