Quello del rovinare articoli di lusso è il trend di cui non avevamo bisogno
Fingersi ricchi e facoltosi passa dal menefreghismo e dall'incuria?
27 Giugno 2024
Un tempo un acquisto luxury - oltre a essere premeditato con grande attenzione - andava poi a costituire una parte di armadio quasi intoccabile, riservata alle occasioni più prestigiose e che richiedevano un determinato dress-code. Senza dubbio l'articolo in questione sarebbe stato poi protetto con ogni tipo di cura, riposto nella sua dust-bag a volerne preservare lo stato di nuovo e intonso: chi avrebbe mai pensato al ribaltamento di questo paradigma?
Tutto iniziò dalla Birkin di Hermés
Da qualche tempo su TikTok spopola la tendenza di acquistare un nuovo pezzo dalla propria wish list e poi immediatamente rovinarlo. Se si tratta di un capo iconico, di quelli riconoscibili e facenti parte della storia della moda, ancora meglio. La prima vittima sacrificale di questo trend è stata proprio la Birkin firmata Hermès. Più che esclusiva, quasi impossibile da ottenere in boutique, alla sua musa Jane si ispira la tendenza a personalizzarla, fingendo segni di usura, aggiungendo fiocchi, portachiavi, adesivi e collane.
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La moda come status da fabbricare e mostrare e il caso di Victoria Paris
Quello che sta alla base dell'assurdità del trend è proprio lo status che si vuole ottenere inserendo nel proprio outfit o look un articolo dal prezzo esorbitante, ma rovinato appositamente. Il retro pensiero nasce dal fatto che chi è ricco può permettersi di acquistare più volte un capo e anche di non prendersene cura: se il capo appare rovinato, passa il concetto che non sia poi così speciale per noi, che possiamo permettercelo. Un esempio? Victoria Paris, influencer e content creator, ha acquistato una Jackie di Gucci da quasi 3.000 euro per poi sbatterla su gradini di legno. Le borse sgualcite e stropicciate sono diventate quindi ormai la tendenza di punta del 2024, e questo influisce sul mercato del second hand. Secondo l'annuale Luxury Consignment Report di The RealReal – un sito di rivendita come VC o Vinted – gli articoli in "Fair Condition" sono più richiesti che mai. Il rapporto osserva: "Il prezzo medio di un pezzo in buone condizioni è inferiore del 33% rispetto a quelli di livello superiore", ma se i pezzi sono rovinati è impossibile rivenderli.
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Le voci contrarie e il valore dell'utilizzo reale e dei ricordi
La moda si adatta, proponendo capi pre-rovinati a prezzi esorbitanti, e il ciclo si ripete, alimentato. Non tutti sono d'accordo, e qualcuno propone delle alternative che si pongono nel mezzo tra maneggiare un capo con i guanti bianchi e sbatterla sulle scale esterne della nostra villa. Secondo la content creator prettycritical, ad esempio, la cosa giusta da fare è semplicemente utilizzare la borsa o il capo che siamo finalmente riuscite ad acquistare. Portarlo con noi, amarlo, lasciare che sia il tempo e l'utilizzo a renderla più nostro, in maniera naturale e senza voler per forza imitare qualcuno o qualcosa, fingere uno status talmente ricco da essere noncurante e poco rispettoso.
@charlesgross #greenscreen which tiny birkin is your favorite? At hermes, a rose by any other name does not smell as sweet @Fashionphile #fashionphilepartner original sound - Charles Gross
Un nuovo approccio critico ai micro trend
Rovinare ad hoc un oggetto costoso non è sintomo di stare al passo con la moda ma è l'ennesima prova di quanto alcune persone - quelle economicamente privilegiate - siano spesso così fuori dal mondo reale da non capire il danno ambientale e sociale che causano con questi comportamenti. Distruggere un articolo è una mancanza di rispetto per la sua storia, ma soprattutto un'occasione persa. Investire in articoli con una buona manodopera e con un prezzo elevato serve non solo a ostentare, ma anche a ottimizzare i soldi spesi con il numero di utilizzi del capo stesso. Va da sè che danneggiandolo prima del tempo si perde anche il senso dell'investimento ragionato che ne giustifica l'alto valore economico. Insomma, non tutti i micro trend sono uguali, e questo è proprio da evitare.