Lidia Carew presenta la docu-serie 'Figli ≠ Genitori'
Un progetto inclusivo per raccontare le storie dei "figli in mezzo"
03 Agosto 2020
Lidia Carew (@lidia.carew) è un volto noto nel mondo dello sportswear e anche della televisione italiana. Ballerina e attrice con all’attivo diverse apparizioni in film di Spike Lee e nei video musicali di Alicia Keys, Kendrick Lamar e Pharrell, è stata scelta da Jordan come Ambassador per la sua linea Flight Utility Jordan Women, la prima collezione dedicata esclusivamente all’universo femminile.
Nata ad Udine il 31 maggio del 1989, Lidia è il frutto dell’amore tra una madre bianca, napoletana, e un padre nero, nigeriano. È una "figlia in mezzo": la prova vivente di come la mancanza di esperienza in campo “misto” di entrambi i genitori l’abbia fatta trovare impreparata alla società in cui è cresciuta. Lidia non era bianca come la madre, ma nemmeno nera come il padre e ha dovuto imparare da sola come reagire a una società che non riusciva a inquadrare il colore della sua pelle nei suoi stereotipi. A novembre, la performer e il suo compagno diventeranno genitori di Cesare, che, come lei, sarà figlio di una coppia mista. Per aiutarlo a non sentirsi solo, Lidia ha pensato al progetto Figli ≠ Genitori: Raccolta di storie di figli del presente. Guida al genitore del futuro, una guida che possa aiutare i ragazzi e le ragazze come lei a raccogliere esperienze, episodi di vita vissuta ed elaborata, storie e confronti.
Tutti i figli, d'altronde, possono essere diversi dai genitori per molti motivi: il colore della pelle, i gusti sessuali, persino per qualche disabilità. La domanda quindi è sorta spontanea: come si può aiutare quel "figlio nel mezzo" ad affrontare situazioni che i suoi genitori non hanno vissuto e che nessuno ha insegnato loro ad affrontare? A partire dal 10 Luglio, ogni giovedì, la ballerina ospiterà sul suo account Instagram video brevi di 5-6 minuti con l'obiettivo di ispirare le persone a condividere le proprie esperienze. Il progetto si tradurrà anche in un podcast, dove interverranno ospiti per approfondire l’argomento dell’educazione e della diversità in tutti gli aspetti possibili.
Partirò dalla mia storia poi ascolterò e ne racconterò molte altre, chiedendo a chi vorrà partecipare di mandarmi i loro vissuti via mail, video o audio, cosi da poterli condividere nel frattempo sui social," ha spiegato Lidia; "L’arrivo di Cesare, mio figlio, darà l’opportunità a me e a chi mi seguirà di raccontarmi e di raccontare le storie di chi come me ha vissuto una vita di offese sociali, tradizioni arcaiche e vulnerabilità evitabili. Razza, religione, disabilità, sesso, età, orientamento sessuale...tutti temi che mio figlio nella sua vita incrocerà, e voglio farmi trovare preparata a prepararlo, così come potranno fare futuri genitori e figli.
Le storie andranno online sui social di Lidia e dell’associazione Lidia Dice.... Al termine di questo ciclo su Instagram, tutte le testimonianze saranno raccolte e culmineranno in un evento fisico a Milano, il 10 ottobre.