I prezzi delle borse Chanel sono aumentati, ancora
E si scatenano le ire degli utenti social
06 Marzo 2023
Costa tutto tantissimo. Ne avevamo già parlato qualche mese fa. Basta fare un giro in un qualsiasi negozio per accorgersene, ma ad aumentare non sono solo i prezzi di catene low cost e brand di media categoria, ma anche i grandi nomi del lusso. Secondo il sito di analisi e marketing EDITED, si tratta di un aumento del 7% rispetto al 2020 e del 25% rispetto al 2019 che coinvolge in primi l'outerwear femminile, con un prezzo medio di 3395$, seguito dalle it bag. Oggi una borsa da donna di un brand luxury negli Stati Uniti costa in media 2475$, corrispondente ad un aumento del 27% rispetto al 2019. È dal periodo della pandemia che Bottega Veneta, Louis Vuitton, Chanel, Gucci, parlano apertamente di problemi legati alla filiera produttiva, al costo delle materie prime, alle spese energetiche, al trasporto internazionale, ecc. sullo sfondo di uno scenario inflazionistico. Thomas Chauvet, analista del lusso di Citi, aveva già pronosticato la situazione al Financial Times, sottolineando che anche il 2023 promette di proseguire il trend dell’aumento dei prezzi, anche per quanto riguarda i prezzi delle borse “core” di marchi come Chanel e Louis Vuitton che, sebbene siano già aumentati del 20% o più negli ultimi due anni, aumenteranno ulteriormente i prezzi di questi articoli durante l'anno, in particolare in Europa. Philippe Blondiaux, chief financial officer di Chanel, ha indirettamente confermato che pieno della crisi pandemica il rincaro è diventato una strategia di resistenza per tamponare il salire dei costi di produzione e per tutelare i profitti, ma ha parlato anche di un tentativo di armonizzazione dei prezzi a livello globale, con il fine di “offrire lo stesso prezzo ovunque per limitare il mercato parallelo”.
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Guardando il sito ufficiale di Chanel scopriamo che la classica borsa con patta media è aumentata di oltre il 60% da novembre 2019. Limitandoci all’ultimo anno, notiamo che, in Europa, la Classic Flap piccola è passata da 8.450€ nel 2022 a 9.300€ nel 2023; la media da 8,990€ a 9.700€; la grande da 9.700€ a 10.500€. Si parla di cifre altissime per una persona comune, ma probabilmente abbastanza irrilevanti per chi è abituato ai colossi del lusso. Ciononostante, sui social si moltiplicano i video di utenti che commentano negativamente i rincari e si chiedono cosa li giustifichi, se la borsa li valga effettivamente per quanto riguarda design e qualità e se non sia meglio orientarsi verso un altro brand che, a parità di prezzo, offre maggiore prestigio, come ad esempio Hermès. C’è anche un piccolo gruppo di persone che si domanda se la Maison non voglia fare della Classic Flap la propria versione della Birkin di Hermès, un oggetto di lusso realizzato con materiali di alta qualità, uno status symbol per cui molti sono disposti a sopportare la lunga lista d’attesa e a spendere cifre folli.
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“Stiamo investendo nelle nostre borse per renderle ancora più belle, utilizzando i migliori materiali e le ultime tecnologie al fine di garantire che siano allineate con la trasformazione della CSR (Corporate Social Responsibility, ndr) che vogliamo che riflettano Stiamo aumentando notevolmente la qualità percepita di queste borse. […] Abbiamo un prodotto di valore, che richiede impegno e investimenti reali perché garantisca la propria esistenza per 20 anni a venire”.
Ha detto Bruno Pavlovsky, spiegando i rincari avvenuti la scorsa estate, ma dimenticandosi di dire che l’aumento dei prezzi è in parte dovuto al desiderio di Chanel di diventare sempre più esclusivo. È lecito domandarsi fino a quale cifra gli acquirenti del brand sono disposti ad arrivare per un oggetto che fino a pochissimo tempo prima avrebbero pagato molto meno. Se i prezzi sono questi e sono destinati a salire ancora, perché non rivolgersi al mercato del pre-loved? O il fatto che il lusso diventi ancora più elitario lo rende più desiderabile? L’effetto Birkin funzionerà anche per Chanel?