Cosa racconta la t-shirt "Nepo Baby" di Hailey Bieber
Più di una semplice maglietta, una dichiarazione d'intenti
09 Gennaio 2023
Il discorso sui "Nepo Babies" scalda le tastiere dalla fine del 2022, quando la cover del New York Magazine ha messo in prima pagina i volti dei "figli di" che hanno avuto accesso a carriere in questo esclusivo universo tramite i contatti con agenti e case di produzione dei loro genitori o parenti famosi. La questione non ha mancato di far discutere molti degli addetti ai lavori, come la modella Vittoria Ceretti che si è scagliata contro la collega (e amica) Lily Rose Depp invitandola a riconoscere il privilegio che spetta ai figli d'arte, cosa che ha effettivamente fatto Hailey Bieber, indossando una t-shirt con lo slogan "Nepo Baby" a favore di paparazzi venerdì pomeriggio a Los Angeles. Le foto della modella hanno fatto il giro del web, collezionando commenti contrastanti, tra chi la osanna a "nepo baby queen" per aver riconosciuto il suo privilegio nell'essere la figlia dell'attore Stephen Baldwin e averlo ammesso con sicurezza, e chi la accusa di vivere di rendita, ma soprattutto di chi, guardando attentamente le foto scattate a Hailey nella stessa giornata, ha notato che la moglie di Justin Bieber non ha indossato la t-shirt con lo slogan per tutta la giornata, ma si è cambiata dopo aver ottenuto lo scatto da migliaia di like, come dimostrato dal TikTok di I Deserve Couture. A questo punto, quello di Hailey Bieber sarebbe stata un'efficace una semplice trovata di marketing.
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Bieber è stata effettivamente la prima nepo baby a parlare, seppur indirettamente, dell’argomento dopo la chiacchierata cover del New York Magazine. Oltre a lei, però, ha voluto dire la sua anche Tom Hanks, che durante la promozione del suo nuovo film - in cui compare anche suo figlio Truman - non ha mancato di rispondere a una domanda sull'argomento: «Questo è un business di famiglia, questo è quello che facciamo da generazioni ed è il mondo in cui i miei figli sono cresciuti. Se fossimo un'azienda di forniture idrauliche o se gestissimo il negozio di fiori in fondo alla strada, tutta la famiglia avrebbe dovuto dedicare del tempo a un certo punto, anche se si trattava solo dell'inventario alla fine dell'anno». Il nepotismo non è certo nato con Hollywood, ma è anzi radicato all'interno della nostra cultura da ben prima che Brooklyn Beckham publicasse un libro di fotografie diventando lo zimbello di TikTok. Basterebbere tornare indietro alle radici del termine, che è legato alla tendenza dei Papi di favorire i propri familiari, per rendersi conto che il problema non è il cognome che accompagna la celebrities di turno, ma l'effettivo merito professionale che ne dovrebbe giustificare un ruolo di spicco.
Se i "nepo babies" esistono da sempre, a creare il cortocircuito che viviamo oggi è la collisione di due mondi: quello dei figli d'arte e quello degli influencer. Il risultato sono i nomi che oggi guardiamo con sospetto, volti ricorrenti la cui presenza non è sempre giustificata ma che vivono la propria vita professionale con la stessa superfcialità con cui alcuni influencer hanno fondato il proprio successo travestendosi da personaggi di successo. Per questo, nonostante la sua semplicità, la t-shirt di Hailey Bieber è più di una semplice maglietta, ma è un modo per mostrarsi per come si è veramente.