L’inconfondibile stile di Tina Turner
Minigonne, capelli vaporosi, denim, frange e tanta attitude
25 Maggio 2023
Unica, graffiante, e potentissima. Tina Turner si è spenta ieri sera, a 83 anni, nella sua casa in Svizzera dopo una lunga malattia che da diverso tempo l’ha tenuta lontana dalle scene. Regina e icona della Black music, a leonessa del rock’n roll, star del pop da classifica, Anna Mae Bullock, come era nata il 26 novembre 1939 nel Tennessee. Pensando alla sua esistenza diceva «la mia vita è come un fiore di loto nato dal fango. Ma ricordatevi: più spesso è lo strato che sotterra le radici e più magnifico sarà il fiore», ma di vite ne ha avute molte, tutte travagliate, ricche di dolore e successi, ma sempre affrontate con un misto di malinconia, feroce vitalità e fame. La prima quando da Anna Mae, «la ragazza delle piantagioni di cotone» come si definiva, divenne Tina Turner e accanto al marito musicista Ike, incontrato nel 1956, conquistò il palco e la scena musicale dell’epoca, sfornando successi come Proud Mary e Nutbush City Limits. La seconda esistenza la iniziò con soli 36 centesimi in tasca, tutto quello che aveva in tasca quando nel 1976, quando Tina scappò dalla camera d’hotel di Dallas, abbandonando Ike che dormiva e per decenni la aveva sottoposta a continui abusi fisici ed emotivi. La terza coincise con Private Dancer, la canzone della sua rinascita che le garantisce, ancora una volta, la fama mondiale. Erano gli anni ’80 e ’90 la sua carriera solista esplose grazie a hit come (Simply) The Best, What's Love Got to Do with It, We Don't Need Another Hero (Thunderdome), Golden Eye. In sei decadi ha collezionato 11 Grammy Awards e oltre 200 milioni di biglietti venduti per i suoi concerti.
Nessuno può dimenticare la sua voce graffiante, la grinta con cui dominava il palco, la sua musica, ma nemmeno il suo stile. Ha indossato creazioni di Bob Mackie, Versace, Giorgio Armani. La sua cifra beauty erano i capelli vaporosi, selvaggi e il rossetto rosso, mentre il suo guardaroba era composto da denim, capi in pelle, frange, abiti scintillanti e tantissime minigonne. Le sue gambe erano leggendarie quanto le sue canzoni, anche se lei minimizzava dicendo «Sono l'ultima persona a cui chiedere delle mie gambe. Quando stavo crescendo, ho sempre pensato che fossero troppo lunghe e magre. Mi sentivo un pony goffo, quindi non ho mai voluto metterle in mostra. Quando indossavo gonne corte sul palco era per un motivo pratico: mi hanno dato la libertà di movimento, e mi piace molto muovermi».
Per celebrare Tina Turner e il suo stile indimenticabile, ecco una carrellata dei suoi best style moments: