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Anna Slevin Collection: il lato sostenibile dello streetwear

La giovane designer del Midwest è andata a lezione di stile da Helmut Lang e Rodarte

Anna Slevin Collection: il lato sostenibile dello streetwear La giovane designer del Midwest è andata a lezione di stile da Helmut Lang e Rodarte

Anna Slevin ama la moda da sempre. La sua prima creazione, un paio di pantaloni minuscoli per la sua bambola preferita, l’ha realizzata all'età di 6 anni, ma ha iniziato a sviluppare uno stile più personale, insieme a maggiori capacità tecniche, solo al liceo e all’università. Terminati gli studi, ha trascorso qualche anno a farsi le ossa lavorando tra New York e Los Angeles come stagista presso Helmut Lang, come assistente da Rodarte e nel merchandising per DVF, prima di fondare il suo marchio omonimo Anna Slevin Collection (ASc) nel 2014. Da questi grandi designer ha imparato molto, come racconta lei stessa:

Mi ha davvero preparato per iniziare la mia linea perché mi ha dato un'idea delle cose ad hoc che in realtà devono essere fatte in un marchio, giorno per giorno. Ho fatto di tutto, dal coordinamento delle spedizioni, alla manutenzione dei campioni e all'assistenza per i servizi fotografici. Laura e Kate Mulleavy sono artiste di questo tipo, ed è stato davvero bello vederle lavorare. 

Lo stile di ASc mixa architettura, elementi sportivi e vibrazioni urban che rendono il suo streetwear non meno accattivante di quello proposto da Marine Serre o Off-White. Un esempio perfetto è la collezione FW19 con le sue felpe oversize, i body pitonati, i top e i leggings con grafiche psichedeliche dedicate nei toni arancio, verde e azzurro neon, gli shorts e il mini dress total black. I prezzi? Sono quasi tutti sotto i 200 dollari.

Come per molti della sua generazione, la sostenibilità è molto importante per Anna. Per questo ci tiene a sottolineare che per i suoi prodotti utilizza spesso tessuti deadstock, abbinati ad un packaging minimale, interamente riciclato e riciclabile, compresi i cartellini realizzati con carta proveniente da alberi di foreste sostenibili e stampati con le istruzioni per ridurre al minimo la produzione di etichette da cucire.

La sua base creativa è a Chicago in uno studio a Wicker Park, non lontano da dove Anna è cresciuta, una scelta dettata da diverse ragioni:

Progettare a Chicago ha reso un po' più facile per me essere veramente autentica alla mia estetica. Chicago è un luogo così accogliente per promuovere la creatività. Ci sono così tanti creativi di talento qui, e gli altri designer e artisti che conosco a livello locale sono così generosi nel condividere informazioni, che è piuttosto unico in questo business. Credo che si possa trovare ispirazione ovunque, quindi per me avere una comunità creativa è davvero una grande attrazione. 

Qui la designer collabora con un piccolo team di produttori e fornitori locali di tessuti.

 

Photo Courtesy of Vogue