L’arte di essere Rosalía, icona fashion e del pop internazionale
Dalla rivisitazione del flamenco nel primo album al nuovo lavoro "Motomami"
24 Marzo 2022
Rosalía è una cantaora pronta a conquistare il suo spazio nel mondo. La conferma è Motomami, il suo terzo album uscito lo scorso 18 marzo. Il nuovo lavoro dell'artista spagnola è un mix'n match di idee, mood e suoni che vanno dal dembow alla bachata e al flamenco, dal latin pop al reggaeton, dall’hip hop all’elettronica, dal flamenco. Supportata da una crew di autori, produttori e musicisti come The Weeknd, Pharrell e James Blake, la cantante gioca con mondi apparentemente distanti anni luce tra loro, superando confini e stereotipi, ma, soprattutto, rivendicando il diritto di essere fedele solo al proprio istinti e alla propria creatività.
"Me contradigo, yo me transformo / Soy to'a' las cosa', yo me transformo."
Canta in Saoko, opening act di Motomami, avvisando fan e detrattori che Rosalía Vila Tobella è diventata una stella del pop internazionale. Non è più una promessa della musica spagnola, è un'artista in continua evoluzione, libera di rischiare, di dettare le proprie regole e ritmi come fa Beyoncé. È una farfalla che vola alto e che in molti, compresi altri artisti emergenti, amano, seguono e imitano.
La sua storia inizia a Sant Esteve Sesrovires, la cittadina di poco più di 7.000 abitanti vicino Barcellona dove è nata nel 1993. Cambia per sempre quando, a 13 anni, sente per la prima volta sente un pezzo di flamenco uscire dalle casse delle macchine parcheggiate vicino alla sua scuola. Non è andalusa né di stirpe gitana, ma quella musica viscerale le entra nel sangue. Ascolta Camarón de la Isla, studia ogni armonia, il modo di modulare la voce con un accento del sud, di muovere il corpo e, soprattutto, le mani, fino a laurearsi nel 2017 alla Escola Superior de Música de Catalunya con José Miguel Vizcaya aka El Chiqui, uno dei massimi esperti della materia. Il primo passo verso il successo è la pubblicazione di Los Ángeles, un album scarno, cupo ed intimista incentrato sul tema della morte. La svolta vincente arriva, però, l’anno successivo con l’uscita di El Mal Querer e con il singolo Malamente. Un piede nella tradizione, l'altro nella contemporaneità, la cantante aggiunge al flamenco rap, trap, elettronica, suoni urbani e gli regala una contemporaneità inedita, perfetta per i Millennial. Rosalía ha preso il sound andaluso, lo ha rimaneggiato e trasformato in una potente arma di girl power. Lontana dallo stereotipato storytelling associato alla musica di origine caraibica, come il reggaeton che celebra solo sensualità, spensieratezza e voglia di divertimento.
"A ningún hombre consiento que dicte mi sentencia (a nessun uomo consento di dettare le mie parole)."
Canta in Malamente. Le sue canzoni parlano di storie drammatiche, amori tormentati, tossici. Come quello di Roman de Flamenca, il romanzo del tredicesimo secolo che ha ispirato El Mal Querer e racconta di un marito che, pazzo di gelosia, imprigiona la moglie in una torre.
È una rivoluzione pop che sprigiona un’energia travolgente, fresca e genuina. Bastano un paio di apparizioni a festival importanti come il Sónar di Barcellona ed una accattivante strategia di comunicazione attraverso YouTube e i social per proiettare la ragazza catalana tra i talenti più interessanti del panorama musicale non solo latino, ma internazionale. Improvvisamente il suo nome è sulla bocca di tutti: collabora con James Blake, Travis Scott, Pharrell Williams e J Balvin; beve cocktail con Kourtney Kardashian e Kylie Jenner; recita con Penelope Cruz in Dolor Y Gloria di Pedro Almodóvar; insegna spagnolo ad Alicia Keys; fa festa con Dua Lipa ed il New York Times la definisce "la Rihanna del flamenco".
Molto del suo successo è merito della sua estetica che fonde i quadri di Frida Kahlo con lo stile di Rihanna, le vibes sperimentali di Björk con i visual potenti e pop di Beyoncé, look chola chic con l'immaginario hip-hop anni ’90, Traje de flamenca con chunky sneakers e grillz. Le sue ispirazioni sono donne forti e talentuose come le iconiche performer spagnole Carmen Amaya e Lola Flores, ma anche Aretha Franklin, Lil Kim, M.I.A, Michèle Lamy e la fotografa Carlota Guerrero che si è occupata della zine che accompagnato il lancio di Motomami.
Rosalía non ha paura di osare. Né in campo musicale né quando si parla di moda. Aiutata da un team per la maggior femminile composto dalla madre-manager, dalla sorella Pilar aka Daikyri che le fa da stylist insieme a Samantha Burkhart, dalla coreografa Charm La'Donna, dai visual artist Domingo Rodríguez e Canada, propone scelte di stile sempre audaci. Come i suoi video mescolano armi, nail art, dipinti di Goya, tori, danza flamenca, logomania e simboli della cultura gitana, anche i suoi outfit sono un mash-up di contaminazioni, sempre in bilico tra tradizione e contemporaneità. Rivelano uno stile esagerato, iper-femminile, ma mai lezioso. Un universo visivamente potente, manifesto di empowerment fatto di rosa, rosso, una valanga di rouches, frange, pois, body, crop top, pantaloni baggy, platform sneaker, fantasie barocche, mini dress, chaps e tute da ginnastica. Tra i suoi stilisti preferiti ci sono designer emergenti e Maison affermate: da Asai a Versace, da Louis Vuitton a Left Hand L.A., da Jacquemus a Ottolinger, da KNWLS a Loewe, da Balmain a Supriya Lele, da Marc Jacobs a Riccardo Tisci di Burberry che ha creato per la sua partecipazione agli MTV VMAs due diversi outfit personalizzati neri, decorati con cristalli. A sugellare il suo status di icona di stile sono arrivate le collaborazioni con Nike e Pull & Bear.
Anche il suo beauty è tutto tranne minimalista. Ama il rossetto rosso, che era al centro anche della collaborazione con MAC, ma è diventata famosa per le unghie a pugnale (hanno anche un loro profilo IG @rosalia.nails), sin dall’inizio della sua carriera uno dei tratti distintivi della sua estetica e protagoniste del video di Aute Cuture. I suoi nail artist preferiti? Talía Zuloaga di @talianails, @dvine_nails e @guitonails.