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Italian Cult: la storia di Fornarina

I jeans e le sneaker che hanno segnato gli anni Novanta italiani

Italian Cult: la storia di Fornarina I jeans e le sneaker che hanno segnato gli anni Novanta italiani

È incredibile come alcuni oggetti di moda, che siano una scarpa, un paio di jeans o una felpa, restino legati per sempre al ricordo di un determinato momento della nostra vita o ad un periodo particolare che abbiamo vissuto. Per me, figlia degli anni Novanta cresciuta non lontano da Milano, ma comunque innegabilmente in provincia, Fornarina richiama alla mente i primi anni delle scuole medie, periodo in cui la moda iniziava ad essere un vero e proprio mezzo con cui comunicare la propria identità. La stragrande maggioranza delle ragazze della mia scuola, così come tutte quelle della mia zona, avevano almeno un paio di scarpe o un paio di jeans di Fornarina. Li indossavano tra i banchi di scuola, al parchetto dopo le lezioni, mentre si facevano le vasche in centro, durante le prime serate che si passavano in discoteca; ma li portavano anche le mamme che le andavano a prendere e le zie che si vedevano durante i pranzi della domenica. Il marchio Fornarina è entrato a far parte di quell’immaginario italiano di fine anni Novanta e inizio anni Duemila, quel logo dalle forme arrotondate e sinuose, sovrastato da una corona, lo si vedeva dappertutto, e presto si tornerà a vederlo ovunque. 

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Il brand nasce nel 1947 a Civitanova Marche da un’idea di Gianfranco Fornari, che fin da subito punta sulla qualità della produzione delle calzature marchigiane. Sono proprio le scarpe la prima creazione di Fornarina, che vuole unire la sperimentazione e la ricerca di nuovi materiali di qualità ad un design innovativo. Il marchio italiano raggiunge i primi successi negli anni ’50 e ’60, disegnando item destinati soprattutto ad un pubblico giovanissimo, grazie a modelli semplici, ma colorati e dal forte impatto. Arriva in questi anni la prima scarpa best-seller firmata Fornarina, la clog: lo zoccolo di legno (molto probabilmente fino ad allora indossato solo da madri e nonne) diventa una scarpa col tacco, assume un aspetto più giovane e cool, ed entra a far parte dell’armadio di ogni ragazza degli anni Settanta.

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Nel 1986 Fornarina decide di fare un passo per l’epoca rischioso, che a guardarlo ora non solo ha rappresentato una scelta in ugual misura saggia e furba, ma è stato assolutamente pionieristico. Il brand, infatti, decide di avventurarsi nel mercato asiatico, aprendo diversi punti vendita in Cina e ad Hong Kong. La Cina usciva in quegli anni dal buio periodo maoista e cercava di inserirsi nel mercato internazionale attraverso una open door policy: lo scopo di questo tipo di operazione era creare un ambiente favorevole, a livello internazionale, per uno sviluppo rapido del Paese. Fornarina non si fa scappare questa occasione e ancora oggi conta 91 store sul territorio asiatico.

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Inizia poi una decade di grandi successi per il marchio di Fornari, che riesce a bilanciare perfettamente grandi intuizioni stilistiche con una gestione a livello societario senza eguali. Nel 1990 viene creata una nuova linea in casa Fornarina, Nose, una collezione unisex di footwear ed accessori di ispirazione streetwear che ottiene fin da subito un grande successo; mentre l’anno successivo nasce anche Barleycorn, una linea dall’appeal più chic, che trae ispirazione dai modelli degli anni ’50.

