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L'importanza del beauty per i brand indipendenti

Mentre il lusso barcolla, profumi e skincare si fortificano

L'importanza del beauty per i brand indipendenti  Mentre il lusso barcolla, profumi e skincare si fortificano

Hailey Bieber e Selena Gomez ci hanno insegnato che il beauty va fortissimo, tanto da risollevare intere aziende dal fallimento e da trasformare la carriera di un'attrice in imprenditrice plurimilionaria. Distribuire i propri investimenti in maniera diffusa, in fondo, non fa altro che tutelare maggiormente i guadagni e aumentare la stabilità finanziaria. Sarà per questo che, nella fashion industry, il settore del beauty sta diventando il più gettonato tra i brand indipendenti, un mercato saturo che però continua a produrre i suoi frutti per tutti gli imprenditori che vogliono proteggere la propria azienda. Un esempio eclatante dell'importanza del beauty per la moda indipendente arriva da Dolce&Gabbana, la cui divisione beauty sta contribuendo radicalmente al benessere dell'azienda. Negli ultimi dodici mesi, il fatturato di Dolce&Gabbana Beauty è cresciuto del 20%. La maison adesso punta a vendite beauty per €1 miliardo entro il 2027, specialmente dopo aver ripreso in mano sia la produzione che la distribuzione dei prodotti, dai profumi alla skincare. In un momento turbolento per il lusso e per la moda indipendente, che faticano a rimanere a galla a fronte di cali delle vendite e un generale disinteresse da parte dei consumatori, il beauty rappresenta una vera ancora di salvezza.

Il beauty non è il solo settore in cui sta investendo Dolce&Gabbana. L'azienda ha intrapreso un'operazione di amplificazione dei flussi di reddito anche attraverso iniziative immobiliari a Marbella, in Spagna, a Miami, a Dubai, in Arabia Saudita e alle Maldive - anche se per questi progetti sta ancora cercando finanziamenti. Il beauty rimane il fattore principale della crescita registrata dalla maison negli ultimi anni: con vendite quasi quintuplicate nel giro di dodici mesi, il brand ha registrato un fatturato complessivo di €1,9 miliardi al termine dell'anno finanziario del 2024, e i risultati raggiunti questo mese rinnovano le aspettative di crescita dell'azienda. Con risultati ben più consistenti, la compatriota Prada ha raggiunto gli stessi successi con lo stesso metodo: nel 2023 il brand ha lanciato una linea beauty seguita nel 2024 da una linea skincare, mentre nel corso degli ultimi anni Gruppo Prada ha investito pesantemente nell'immobiliare, con l'acquisto di edifici strategici in diverse città come Milano, Hong Kong, Londra, New York e Parigi. Come rivelano gli ultimi risultati finanziari del Gruppo, ogni operazione dell'azienda si è dimostrata più che redditizia.  

Diversificare il proprio portafoglio è essenziale per ridurre i rischi, espandere le opportunità finanziarie (e creative) di un marchio e adattarsi ai cambiamenti di mercato, ma ciò che rende il beauty l'alleato davvero ideale è la facilità di vendita. A differenza dell'abbigliamento e del turismo di lusso, che richiedono grandi disponibilità economiche da parte dei consumatori, l'acquisto di prodotti per la cura della pelle o di profumi grava in maniera più contenuta sul portafoglio dei clienti. In più, la personalizzazione dell'esperienza d'acquisto - dallo shopping in-store al packaging, dal coinvolgimento di ambassador alla sponsorizzazione via social media - rende le linee beauty dei brand accessibili a un pubblico più ampio. Nonostante uno dei nuovi sieri di Prada costi €370 per 30ml, i patch per gli occhi firmati Dolce&Gabbana  €40 per cinque set, il prezzo dei prodotti beauty di un brand di lusso sono tutto sommato meno proibitivi rispetto ad accessori e abbigliamento.

Assieme a Prada e a Dolce&Gabbana, sempre più brand stanno imparando l'importanza del beauty per un'azienda che vuole stare in piedi da sola: Ferragamo ha appena lanciato il primo profumo sotto la direzione creativa di Maximilian Davis, dal nome FiammaJacquemus ha accettato il sostegno di L'Oreal, e persino Chopova Lowena, brand londinese dalle possibilità economiche ben più ridotte rispetto ai primi due nomi, ha svelato una nuova linea di fragranze. Nel frattempo Puig, conglomerato del lusso che domina il mercato internazionale dei profumi, ha chiuso il 2024 con aumenti delle vendite dell'11% per €4,79 miliardi. Tutte queste belle notizie fanno venire voglia di allargare le proprie tasche, no?