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Capelli castani e ricrescita, le tendenze in tempo di crisi

Le difficoltà economiche influenzano il colore dei nostri capelli

Capelli castani e ricrescita, le tendenze in tempo di crisi Le difficoltà economiche influenzano il colore dei nostri capelli

Se in questo momento mi guardassi allo specchio, vedrei un viso senza trucco, segnato dalla stanchezza e i capelli di almeno tre colori, le punte ramate, le radici castane e qualche ciuffo bianco che mi accompagna da quando ero ventenne e ogni anno aumenta di numero. Normale direte voi per qualcuno che lavora da casa, lontano da sguardi indiscreti. Peccato che, almeno per quanto riguarda la chioma multicolor, non si tratti di un trend, di una scelta dettata dalla comodità né di una rivendicazione di potere o emancipazione dai canonici standard estetici che ci vogliono sempre perfette. La questione è puramente economica. Quando ti ritrovi con pochi risparmi e devi decidere se pagare la bolletta della luce o prenotare un appuntamento dal parrucchiere, purtroppo sai già che andrai giro con i capelli in disordine. Perché anche in un piccolo paese nella provincia veneta la combo classica piega e tinta può arrivare a sfiorare i 100€. Così hai poche opzioni davanti a te: diradare gli appuntamenti in salone il più possibile o provare il fai da te. Il problema è che se, come me, sei una finta rossa o, peggio ancora, bionda, ricreare la giusta sfumatura di colore a casa diventa complicato. Basta fare un giro su TikTok, per accorgersi che io non sono l’unica a trovarmi in questa situazione, tanto che il fenomeno ha un vero e proprio nome: brunette recession.

Cos'è la brunette recession?

La prima volta che si è parlato di recession hair è stato nel 2009, quando all’indomani del crollo della finanziaria americana Lehman Brothers e della borsa, molte persone sono state costrette a rinunciare ai loro appuntamenti regolari per il taglio e lo styling dei capelli per risparmiare. Ora che ci troviamo nuovamente in un periodo di incertezza economica, il fenomeno è tornato, ribattezzato brunette recession perché sempre più persone scelgono tonalità di capelli più scure, come il castano, motivate dalla necessità di ridurre le spese legate alla manutenzione delle colorazioni più chiare, come il biondo, che richiede ritocchi frequenti e costosi. 

Un cambiamento socioeconomico, non solo un trend di bellezza

Non è trend nato per soddisfare un certo gusto estetico. Anche se brand e celeb sembrano aver intercettato il fenomeno. Prada ha portato in passerella modelle spettinate ad arte, mentre Margot Robbie e Hailey Bieber mostrano tranquillamente radici scure e lunghezze bionde. Insieme a loro anche Daisy Edgar-Jones e Kaia Gerber che da sempre preferiscono il castano. Tornare al colore originario, rinunciando a schiariture e trattamenti dai prezzi proibitivi, però, è soprattutto una esigenza dettata dal reale problema socio-economico di chi per sbarcare il lunario è costretta a tagliare le spese non essenziali, orientandosi così verso una bellezza che ad uno sguardo inconsapevole può sembrare più spontanea e vissuta. Basta passare qualche minuto su TikTok, dove si moltiplicano i video di ragazze che annunciano di essere entrate nella loro brunette o blonde recession (per chi è costretta a tornare dalle sfumature scure a quelle chiare) era. Tante confessano anche di aver ricevuto i complimenti per la nuova colorazione più naturale, felici perché nessuno sospetta il vero motivo dietro a questo cambiamento. Altre, invece, fanno di tutto per negare le ristrette possibilità economiche e giustificano ricrescita e ciocche castane come il desiderio di aderire alla moda del momento o millantano amore per un’estetica clean e una maggiore cura verso i capelli, che, senza decolorazioni e trattamenti invasivi, sarebbero più sani.

Bellezza e moda: indicatori economici attraverso i decenni

Questa non è la prima volta che il beauty e la moda fanno da spia all’economia. Nel 1926 l’economista americano George Taylor ha teorizzato l’indice Hemline, notando che la lunghezza della gonna è strettamente correlata all’andamento economico di una nazione. Maggiore è il benessere più sale l’orlo della gonna. Pensiamo alle minigonne durante il boom economico degli anni ’60. Viceversa, quando l’economia è in down gli orli degli abiti si allungano, come è accaduto dopo che il crollo di Wall Street del 1929 ha dato il via alla Grande Depressione. Più noto è il Lipstick Index coniato da Leonard Lauder, allora presidente di Estée Lauder Cos, durante la recessione del 2001, dopo aver notato che, nonostante l’incertezza economica, le donne acquistavano più cosmetici che mai, in particolare i rossetti. Nel 2020, al culmine della crisi economica causata dal Covid, l’indice ha rischiato di cambiare nome in Nails o Skin Index. Nel 2025 le cose sembrano differenti, e a nominare l’indicatore potrebbe non essere più un prodotto o un piccolo sfizio che le donne acquistano in periodi di crisi economiche o difficoltà finanziarie personali, ma un trend scaturito da qualcosa che non possono più comprare, come un trattamento dal parrucchiere. 

L'impatto della recessione del 2025 sulle tendenze di bellezza

Cosa significherà per il beauty questa recession era? Le brune naturali supereranno le finte bionde? Sono già tornate popolari sfumature come chocolate ganache, una tonalità di castano profondo con sottotoni caldi e una finitura ultra-lucida, il teddy bear brunette o colorazioni ibride come il bronde. Probabilmente vedremo di nuovo le shadow roots Y2K, una tecnica di colorazione dei capelli che lascia intenzionalmente le radici più scure in modo che il colore più chiaro possa fondersi perfettamente con il colore naturale dei capelli mentre ricrescono. Possiamo scommettere anche sul ritorno degli capelli ombré, ma anche code di cavallo, trecce e accessori per capelli che ci aiutino a minimizzare il bisogno disperato di un parrucchiere delle nostre chiome. In genere, costretti dal ridotto budget a disposizione potremmo dover ricorrere sempre più spesso al beauty diy, con tinte fatte in casa e, speriamo non troppe punte e frange tagliate con le forbici che teniamo nel cassetto della scrivania. Se tremiamo all’idea di tagliarci i capelli da sole, potrebbe intimidirci meno l’idea di realizzare con le nostre mani impacchi idratanti, scrub per il corpo e maschere per il viso. Così come speriamo, dopo aver visto mille contenuti su TikTok, Instagram e Pinterest, di essere in grado di farci la manicure da sole. Sarà per questo che le soap nails e le altre manicure minimali e clean sono tornate di moda? Il 2025 ridefinirà la bellezza per necessità economiche? Una cosa è certa: l’industria della bellezza trova sempre un modo per adattarsi.