Stop ai reggiseni: stiamo vivendo gli anni del "Braless"
Sempre più donne e celebrità aderiscono al movimento no bra
13 Ottobre 2023
"Sono diventata così pigra e non indosso più il reggiseno. Non posso indossare un reggiseno. Non posso, mi dispiace. Non mi importa se il mio seno raggiunge l'ombelico, non indosso più il reggiseno. È fottutamente scomodo." Per Gillian Anderson la pandemia ha coinciso con l’addio definitivo al reggiseno. La star di X-Files e Sex Education ha detto basta a ferretti, ganci e altre restrizioni per lasciare il seno libero, a dispetto della pressione sociale o di altri diktat modaioli. L’attrice non è stata l’unica a prendere la decisione di lasciare push-up e triangoli nei cassetti. Infatti, durante i lunghi periodi di lockdown, sempre più donne, famose e non, hanno avuto l'opportunità di rivalutare molti rituali che un tempo facevano parte della nostra vita quotidiana, compresi quelli che riguardano l’abbigliamento e i motivi per cui indossiamo o meno un determinato capo. A influenzarci è una norma sociale obsoleta, un’abitudine o un desiderio di conformarci o magari un presunto motivo di salute? Probabilmente sono tutte ipotesi vere. Da sempre una fazione che vede nella liberazione dal reggiseno uno strumento di libertà e emancipazione si scontra contro un’altra che si appella al suo uso per buon gusto e senso del decoro. Nemmeno la medicina ha una posizione chiara ed univoca. Chi si schiera pro bra è convinto sia buona abitudine usarlo perché protegge una parte del corpo femminile che è delicata e voluminosa e, perciò, necessita di sostegno; mentre uno studio condotto dal ricercatore scientifico Jean-Denis Rouillon nel 2013 avrebbe dimostrato che le donne senza reggiseno hanno un seno più tonico e formoso rispetto a quelle che lo usano regolarmente.
Se conformarsi e indossare regolarmente il reggiseno pare essere più legato a fattori estetici ed emotivi, lasciare il seno libero da costrizioni sembra un'autentica posizione post-femminista, un’affermazione di femminilità, uguaglianza (rispetto agli uomini che pur dotati di seno non sono soggetti allo stesso diktat di stile) e, soprattutto, emancipazione e riappropriazione del proprio corpo. La libertà assaporata durante la pandemia ha dato il via ad una sorta di epifania: dobbiamo vestirci solo per noi stesse. La rivelazione collettiva che pare abbiano condiviso in molte ha influenzato anche le passerelle. Le ultime fashion week hanno visto l’underwear conquistarsi un posto alla luce del sole, elevandolo a capo indipendente da sfoggiare e non più da nascondere. Allo stesso tempo il reggiseno, quando c’è, è sportivo, assume la forma più confortevole della bralette o ha proporzioni micro, riducendosi ad un copricapezzolo, ma, più spesso, è assente, lasciando che giacche, abiti e camicie poggino sul corpo nudo.
È lontana la Summer of Love del 1967 delle donne del movimento hippie che avevano rinunciato alla restrizione di ferretti e gancetti e sono passati sessant’anni da quando le femministe bruciavano in piazza i loro reggiseni inneggiando alla libertà sessuale, ma i movimenti no bra e freethenipple sono più vivi che mai. Alle rivendicazioni del passato legate all’emancipazione femminile, allo spezzare le catene di una società che utilizza anche un indumento apparentemente innocuo per normalizzare il fatto che le donne devono sottostare a regole dettate da uomini, si aggiungono la presa di possesso del proprio corpo, ma anche riflessioni sulla body positivity e sull’inutilità del reggiseno, relegato ad oggetto decorativo e non più funzionale.
Così, il no bra è un trend che si affaccia ciclicamente, sempre legato ad una ricerca di emancipazione e rivendicazione personale, e che impatta fortemente nella società. Tra le donne famose che in passato hanno aderito al movimento ci sono Gloria Steinem, una delle leader del movimento femminista degli anni '70, Jane birkin, Brigitte Bardot, Kate Moss, Madonna, mentre tra le celebrità contemporanee ci sono Miley Cyrus, Kendall Jenner, Bella Hadid, Dua Lipa, Zoë Kravitz, Chiara Ferragni e Victoria De Angelis che rivendicano il diritto di ogni donna a decidere per se stessa, per il proprio corpo, compreso se e quando esibirlo. Anche sfoggiando una semplice canottiera bianca che lascia poco all’immaginazione.