Moda per tempi bui
Il medioevo torna a influenzare l'estetica contemporanea
23 Marzo 2023
Guerre, povertà in aumento, oscurantismo, i diritti delle donne e delle persone marginalizzate sempre più in pericolo, un pianeta sull’orlo della crisi idrica, … la seconda decade degli anni 2000 somiglia ad un medioevo privo di cavalieri dall’armatura scintillante, ma pieno di paure e incertezze, un lungo medioevo di cui non si vede ancora la fine. E se il futuro si fa incerto, l’arte e la moda guardano indietro al medioevo, quello vero che torna ad ispirare serie tv, libri e passerelle. Su YouTube si moltiplicano i video Bardcore nel quale canzoni pop e rock vengono riadattate con sonorità medievaleggianti; su TikTok contenuti con gli hashtag #ladyknight, #elfhame, #witchtok e #medievaltiktok collezionano milioni di views; serie come House of the Dragon e The Rings of Power sono state tra le più viste dell’autunno e nelle librerie è arrivato Lapvona, l’ultimo libro di Ottessa Moshfegh ambientato in un feudo medievale fittizio.
Gli stilisti, come gli altri creativi, hanno spesso rivisitato l’estetica medioevale nelle loro collezioni, vestendo modelli e modelle come dame, cavalieri, menestrelli, re e regine, streghe ed elfi, mixando elementi presi dalla storia con altri provenienti dal folklore. Qualche esempio? La FW1998 Haute Couture di Dior, la FW10 e la FW13 di Alexander McQueen, la Pre-Fall 2013 di Chanel, la FW14 di Dolce & Gabbana, la SS15 di Valentino e la FW20 di Paco Rabanne. Mantelli, cappucci, calzamaglie, tuniche, armature, abiti houppelande, cotta di maglia, corpetti e corsetti, rivisitati ad hoc, stanno tornando ad ossessionare sempre più brand. L’ultimo a subire il fascino dei dark ages è stato Blumarine. Per la collezione autunno-inverno 2023 Nicola Brognano ha fuso la moda Y2K e il mito di Giovanna d'Arco, dando vita a delle eroine contemporanee in abiti in lycra aderente argento metallizzato e lunghe tuniche lavorate a maglia traforata. Anche da Rodarte le suggestioni medievali hanno contribuito a vestire una congrega di bellissime streghe in lunghi abiti neri, pronte a fare un sortilegio a chiunque ostacoli il loro cammino; mentre le maglie dai colori soft, sovrapposte una all’altra, viste da Miu Miu per la SS23 sembrano una sorta di riedizione 2.0 della tunica da notte dell’epoca.
Forse non possiamo ancora parlare di Bardcore in termini di fashion, ma se il ritorno ad uno stile sartoriale più sobrio non bastasse a rispecchiare il clima di recessione che si respira nell’aria, cotta di maglia e tuniche potrebbero essere lo step successivo per vestire il malessere di questo oscuro 2023, sperando che arrivino anche cavalieri, streghe ed elfi a aiutarci ad immaginare un domani migliore.