Barbie Ferreira e Havaianas presentano la nuova collab
Abbiamo incontrato l'attrice a Parigi in occasione del lancio
28 Giugno 2023
Con la stessa emozione di due amici che scoprono di condividere le stesse radici, la collaborazione tra Barbie Ferreira e Havaianas nasce dalla passione di entrambi per il Brasile. Ferreira, classe ’96, è cresciuta nel Queens di New York circondata da donne brasiliane, a partire dalla mamma, un ricco bagaglio culturale formatosi in tenera età che la supporta tuttora nel corso della sua fiorente carriera; Havaianas, che di anni nel 2023 ne compie 61, ha riconosciuto nell’attrice un modello per le nuove generazioni grazie al suo stile impeccabile e ai valori che rappresenta, quali la libertà e il coraggio di essere se stessi. Partendo dai colori che ritraevano l’architettura di Rio de Janeiro e i suoi abitanti negli anni ’60 e ’70, la direzione artistica di Ferreira per Havaianas ha portato alla creazione di infradito e slide dai toni caldi come il marrone, il giallo e il verde foresta, concentrando tutta l’energia del Brasile in nove design vivaci. In occasione del lancio ufficiale della capsule, disponibile dal 13 giugno sul sito di Havaianas, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare Barbie e di discutere con lei della collezione.
Cosa ha significato per te lavorare con un brand brasiliano come Havaianas?
Lavorare con Havaianas come americana di origini brasiliane è stata un'esperienza nostalgica, appagante e davvero fantastica. Li indosso da quando ero un bambina, Havaianas è uno di quei brand che posso menzionare alla mia famiglia, e tutti vogliono indossarlo e saperne di più.
Le tue origini brasiliane influenzano la visione di te stessa e del tuo lavoro?
La cultura brasiliana per me è molto espressiva. Mia madre non ha alcun filtro: è brasiliana, autoritaria, una donna davvero fantastica. Sono cresciuta con solo donne nella mia famiglia, quasi tutte brasiliane, ed ho imparato molto da loro sull'espressione di me. Non sono mai stata timida per merito loro.
Questa collaborazione celebra l’espressione di sé e l’unicità di ognuno di noi. In quanto attrice, spesso devi abbandonare il tuo “Io” per calarti nei panni dei personaggi che interpreti. Come riesci a mantenere la tua originalità?
In quanto attrice, ogni personaggio che interpreto conserva una parte di me. Penso che sia davvero importante radicare il personaggio in qualcosa di reale quindi, anche se è di trecento anni fa, c'è sempre quel tipo di connessione all'esperienza umana che ci accomuna e riesce ad emozionarci. Per mantenere la mia persona penso di fare sempre in modo che, qualunque cosa accada, nonostante quando io sono in un progetto tendo ad immergermici, appena torno a casa riesco a tornare alla piena essenza di ciò che sono. È la parte più divertente, come attore, essere personaggi diversi e far emergere parti diverse di te stesso.
In questi ultimi mesi hai chiuso diversi capitoli della tua carriera. Come sceglierai i progetti futuri?
Ho lavorato ad alcuni film che sono stati davvero divertenti, sono personaggi che non avevo mai interpretato prima. Ero a girare in Ungheria e poi ne ho fatto uno a New Orleans. Erano tutti personaggi molto diversi tra loro, è stato davvero divertente scegliere parti che non avevo mai fatto prima, diciamo che ho decisamente superato l'età adolescenziale, il che è decisamente rinfrescante, ma anche un po' triste. Adesso tendo ad interpretare giovani adulti che hanno una comprensione più matura della vita. Ho sempre voluto fare un film dell'orrore e ho trovato un thriller davvero interessante (House of Spoils, in uscita prossimamente), ora mi sto guardando intorno per vedere quale sarà il mio progetto futuro.