La femminilità contemporanea di OUTNUMBER
Il brand emergente che tutti dovrebbero conoscere, raccontato dalla sua founder ad nss G-Club
01 Marzo 2021
Impavida, resiliente, intraprendente. È così che Kakra Juma-Nuamah, founder del brand OUTNUMBER, descrive se stessa, e dando uno sguardo al suo marchio e al suo stile si capisce subito il perché. Ascendente Ariete, sole in Acquario, Kakra è ghanese e il suo nome significa "piccola" ma anche "gemella" (ha infatti una sorella gemella). Attualmente vive a Toronto, in Canada, città multiculturale dove il suo marchio è nato nel 2017, ed è orgogliosa delle sue radici e di vedere come alcuni elementi culturali del Ghana, come la musica, oggi abbiano riscontro a livello internazionale.
Si capisce subito che Karka lavora nella moda: il suo senso estetico e il gusto senza tempo (ma allo stesso tempo sensuale e contemporaneo) sono innati. Questa passione per lo stile e la moda derivano dalla madre, proprio come l'amore per Gucci e Tom Ford, le decorazioni in oro e l'ispirazione anni 90. Tutti questi elementi sono una parte essenziale del marchio OUTNUMBER.
A seguito del lancio della prima collezione, che combina abbigliamento e borse, modernità e artigianalità, Kakra ha raccontato ad nss G-Club i dettagli sul suo marchio, l'ispirazione e la vision dietro la collezione, e i progetti futuri in una mini intervista. Enjoy!
Quando hai iniziato ad appassionarti alla moda e quando hai iniziato a disegnare abiti? Come e quando è nato OUTNUMBER?
Sono appassionata di moda sin da quando ero piccola. È stato un ottimo modo per fuggire dalla realtà e provare un senso di comunità, principalmente attraverso l'uso di piattaforme come LiveJournal e community sul design vintage e dei primi anni 2000. Crescendo, in realtà, volevo diventare una model scout o una fotografa di moda. Ero ossessionata da Hedi Slimane all'inizio degli anni 2000, in particolare dalla sua fotografia. Ho costantemente spinto me stessa in diverse discipline del design, che si tratti di cucire a mano, disegnare, dipingere, scrivere poesie o di graphic design. Rimanevo seduta per ore ad esplorare, creare e imparare.
Ho iniziato a tagliare e cucire tessuti, di solito presi da vecchi abiti. Usavo le mie Barbie come modelle. Tagliavo e cucivo jeans, t-shirt, maglioni, vestiti, qualunque cosa volessi far indossare alle mie Barbie, perché non mi piacevano i loro vestiti! Avere la possibilità di creare qualcosa senza regole e senza limiti mi dà ancora oggi una sensazione così forte! Fin da piccola ho sempre saputo che avrei lavorato nella moda e, a un certo punto, mi sono ritrovata immersa in questo mondo.
OUTNUMBER è nato nell'estate del 2017. Sono partita da una versione più grande della Mini Firma Bag. Ricordo che all'epoca dissi al ragazzo che frequentavo che avevo intenzione di avviare il mio brand: mi rispose che era impossibile per me. Per la maggior parte delle persone questo sarebbe stato piuttosto scoraggiante, ma per me è stata la spinta! Ero determinata - e ora eccomi qui, sempre in crescita.
Chi e cosa ti ispira maggiormente? Quali sono i designer con cui vorresti collaborare?
Sono sempre ispirata da una moltitudine di cose: presto molta attenzione a ciò che è nel presente, apprezzando allo stesso tempo il passato e la storia. Trovo ispirazione in molti movimenti artistici senza tempo come il brutalismo, l'Art Déco, il Modernismo e il Rinascimento italiano (questo è anche il motivo per cui amo Firenze!), ma anche nel cinema - ho avuto un'ossessione per Jean Luc Godard per anni.
La cantante Aaliyah mi ispira sempre, era così riservata e affascinante. Anche Beyoncé mi ispira, con il suo sole in Vergine e diversi posizionamenti in Bilancia. Non dimenticherò mai il suo documentario, in particolare la clip in cui è in ascensore con sua madre, e lei essenzialmente dice che non ha bisogno di dormire. È stato in quel momento che mi sono detta: "Beh, se Beyoncé non ha bisogno di dormire ed è sempre carica, allora perché io non posso farlo?" Questo è quello che mi ripeto nei giorni in cui vorrei semplicemente rilassarmi, pensando a Beyoncé!
Parlando di collaborazioni, il mio sogno sarebbe Phoebe Philo. La sua innata capacità di trasformare CÉLINE all'epoca è una vera testimonianza della sua eredità. Se avessi una seconda chance, Tom Ford - forever! Infine, Rihanna. Astrologicamente, entrambe abbiamo Mercurio in Acquario e ascendente in Ariete, quindi so che insieme faremmo faville! Un giorno ce la faremo sicuramente. Ciao Rih!
Come descriveresti la donna OUTNUMBER?
Descriverei la donna OUTNUMBER come appassionata, intima, audace, ma anche riflessiva, e non posso mai sottolinearlo abbastanza: sicura di sé. Ha una profonda comprensione della propria femminilità, ma accetta anche la sua mascolinità. Non si preoccupa eccessivamente di ciò che è attuale, si concentra su pezzi che la valorizzano oggi, domani e oltre. Ci sono uno yin e uno yang, e lei sa quando e come giocare quelle carte a suo favore.
Lo stesso si può dire dell'uomo OUTNUMBER (sì, la collezione maschile è work in progress!) - che farà sicuramente parlare di sé nel prossimo futuro. I miei modelli possono essere indossati sia da uomini che da donne: è qui che entra in gioco la sicurezza di sé.
OUTNUMBER unisce la modernità con l'artigianalità del Made in Italy. Come si fondono questi due elementi nel tuo marchio?
Mi piace pensare a OUTNUMBER come a un marchio universale. Ovviamente ci sono tracce delle mie origini e della mia città attuale, ma penso che le mie influenze siano così ampie che non riguardano solo il Canada. Disegno nel mio studio a Toronto, ma traggo costantemente ispirazione dal mondo intero. L'artigianalità del Made in Italy definisce davvero OUTNUMBER, è ciò che rende speciale il marchio - pochi brand nascono in Canada e producono con il know how italiano. Sento davvero che la visione contemporanea di OUTNUMBER si fonde perfettamente con la tradizione della produzione italiana.
Quali sono i tuoi prossimi progetti con OUTNUMBER?
Sto lavorando a nuovi design che verranno presentati nel nuovo anno. In particolare, c'è un pezzo di cui sono super entusiasta a cui sto lavorando da oltre un anno. Spero di presentare questo item durante la SS21: sarà il secondo accessorio. Non dirò di più perché credo fermamente nel manifestare, aggiungo solo che sarà un pezzo speciale e destinato a tutti al 100%.
Pensi che l'industria della moda abbia iniziato a dare più voce ai giovani talenti negli ultimi anni?
Ho notato c'è sempre più consapevolezza dei talenti giovani ed emergenti, e questo è molto positivo. Essere un talento emergente significa essere determinati, e in un certo senso, non aver nulla da perdere. C'è un'energia diversa dal punto di vista creativo. Molti professionisti osservano i talenti emergenti, che sia pubblicamente riconosciuto o meno. C'è qualcosa di fresco, innovativo e diverso in questi nuovi talenti, sempre.
Per scoprire come nss G-Club ha interpretato le Mini Firma bag di OUTNUMBER, date un'occhiata alla pagina Instagram @nssgclub!