Le modelle non sono abbastanza tutelate
Un disegno di legge a New York sta cercando di fare qualcosa a riguardo
11 Giugno 2024
Quando una persona comune pensa alle modelle se le immagina bellissime, algide e affamate, tutte impegnate tra party scatenati, voli privati, vestiti da sogno e in generale lussi che vanno oltre ogni nostra comprensione. Pensiamo che queste ragazze, che hanno avuto la fortuna e il privilegio di nascere bellissime, altissime e magrissime, vivano una vita perfetta, fatta di glamour. Purtroppo per loro, non è così, anzi. La vita per una giovane modella emergente - quindi non stiamo parlando di Kendall Jenner o Gigi Hadid - è molto dura, ed è fatta di ritmi di lavoro estenuanti, appartamenti condivisi con colleghe sconosciute in città straniere, ore e ore di casting, paghe basse e piedi martoriati dalle scarpe di misura campionario. Come se non bastasse, poi, le giovani modelle non hanno nessun diritto (o quasi) sulla loro immagine, sono soggette a molestie e squilibri di potere, non sono tutelate nei confronti delle agenzie stesse.
Il caso di Emily Ratajkowski
Ce lo aveva raccontato Emily Ratajkowski in un essay per The Cut. Un fotografo, Jonathan Lader, la molestò quando lei aveva appena 20 anni durante un servizio fotografico, e poi continuò a usare le Polaroid scattate in quella occasione in gallerie e pubblicazioni senza il suo permesso né consenso. Secondo gli avvocati della modella, scrittrice e imprenditrice, Lader andò oltre, falsificando la firma del suo agente nella liberatoria, per proteggersi. Non è la sola. I social sono pieni di racconti dell'orrore vissuti durante casting, prove e servizi, e chi più ne ha più ne metta.
Una legge per proteggere le modelle dallo sfruttamento
L'Assemblea dello Stato di New York ha approvato una legge che mira a garantire maggiori diritti alle modelle e a proteggerle dallo sfruttamento. Si chiama Fashion Workers Act e fornirà tutele sul posto di lavoro, imponendo regole rigorose alle agenzie di management, a cui sarà vietato di addebitare tariffe elevate e poco chiare alle modelle, per non lasciarle in debito. Inoltre, limiterà le commissioni di gestione e creerà quadri normativi che si riferiscono in maniera specifica ai diritti delle immagini digitali, che stanno diventando sempre più centrali nel discorso pubblico a causa dell'ascesa dell'intelligenza artificiale generativa.
Sara Ziff, direttrice esecutiva della Model Alliance, associazione che si è impegnata a sostenere il provvedimento, ha dichiarato: "Con questa decisione New York, una delle capitali della moda nel mondo, ha dichiarato inequivocabilmente che lo status quo è inaccettabile. È una grande vittoria per la nostra forza lavoro, composta in gran parte da ragazze e giovani donne". Adesso, il disegno di legge passerà alla governatrice della Grande Mela Kathy Hochul, che deve firmarlo per farlo diventare, effettivamente, legge.