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Il beauty e la MFW: il nostro racconto e quello che abbiamo imparato

Da Dolce & Gabbana a Moschino, passando per Emporio Armani, Marco Rambaldi e Avavav

Il beauty e la MFW: il nostro racconto e quello che abbiamo imparato Da Dolce & Gabbana a Moschino, passando per Emporio Armani, Marco Rambaldi e Avavav

Quando arriva la settimana della moda, la città di Milano si accende quasi come fosse Natale. Le strade si riempiono, davanti alle venue delle sfilate si radunano content creator, fotografi, addetti ai lavori, fan e appassionati. Si cerca la star del momento, che sicuramente sarà nel front row di un paio di fashion show, si cercano look da cui prendere spunto e forse anche la possibilità di sbirciare, di intercettare le modelle, di rubare con gli occhi un pezzo di quel mondo che sembra così lontano eppure così bello, esclusivo, assoluto. A prendersi uno spazio sempre più importante in questa festa della moda ci pensa il beauty, tutto quanto, dalla skincare alle unghie passando per i profumi, con sempre più partnership tra i brand wellness e quelli moda che si cristallizzano nel momento più caotico e bello di tutti: il backstage. Noi di nss G-Club abbiamo avuto modo di partecipare ad alcuni dietro le quinte, e questo è quello che abbiamo imparato. Perché un look da passerella non può essere completo e non può esprimersi al meglio senza trucco e parrucco

Il beauty per Dolce e Gabbana è una questione made in Italy

Ce lo ha detto Stefano Gabbana in persona: "Siamo molto orgogliosi di aver creato, nel dicembre 2022, la nostra azienda di Beauty e di averlo reso un progetto Made in Italy. Anche nel beauty, puntiamo a raccontare il saper fare del Bel Paese. L’obiettivo è valorizzare le nostre eccellenze; i migliori produttori di cosmesi sono italiani e questo aspetto così importante non è noto a tutti. È un progetto che volevamo fortemente. Profumo e make-up sono come un abito, qualcosa che ognuno sceglie e adatta al proprio stile per esprimere la propria personalità". Questa idea si è concretizzata nei look delle Cool Girls della FW25, pensati per esaltare la naturale luminosità di ognuna, che non è solo visibile, ma anche percepibile. Per Dolce & Gabbana, la vera bellezza risiede nella propria individualità, che non ha paura di essere mostrata.

L'eleganza del make-up di Emporio Armani prende spunto dagli anni '90

"La storia di Giorgio Armani parla di eleganza, semplicità, bellezza senza tempo e attenzione ai dettagli" ci rivela Hiromi Ueda, global make-up artist di Armani Beauty, che si è occupata dei look beauty della sfilata FW25 di Emporio Armani. "L'eleganza per me è l'unione di sicurezza e autenticità. Non dipende solo dall'aspetto esteriore ma da come una persona si muove, con grazia e sicurezza" e lo stesso vale per Armani Beauty. Per questo, il look del fashion show prendeva ispirazione dalle super model degli anni '90, con i loro incarnati radiosi e freschi, il viso scolpito dal bronzer in modo naturale e gli occhi leggermente allungati da ombretti leggeri.

Da Moschino vince l'unicità, da Marco Rambaldi l'inclusione

"Attraverso il make-up abbiamo voluto dare un contributo fisico e reale a quello che è il concetto di accessorio. Come il tailoring, il make-up di Moschino vuole essere sartoriale, costruito addosso alla persona. Abbiamo sottolineato l'importanza dell'inclusività, l'unicità di ogni singolo modello, modella o modell*. E tutto parte dalla preparazione della pelle" ci ha raccontato invece Michele Magnani, make-up artist di MAC Cosmetics, nel backstage dello show FW25 di Moschino. Inclusività e inclusione sono i temi centrali anche per Marco Rambaldi, che ha dedicato la sua FW25 intitolata Memoria Futura e dedicata alle madri "nostre, sanguigne, trovate, immaginate, future" perché "come ci ha insegnato Michela Murgia, la famiglia può essere quella che ti scegli, la famiglia queer". Nel beauty, questo pensiero si traduce in una pelle glowy, grazie al brand Olivella, ma anche in elementi punk (mascara e labbra metalliche, carte da gioco pinzate tra i capelli) che si mixano ad elementi naturali e a un incarnato rosato.

Anche le unghie (e le mani) fanno la loro parte

In tutto questo, il look beauty diventata totale e totalizzante. Si esprime su acconciature particolari e barocche come nel caso di Antonio Marras, a volte rimandando a una subcultura (Aniye Records) a volte suggerendo un'idea di disordine controllato e dolce (Luisa Beccaria) e si esprime anche sulle unghie. Ancora di più, sulle mani. Basti pensare alle dita rosse e agli artigli dorati di Moschino e alle unghie scurissime di Emporio Armani, che vanno in contrasto con i look make-up.

Avavav sceglie il materico

Riusciamo a farci raccontare qualcosa da Michele Magnani anche alla sfilata FW25 di Avavav. Il trucco, qui, è materico, fatto di terra e di rossetti sbavati, di cicatrici e di disordine. "Il make-up di oggi vuole celebrare la rinascita, esorcizzare le nostre paure, la riemersione dalla terra, dall'erba. È giocoso ma anche provocatorio" e poi aggiunge: "Alcuni modelli avranno anche cicatrici e lacrime di sangue, e questo vuol dire che anche il dolore ci può far sentire belli, che ci fa essere ancora più belli. Perché è una bellezza che non è effimera, che è più profonda. Il filone è gotico e messy, destrutturato e decostruito, reso organico attraverso l'utilizzo di olii essenziali e gloss per sciogliere un po' il make-up". 

Aniye Records ha riportato in auge il gothic grunge (e il massimalismo nel make-up)

A proposito di gotico, tutto da copiare e commentare il make-up e le acconciature di Aniye Records, della creative director Alessandra Marchi. Qui, a farla da padrone sono stati i capelli alti e cotonati, che ci hanno ricordato di Amy Winehouse. Gli ombretti pesanti, gli eyeliner spessi e nerissimi arricchiti da stelline d'argento che in alcuni casi sono state anche disegnate sul corpo delle modelle e dei modelli, in un'esplosione di massimalismo rock che ci era un po' mancato. Il mood è grunge ed è quindi ispirato al mondo della musica. Avete spottato la maglietta dei Nirvana?