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La "no-buy challenge" ha conquistato la Gen Z

Ecco cos'è e a cosa serve

La no-buy challenge ha conquistato la Gen Z Ecco cos'è e a cosa serve

Caro affitti, caro vita, caro shopping. Oltre alle guerre e agli scontri politici, possiamo dire che il  2024 verrà ricordato da tutti come l’anno in cui tutto costava troppo, specialmente per gli abitanti delle grandi città. Al centro dei dibattiti sociali si sono ritrovati più e più volte temi legati alla vita degli studenti fuori sede, costretti a vivere in appartamenti horror per affitti altissimi pur di studiare nell’università dei propri sogni, o ancora dell’aumento dei prezzi (ma non della qualità) degli articoli di moda. Ovunque si guardi, dovunque si vada, si parla di soldi e di quanto sia diventata cara la vita a Milano, Londra e Parigi, per non parlare di New York. Proprio per questo motivo, TikTok ha rilanciato un trend scoperto un po’ di tempo fa dalle generazioni più giovani in lotta con un affitto troppo alto: la no-buy challenge. Nata per combattere il consumismo sfrenato fomentato dalle stesse piattaforme social che adesso lo promuovono, la sfida ha preso forma negli ultimi anni tra gli utenti convinti di riuscire a vivere per lunghi periodi senza comprare niente. Mentre la regola da seguire è una sola - non usare la carta di credito - ciascuno può scegliere il periodo per cui seguirla - un mese, quaranta giorni, un anno. E se per molti la no-buy challenge rappresenta un modo divertente per risparmiare e per riscoprire il proprio stile con gli indumenti che hanno già nel proprio armadio, alcuni arrivano persino a imporre il ban sul vitto, obbligandosi a utilizzare tutto ciò che hanno in dispensa fino a esaurimento scorte.

@chatswithchass What else shouod i add? #nospend2025 ##overconsumptionculture##greenscreen original sound - Chats with Chass

L’anno scorso, scandali legati al mondo degli influencer marketing e la generale stanchezza dei consumatori di vedere post sponsorizzati su ogni For You page ha portato all’ascesa del Deinfluencing, trend nato sui social media per dimostrare che nella vita si ha bisogno di poche cose per stare bene. La no-buy season, quindi, segue la rotta iniziata dal trend del Deinfluencing aggiungendo una marcia in più. I motivi che stanno spingendo così tanti consumatori a iniziare un periodo senza spese (nell’ultimo mese, sono stati pubblicati più di 3mila TikTok taggati #nobuy con una crescita del 270% tra Natale e la fine del 2024) sono diversi, dal caro vita al caro affitto, ma ciò che sembra accomunare tutti gli utenti che hanno documentato la sfida sui social media sembra essere un problema di overspending in articoli di bellezza e di moda. Cascate di trucchi, di scarpe e di vestiti invadono il feed se si cercano voci come “no-buy season” o “no-buy challenge”, accompagnati da voiceover che raccontano di problemi di shopping o, ancora peggio, di aver ricevuto troppi pacchi PR in quanto content creator. 

@elysiaberman 8 tips to curb your spending and help you on your no-buy! Sorry for screaming into the microphone I’m still figuring this thing out #deinfluencing #nobuyyear #noshopping #nospendchallenge #nobuy #debtfreejourney #debtfree #shoppingaddict #shoppingaddiction #recovery original sound - elysiaberman

Tra i consigli più gettonati condivisi sui social media per la sfida c’è quello di riguardare le proprie spese passate e analizzare con attenzione quali investimenti erano evitabili - tra gli esempi più citati le cene d’asporto e i viaggi in Uber - così come quello di darsi obiettivi realistici. Se da un lato potrebbe essere anche divertente provare a non spendere più di un euro al mese per tutta la durata del 2025, dall’altro bisogna anche ricordarsi che la sfida deve portare a una crescita personale, non a una crisi di nervi. In più, per gli appassionati di moda dagli armadi straripanti la no-buy challenge rappresenta un’occasione imperdibile per rinnovare il proprio stile e capire meglio quali acquisti sono stati utili e quali invece no. Essendo obbligati a utilizzare solo ciò che si ha già a casa stimola la creatività, affermano alcuni creator sui social media che hanno già sperimentato il trend, poiché ci si sente spinti a inventare nuovi look con gli articoli di abbigliamento preferiti ma anche a mettere finalmente tutti i vestiti ancora etichettati che abbiamo acquistato e dimenticato. Insomma, una sfida divertente, a patto che non vi costringa a stare a casa mentre i vostri amici sono fuori a divertirsi.