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Tutti gli statement politici della moda in occasione delle prossime elezioni

Da Pierpaolo Piccioli a Donatella Versace, stilisti e influencer fanno un appello al voto del prossimo 25 settembre

Tutti gli statement politici della moda in occasione delle prossime elezioni Da Pierpaolo Piccioli a Donatella Versace, stilisti e influencer fanno un appello al voto del prossimo 25 settembre

Moda e politica sono da sempre legate, specchio e cassa di risonanza di società e attualità. Dalle suffragette che rifiutavano la costrizione dei corsetti vittoriani alle donne in minigonna della Seconda Ondata Femminista, dal movimento per i diritti civili con il rispettabile Sunday Best ai Black Panthers con le giacche in pelle, il berretto e gli occhiali da sole, dallo smoking da donna by Yves Saint Laurent alle creazioni rivoluzionarie di Vivienne Westwood, passando attraverso la t-shirt "We Should All Be Feminist" disegnata da Maria Grazia Chiuri per Dior o il blazer "My body, my choice" di Alessandro Michele per Gucci, i due mondi si sono intrecciati spessissimo, cercando di manifestare un ideale, indurre un cambiamento o, almeno, di scuotere le coscienze. Negli ultimi anni il loro rapporto è diventato sempre più simbiotico, trovando spazio in passerella e sui social grazie all’affermarsi di una nuova generazione che chiede a brand e stilisti molto più di abiti carini da sfoggiare su Instagram. La Gen Z vuole capi sostenibili, inclusivi e, sì, anche cool, che diventino una sorta di manifesto di chi siamo e dei cambiamenti che vorremmo vedere. Impone alla moda di schierarsi, di agire concretamente per ottenere risultati reali, evitando di cadere in un attivismo solo performativo. Così si moltiplicano le dichiarazioni esplicite, diffuse via social, su temi come diritti LGBTQ+, inclusività, Black lives matter, cambiamento climatico, female empowerment, no alla guerra. Nelle ultime settimane in Italia a catalizzare l’attenzione di tutti, anche del mondo della moda, sono le elezioni del 25 settembre

"Andate a votare, queste elezioni sono importantissime per il Nostro Paese! Il 25 settembre votate per proteggere i diritti acquisiti, pensando al progresso e con un occhio al futuro. Mai guardarsi indietro". In un post condiviso sul suo profilo Instagram Donatella Versace esorta tutti ad andare a votare perché è l’unico modo per salvaguardare i diritti già acquisiti e lottare per ottenerne di nuovi. Una X posta sul simbolo di un partito o di un altro può cambiare tutto, consegnando l’Italia ad un gruppo dirigente che la può riportare indietro in un Medioevo oscurantista o tenere ancorata nel presente, cercando di migliorare la situazione dei cittadini. Chiara Ferragni ribadisce forte e chiaro che tanti diritti di cui oggi godiamo non sono un dono, ma una conquista e, come tale "possono essere messi in discussione, minacciati, ridotti, cancellati in qualsiasi momento". Uno dei pochi strumenti di cui disponiamo per proteggerli, per crearne di nuovi, per estenderli a chi oggi se li vede negati e per decidere se il nostro Paese debba andare in avanti o indietro di decenni è recarsi alle urne domenica 25 settembre. "Il diritto delle donne all’aborto, il diritto delle persone LGBT a non essere picchiate, insultate, discriminate per il proprio orientamento sessuale, il diritto dei giovani ad avere un futuro, il diritto di chi soffre a decidere della propria vita, il diritto di un bambino a sentirsi parte di questo Paese anche se figlio di stranieri, sono ragioni per le quali vale votare. Anche se non ci sentiamo perfettamente rappresentati, anche se siamo delusi, sta a noi scegliere se proteggere ed estendere quei diritti, o abbandonarli nelle mani di chi vuole ostacolarli." Il pensiero di Chiara è condiviso anche dai designer Andrea Adamo e Marco Rambaldi. Il primo ricorda come la democrazia sia il risultato "delle grandi battaglie dei nostri antenati, che hanno combattuto per la giustizia e la parità sociale" e sia compito di ciascuno rendere onore agli sforzi di chi ci ha preceduto scegliendo con il voto chi sta alla nostra guida e ha il potere di decidere la direzione del nostro domani. Per Rambaldi l’astensione, nonostante la delusione nei confronti dell’attuale classe politica, non è un’opzione. Equivarrebbe a "non preoccuparsi del futuro che presto ci troveremo a vivere". Quindi "non importa che non ci sia un effettivo partito di riferimento, bisogna fare uno sforzo collettivo". L’appello è rivolvo soprattutto alle nuove generazioni che "non devono estraniarsi dalla politica", come quello pubblicato su Instagram da Pierpaolo Piccioli. Il direttore creativo di Valentino si lascia andare a un lungo sfogo: "Sono preoccupato e anche incazzato perché sono costretto ad argomentare quello che mi sembrava ovvio, tra pochi giorni rischiamo di fracassare Io spazio fragile e umano in cui stiamo provando a vivere. […] Pensare che ci sono persone, esseri umani che in questo momento possano temere, avere paura, delle conseguenze di queste elezioni mi dà alla testa. Pensare che ci sono politici che usano il tema sociale per fare politica quando la politica, quella vera, dovrebbe solo essere in grado di tutelare il dibattito sociale, mi obbliga a non tacere le mie preoccupazioni." Infine, tra i tantissimi like di follower e di colleghi come Silvia Venturini Fendi, Massimo Giorgetti e Walter Chiapponi, Piccioli invita tutti i ragazzi "dai 18 anni in su" a recarsi a votare il 25 settembre perché "non dobbiamo arretrare di un millimetro sui diritti acquisiti, ma soprattutto i tempi sono maturi per acquisirne di nuovi e fondamentali"