Ora in America pubblicizzano l'Ozempic per dimagrire

È conosciuta con molti nomi: semaglutide, la penna magra, il segreto peggio custodito di Hollywood, Ozempic. Secondo gli insider è lo strumento “magico” attraverso il quale Mindy Kaling ha perso ben 20 kg e con cui Kim Kardashian è riuscita ad entrare nell'abito di Marilyn Monroe sfoggiato al Met Gala. Tra le celebrità che ne elogiano i benefici figurano anche Elon Musk e il Dr Oz, e, da quando il farmaco iniettabile è esploso in popolarità su TikTok, chiunque abbia 177 dollari per acquistarne una dose. Oggi la TikToker Sara Morano ha mostrato i cartelloni pubblicitari diffusi della casa farmaceutica Ro nella stazione metropolitana di Times Square: “a weekly shot to lose weight” titolava un flyer sui toni del celeste, di fianco una foto raffigura una donna ritratta nell’atto di iniettarsi il farmaco direttamente in pancia. Il video ha raccolto più di 453 mila visualizzazioni mettendo in luce, nella sezione commenti, tutte le contraddizioni di una pubblicità che con tutta sicurezza possiamo dire non avrebbe mai dovuto vedere la luce del sole, né tantomeno le pareti della stazione della città più densamente popolata d’America.

Il principale scopo del Semaglutide (nome commerciale Ozempic) non è in effetti quello di far perdere il peso a chi lo assume, in quanto viene prescritto alle persone con diabete di tipo 2 per aiutare a controllare i livelli di zucchero nel sangue. Da quando "il segreto peggio custodito di Hollywood" è approdato su TikTok, la situazione è rapidamente degenerata. A febbraio era scattato l’allarme: la casa farmaceutica produttrice, Novo Nordisk, aveva informato la Therapeutic Goods Administration (TGA) che Ozempic non sarebbe stata disponibile in Australia fino alla fine di marzo 2023 e persino in Italia i diabetici facevano fatica a procurarsi le scorte. Ora la casa farmaceutica Ro ha reso disponibile Wegovy, ossia l'Ozempic in dosaggi differenti, disponibile su abbonamento e approvato in America come cura dimagrante. Le affissioni hanno generato sdegno immediato, sulla scia della polemica che da febbraio a questa parte va avanti sui social, riportando in auge un dubbio amletico: quanto oltre siamo disposti a spingerci per perdere peso?