L’ascesa di Zendaya
Da teen star dell’universo Disney a fashion icon
01 Settembre 2022
Nel giro di un paio d’anni, Zendaya è passata da essere una delle tante teen star dell’universo Disney ad attrice stimata e icona di stile capace di incarnare lo zeitgeist dell’era contemporanea tanto da venire inserita dal Time tra le 100 persone più influenti del 2022. Come ci è riuscita? Lo ha fatto grazie ad una strategia basata su tre semplici punti che, insieme a talento e bellezza, le hanno permesso di catalizzare l’attenzione su di sé: scegliere accuratamente i film da interpretare, affidarsi ai consigli di uno stylist brillante e collaborare con grandi maison senza dimenticare di strizzare l’occhio alla Gen Z.
L’importanza di scegliere il giusto ruolo
Zendaya lavora dalle nove alle cinque, da quando aveva 13 anni. All’inizio c’era solo l’universo Disney. Poco più bambina, Zendaya ha fatto il suo debutto tv nella sitcom di Disney Channel Shake it Up, al fianco di Bella Thorne che era la vera star dello show. Poi sono arrivati i film per ragazzi come Zapped e la serie KC Undercover, seguite da una manciata di partecipazioni a Dancing with the Stars, al visual di Lemonade di Beyoncé a la video Versace on the floor di Bruno Mars. Il primo ruolo che ha traghettato Miss Coleman tra i big player è il connubio perfetto fra teenager e colossal adatto a tutte le età: MJ, la fidanzata di Peter Parker, in Spider-Man: Homecoming. Grazie al film non solo incontra l’attuale ragazzo, Tom Holland, ma si fa conoscere ed amare dal grande pubblico. E continua a farlo con l’acrobata dai capelli rosa di The Greatest Showman. Il salto di qualità che le consente di dare prova delle sue doti interpretative arriva con Euphoria. La serie di HBO che racconta le vicende di sette ragazzi adolescenti alla continua ricerca di nuove esperienze tra eccessi, rischi e serate sfrenate diventa una hit. Detta i trend a non solo per come racconti uno spaccato in cui la Gen Z si riconosce, ma anche in fatto di beauty. Zendaya e la sua Rue incarnano perfettamente questo successo. Pochi mesi dopo, l’artista fa un ulteriore step verso la maturità di attrice e fashion icon con Malcolm & Marie. Lo stilosissimo progetto di Netflix, con il suo patinato bianco e nero e con i litigi di coppia dei protagonisti, rende Zendaya ancora più iconica. Come dimenticare l’underwear bianco e minimal o il long dress in lamé disegnato da Aliétte e ispirato a un iconico outfit di Cher, indossato occasione di un duetto con Raquel Welch nel 1975?
In attesa di vedere il nuovo capitolo della saga di Spiderman, l’ultimo progetto di Zendaya è Dune. Nel film interpreta Chani, una creatura misteriosa nativa di Arrakis e dotata di poteri straordinari che popola i sogni di un giovane nobile (Timothee Chalamet) e si rivelerà cruciale per il suo destino. Nonostante il clamore generato dalla sua partecipazione al film, i fan sono rimasti delusi perché pare che il suo personaggio resti sullo schermo no più di 10 minuti. Niente panico, però, perché il regista ha promesso che nel sequel Zendaya avrà molto più spazio! Dune 2, che dovrebbe uscire nel 2023, è nella lista dei suoi impegni futuri come la direzione di un episodio di Euphoria 3 e Challengers, il nuovo film di Luca Guadagnino dove interpreterà una tennista diventata allenatrice che ha trasformato suo marito (Mike Faist) da giocatore mediocre a campione del Grande Slam di fama mondiale.
Law Roach
La prima volta che Zendaya è salita su un red carpet indossava un romantico mini dress rosa cipria, una camicia in denim e un paio di combat boot, tutti presi da Target. L’ultima un sofisticato e scultoreo Rick Owens della collezione autunno/inverno 2021. In mezzo ci sono circa dieci anni di outfits scelti con cura che la hanno accompagnata, non solo nel naturale passaggio da teenager a giovane donna, ma da starlet a star. L’artefice di questo miracolo formato couture è Law Roach. L’image Architect, come lo stylist ama definirsi, ha iniziato a collaborare con Miss Coleman quasi per caso. Lui stava lavorando come personal shopper per un amico di famiglia di Zendaya, e lei aveva bisogno di aiuto per prepararsi per un evento, così sono andati a fare shopping insieme e da quel momento non si sono più lasciati tanto da essersi soprannominati "anime gemelle della moda".
Abbiamo un tale rapporto che non c'è paura quando si tratta di moda. Non c'è niente che lei non voglia provare. È senza paura. - Ha raccontato Roach a People - Ha questo bellissimo talento di andare sul tappeto ed evocare qualsiasi storia che abbiamo creato sullo sfondo. […] Tutti i miei look devono raccontare una storia. Noi creiamo quella narrazione. Ci deve essere qualcosa di più di un bel vestito. Zendaya è sempre stata la mia complice nell’andare ad un evento e raccontare una storia senza nemmeno aprire bocca.