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Nel 1993 avviene una svolta in casa Fornarina. Il figlio del fondatore, Lino Fornari, assume la guida della compagnia, creando all’interno di essa un nuovo dipartimento dedicato esclusivamente alla comunicazione, per sottolineare ulteriormente quanto il brand abbia intuito prima di altri il potere ormai schiacciante della comunicazione di moda. Le campagne pubblicitarie del marchio, infatti, ritraggono molto spesso donne vere e “realistiche”, in contesti urbani e metropolitani, in cui la clientela femminile poteva facilmente identificarsi. Il fratello di Lino, invece, Giuseppe Fornari decide di fondare due nuove sotto-linee, Combo e Combobella, vere e proprie label streetwear sia per uomo che per donna, il cui punto forte diventa fin da subito il denim.

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Il momento più importante nella storia di Fornarina arriva nel 1992, con una scarpa destinata a cambiare il mercato delle sneaker e anche del costume italiano di quegli anni. Up! è la prima sneaker disegnata appositamente ed esclusivamente per il mercato femminile e diventa immediatamente una delle scarpe più vendute nella storia del mercato italiano. Si può dire che fosse un’antesignana delle attuali chunky sneaker, con quella base alta, rialzata, ingombrante, che diventava quasi una zeppa, declinata in mille colori e materiali diversi. Le vere fan di Fornarina la portavano abbinata ai jeans super skinny del marchio. La forza della sneaker è stata proprio la trasversalità, non solo perché poteva essere indossata praticamente in qualsiasi momento della giornata, ma perché ha conquistato totalmente il pubblico femminile, dalle ragazzine alla nonne.

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Forte del successo di questa sneaker, Fornarina decide di creare anche la sua prima linea di abbigliamento, la Fornarina Apparel Collection. Negli anni seguenti il brand italiano si espande ulteriormente, con nuovi flagship store disegnati da Giorgio Borruso, collaborazioni con artisti e musicisti e premi, come il Young Enterpreneur of the Year vinto da Lino Fornari nel 2007.

Il primo spot televisivo del marchio italiano vede come protagonista la reginetta del mondo dello spettacolo di inizio anni Duemila, Lindsay Lohan. Nel commercial Glam, Pink, Heart…Fornarina, l’attrice americana indossa jeans e scarpe firmati Fornarina su uno sfondo che cambia continuamente colore, quasi si trovasse nei meandri di un videogioco o di un computer. Nelle foto della campagna pubblicitaria, invece, la città di Los Angeles fa da sfondo ai look semplici ma allo stesso tempo cool di Fornarina.

La guida del brand viene improntata all'internazionalità anche grazie all'acquisizione da parte di Bright Fame Holdings, ma Fornarina non rinuncia al suo DNA italiano. 

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Nel corso della sua lunga storia, il grande merito di Fornarina è stato quello di essere in grado di comprendere lo spirito dei tempi e i bisogni del pubblico come nessun altro, disegnando capi dal forte appeal, audaci e originali. Una sneaker come la Up! era una scarpa inedita per il mercato italiano, una silhouette mai vista prima, e proprio per questo da avere. Il 2019 segna il ritorno all'estetica che negli anni Novanta ha fatto la fortuna di Fornarina: la sneaker Up'92, le minigonne in denim logate, bodysuit e giacche rosa, sandali dal platform esagerato, oltre ad una nuova serie di accessori, per un taste nostalgico ma colorato e divertente. Silhouette familiari, intrinsicamente parte dell'estetica italiana e di tutti noi, che ritornano rivisitate e aggiornate senza tradire la loro essenza più pura. I must have del 2019 sono firmati Fornarina. 

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La nuova collezione Fornarina è ora disponibile sul sito del brand

 

Credits
 
Photography Vincenzo Schioppa 
Digital Assistant Jonathan Santoro
Stylist Ramona Tabita 
Assistant Stylist Giada Zappa 
MUA Elena Gaggero 
Hair Luca Nolasco 
Set Design Diana Marcocci, Micol Riva 
 
Models Carla MartinAgata Paulina GrzecznyHym LeighAti Suebsawai 
 
Producer Carmen De Cristofaro 
Producer Assistant Marta Stella Brienza 
 
Art Direction & Production nss factory