Storia ed evoluzione del check
E una shopping guide per aggiungere un capo senza tempo al proprio guardaroba invernale
11 Dicembre 2020
Tradizionale per i clan scozzesi, sovversivo per Vivienne Westwood, iconico per Burberry, classico intramontabile soprattutto in inverno, il cosiddetto pattern quadrettato, o check, termine rubato al gioco degli scacchi, è tornato ancora una volta.
Come le origini inglesi dei brand che ne hanno fatto il proprio leitmotiv, il check, o meglio il tartan, vede l’inizio della sua storia in Scozia. Le infinite combinazioni della trama e dell’ordito di questo tessuto in lana, davano vita ai colori dei clan che componevano la società scozzese del XVI secolo, e ai loro tradizionali kilt. Diventata la divisa delle occasioni ufficiali sotto il regno di re Giorgio IV nel 1822, nessuno poteva immaginare quanta strada avrebbe fatto.
Check e tartan
Ma qual è la differenza tra tartan e check? Con il termine check si tende a generalizzare tutti i tessuti composti da una griglia di colori. In realtà il tartan è caratterizzato da più bande orizzontali e verticali che incrociandosi danno l’impressione di creare altre combinazioni di colori. Mentre il check è composto da sole due strisce di colori alternati, creando un effetto "a scacchiera". Il check stesso ha altre tre varianti, molto diffuse ma meno conosciute coi loro giusti nomi, come il Gingham (o Vichy), il Windowpane (due linee sottili che incrociandosi creano delle grosse finestre) e il Buffalo (le cui due linee incrociandosi creano dei giochi di pieni e vuoti tra le linee). Quest’ultimo, specialmente in rosso e nero o bianco e nero, è spesso utilizzato dal brand di outerwear Woolrich. Potrebbe aggiungersi a questa grande famiglia anche il Principe di Galles, l’incrocio di più linee di pied-de-poule.
Il check nella storia della moda
Sarà successivamente alla Seconda Guerra mondiale che il check entrerà nell’immaginario collettivo. Dagli interni in tartan dei trench di Burberry (apparsi intorno agli anni '20) indossati da star come Humphrey Bogart in Casablanca e dagli uomini d’affare, nascerà uno status symbol che verrà ben presto messo in discussione dalle proteste sociali degli anni '60. Proprio da lì diverrà caratteristica predominante dell’iconografia punk e ribelle della stilista Vivienne Westwood. Saranno più avanti, negli anni '90, i gemelli Caten di Dsquared2 a mixarlo al denim sulle loro passerelle, in omaggio alle loro origini canadesi, altro paese che utilizza il tartan nelle occasioni ufficiali. Negli anni 2000 il suo exploit sulle passerelle di Versace, Miu Miu, Dior, Chanel, Ermanno Scervino accostato all’animalier, ai fiori e ai broccati del periodo. Ma a rimanere nella storia della moda sarà l’interpretazione di Alexander McQueen, scozzese di origini, in occasione della sfilata FW 2006/07 denominata Widows of Culloden. La sfilata terminata con l’ologramma di Kate Moss aveva racchiuso tutta l’essenza storica di questo pattern nella collezione del giovane designer.
Il check oggi
Sarah Burton, succeduta a McQueen, porta in passerella una guerriera scozzese per la stagione FW2020/21. Macro check per cappotti dagli ampi revers, il kilt legato alla spalla sinistra, come prevede la tradizione, diventa abito mono-spalla abbinato alla pelle, e il completo in principe di Galles si unisce al nero in un gioco di patchwork. Vivienne Westwood non teme certamente di proporlo insieme ad un animalier sui toni del rosso, oppure di mixando diversi capi in check. Sia lei che la Posh Spice Victoria Beckham propongono la classica camicia, da sola o in un total look preppy-chic. E come non citare Burberry, ancora una volta. Ma anche a Milano e Parigi il check trova posto. Da Etro a Tod's, si susseguono i mille usi di questo tessuto, fino ad arrivare all'ultimo trend fresco di stagione, lo shacket.
Cos’è? Non è una semplice camicia, a non è neanche una giacca, è proprio l’unione tra shirt e jacket che sta conquistando tutti. Immancabile negli armadi, il check è un caldo abbraccio per questo autunno/inverno, per un'escursione in montagna (colore della zona permettendo) e serate plaid e Netflix. Per trovare la combinazione di colori, forse e lunghezza che fa al proprio caso, nss G-club ha selezionato 10 shacket (e dei cappelli in check da abbinare) che non passeranno mai di moda, in una mini shopping guide.