Come una sorta di fata madrina (per citare il look di coppia ispirato a Cenerentola sfoggiato al Met Gala 2019) @luxurylaw ha portato la talentuosa ragazzina fuori dall’universo Disney e la condotta passo dopo passo verso un brillante futuro da fashion icon. Tra i suoi outfit più memorabili ci sono il look alla Giovanna d'Arco firmato Versace per il Met Gala 2018, il Vera Wang verde degli Emmy Awards 2019, il Valentino giallo degli Oscar 2020, l’abito a farfalla di Moschino della premiere australiana di The Greatest Showman, il Ralph & Russo bicolor scelto per i GQ Men of The Year Awards 2018, il long dress bianco Vivienne Westwood degli Oscar 2015 o il completo di Peter Do visto all’evento ELLE's 26th Annual Women In Hollywood. Il più speciale e virale resta, però il bellissimo bustino rosa di Tom Ford scelto nel 2020 per i Critics' Choice Awards. Altrettanto cool i due look, Valentino Haute Couture e Sportmax, scelto per gli Oscar 2022: camicia cropped di seta bianca e una gonna con strascico ricoperta da paillettes argento; scanbiato all'afterparty con un ultra chic tuxedo.
La strategia di Law è stata tanto anticonvenzionale quanto vincente: puntare su brand emergenti. Far indossare ad un’attrice alle prime armi le creazioni di designer nella sua stessa condizione, facendo crescere pian piano la fama di entrambi in una sorta di rapporto osmotico, ha funzionato benissimo.
Siamo stati in grado di costruire le nostre carriere utilizzando marchi e designer emergenti e indipendenti più piccoli. Perché penso che quando abbiamo iniziato, eravamo noi stessi recepiti come emergenti... e così è stato. - Ha detto, aggiungendo - Se guardate le cose che indossa, indossa ancora un sacco di designer indipendenti ed emergenti. Peter Do, Christopher Esber, Christopher John Rogers. Ci atteniamo a questa identità perché ha funzionato per noi e ci fa sentire davvero bene.
In una recente intervista, infatti, ha ribadito che la star "non ha ancora indossato molti dei grandi marchi che Hollywood ti dice che devi indossare o non sei una vera fashion girl", come ad esempio Dior o Chanel. Quando questo è accaduto, ad esempio con Valentino, sono state le Maison ad interessarsi a Zendaya per prime e non viceversa.
L’altra mossa vincente di Law? Selezionare spesso look appena apparsi in passerella come l’abito grigio dal busto gioiello della collezione primavera/estate 2022 di Loewe visto ai Women in Film Awards. Un modo semplice ed efficace per fare di Zendaya una trendmaker in grado di intercettare e spesso anticipare lo zeitgeist della moda contemporanea tanto da farla incoronare Fashion Icon 2021 dal Council of Fashion Designers of America.
Dune Fashion Week
Non un semplice press tour. I red carpet per presentare Dune si sono trasformate per Zendaya, Timothée Chalamet ed il resto della crew in una vera e propria sfilata, una serie di fashion weeks in giro per il mondo che ha come assoluta protagonista la giovane attrice. Tutto è iniziato lo scorso settembre, durante la Mostra del Cinema di Venezia con un look di Balmain. L’attrice si è presentata davanti ai fotografi con una creazione dall’effetto wet che sembrava scolpita direttamente sul suo corpo, un abito color butterscotch che ricordavano le sculture rinascimentali che fiancheggiano le piazze veneziane, ma, nelle sfumature, anche i costumi di scena del film.
Da quel momento in poi, ogni premiere e photocall della pellicola diretta da Denis Villeneuve ci ha regalato un outfit più cool dell’altro. Ogni scelta era glamour e in qualche modo pensata per esaltare il suo ruolo da eroina di un futuro distopico: dalla combo micro top e gonna lunga di Alaïa by Pieter Mulier indossata a Parigi al top a quella formata da top a catene drappeggiati e gonna a quadri della collezione SS20 di Vivienne Westwood. Ad amplificare ulteriormento il mood sci-fi c’era anche l’hairstyle che sembrava strizzare l’occhio all’iconica Principessa Leia in Star Wars, film cult che era tra le ispirazioni della versione originale mai realizzata di Dune pensata da Alejandro Jodorowsky.
Le collaborazioni
Anche le partnership di Zendaya sono scelte con estrema accuratezza e, come i suoi look, sono aumentate di importanza con l’evolversi della sua carriera e del suo status di diva in erba. Nel 2016, l’attrice ha lanciato una sua linea di abbigliamento chiamata Daya by Zendaya. Nonostante anticipasse due tematiche diventate essenziali oggi per ogni marchio, la sua prima avventura nel mondo della moda è naufragata poco dopo a causa di problemi logistici e di evasione degli ordini. Decisamente più fortunata è stata, invece, la sua collaborazione con Tommy Hilfiger. Insieme al designer americano, l’ex protagonista di Shake it Up ha instaurato un rapporto prolifico e duraturo, sugellato dalle capsule Tommy x Zendaya che sembravano un mix tra streetstyle, look preppy anni ’90 e il guardaroba di Bianca Jagger nei seventies.
I suoi successi sullo schermo e sul red carpet hanno reso quasi obbligatorio il suo passaggio a brand ambassador. In questo momento l’attrice è il volto di tre major player del settore moda e beauty: Valentino, Lancome e Bulgari.