La moda vintage è il nuovo must-have delle celebrity
Da Bella Hadid a Kim Kardashian, da Olivia Rodrigo a Zendaya, sempre più star scelgono look d’archivio per red carpet ed eventi speciali
19 Luglio 2021
La moda vintage è il nuovo must-have delle celebrities. Se prima erano in poche temerarie, it-girl dallo stile ben definito come Kate Moss o Chloë Sevigny, oggi sono sempre più le star che si conquistano il titolo di best-dressed del momento sfoggiando capi d’archivio per red carpet ed eventi speciali. Gli esempi che hanno riempito il feed dei nostri account Instagram sono tantissimi. Il più recente ha per protagonista Olivia Rodrigo che ha stupito tutti presentandosi alla Casa Bianca con un tailleur in stile Clueless della collezione Primavera/Estate 1995 di Chanel, abbinato ad una mini bag di Amina Muaddi e a dei sandali platform di Giuseppe Zanotti. Bella Hadid ha incantato il pubblico di Cannes 2021 con un abito del 2002 di Jean Paul Gaultier e Zendaya ha reso omaggio a Beyoncé scegliendo per i BET Awards un’audace look Versace del 2003, già indossato da Bey quasi vent’anni prima alla stessa cerimonia. Durante la sua vacanza romana, Kim Kardashian ha salutato i suoi fan in capo animalier della SS95 di Dolce & Gabbana; per la prima uscita pubblica newyorkese con A$ap Rocky, Rihanna ha optato per uno slip dress hot pink creato da John Galliano per la collezione Dior SS02; mentre Kylie Jenner ha indossato un bodycon dress del 1987 di Jean Paul Gaultier per la sua reunion ufficiale con Travis Scott.
Sono lontani i tempi in cui vedendo Julia Roberts ritirare il premio Oscar come migliore migliore attrice in un’elegante creazione d’antan di Valentino sembrava di assistere a una scelta di rottura. Da quel 2001, le cose sono radicalmente cambiate. Negli ultimi anni se una celbrità deve scegliere tra un nuovo capo couture o un bellissimo pezzo di Les Tatouages, collezione cult del 1994 di Gaultier, è quasi certo che opterà per il secondo. A dettare il trend, come spesso accade ultimamente, sono Kim Kardashian e le sue sorelle minori Kylie e Kendall Jenner. Oltre che per l’Enfant Terrible della couture francese, le it-girl americane hanno una vera passione per l’archivio di Mugler, Alaïa, Chanel, per il periodo di John Galliano da Dior e di Tom Ford da Gucci, ma anche per le collezioni Versace degli anni ’90.
Ma cosa ha trasformato un evento sporadico in un vero trend? La risposta più ovvia è la sostenibilità. La consapevolezza di quanto l'industria della moda stia contribuendo al cambiamento climatico è diventata mainstream, raggiungendo non solo i grandi designer, ma anche che gli stylist che ora quando consigliano un outfit ad attrici e cantanti si trovano a considerare anche il fattore green. Così Gucci è sbarcato su colosso del luxury second hand The Real-Real, Miu Miu ha lanciato la collezione Upcycled realizzata partendo da abiti degli anni ’30 e ’80 e Lily-Rose Depp o Margot Robbie prima di affrontare i flash dei fotografi si trovano davanti ad una nuova sfida: non basta più che un abito sia bello, si adatti perfettamente alla silhouette o sembri fatto apposta per catturare l’attenzione della stampa, nel 2021 deve essere anche più eco-friendly possibile.
Il vero biglietto da visita del vintage, però, non è la sostenibilità, ma l’unicità. Rispetto ad un capo appena visto in passerella, è più raro, più esclusivo e più difficile da replicare. In poche parole quando lo indossi è decisamente improbabile imbattersi in una altra star vestita come te.
Vivendo in un’epoca in cui i social media hanno monetizzato ogni outfit, le celebrità si rivolgono al vintage come un modo per personalizzare il loro stile.
Ha detto a Fashionista Alice Hebrard Lemaire, Head of Vintage di Vestiaire Collective. esprimendo un parere condiviso anche da Seth Weisser, co-fondatore e CEO del negozio vintage di New York What Goes Around Comes Around:
L’ascesa del vintage sul tappeto rosso può essere attribuita a sempre più celebrità che cercano di avere un momento davvero unico nel suo genere. Gli stili vintage sono spesso piuttosto rari perché sono stati interrotti e questo rappresenta un'incredibile opportunità per le celebrità di esprimere il loro stile individuale.
Quando si indossa la moda d'archivio, c’è anche una sorta di scambio di valuta culturale in gioco. Una creazione delle stagioni passate offre un’esperienza completa perché non si compra solo l’abito, ma un pezzo di storia della moda, un’opera d’arte che, dopo essere rimasta nascosta, dimenticata in un archivio, torna a vivere e a far risplendere sotto i riflettori chiunque la scelga. Un pezzo iconico come il Mugler ispirato dalla nascita di Venere indossato da Cardi B ai Grammy Awards 2019 (che ha anche contribuito a riportare in auge la Maison) ha, quindi, numerosi vantaggi: è sostenibile, unico e talmente esclusivo da incarnare appieno l’idea di inacessibilità che da sempre accompagna il concetto di lusso.
Le nuove scelte di stile delle celebrities stanno influenzando anche gli acquisti e la direzione che il mercato prenderà in futuro. Secondo Stylight, dopo aver visto Bella Hadid all’inaugurazione del Festival di Cannes su Google l’interesse degli utenti per la ricerca di abiti vintage è cresciuto del 25%; mentre secondo un recente rapporto del marketplace ThredUp, l’usato online è destinato a crescere entro l’anno del 69% ed a raggiungere un valore di 50 milioni di dollari nel 2023. Un boom così grande che si prevede che entro il 2028 gli abiti pre-loved superanno nel nostro armadio i capi di Zara e del resto del fast fashion. I primi effetti di queste previsioni si vedono già. Siti come Vinted e Vestiaire Collective, dove vendere e comprare accessori e abbigliamento pre-loved, sono sempre più popolari e si moltiplicano anche le vintage influencers da @ilaria__ro a @thevintagetwin o @themetalromantic. La più amata da G-club? L’americana Lucia Zolea. Chiunque passi ore a scrollare Instagram alla caccia dell’outfit perfetto sarà rimasto incanto dalla selezione di pezzi proposta dal suo profilo.