Il congedo mestruale retribuito è un sogno che si avvera
In Spagna presentato il disegno di legge che garantirà la malattia in quei periodi del mese
13 Maggio 2022
Il ciclo interessa una donna in media per 2,535 giorni della sua vita, e, ciononostante, resta tuttora un tabù in molte culture e un argomento raramente discusso nel dibattito pubblico. La Spagna, però, sta per compiere un grande passo a sostegno del women empowerment e della Menstrual Revolution: introdurre il congedo mestruale retribuito. Martedì 17 maggio 2022 al Consiglio dei ministri verrà presentato un disegno di legge sulla salute riproduttiva e il diritto all’aborto che sta dividendo l’opinione pubblica tra chi vede le sue proposte come un passo in avanti verso una parità di genere sul posto di lavoro e chi le bolla come mere misure paternalistiche. Il testo prevede diversi punti. Il primo vuole garantire il diritto all’aborto per tutte le donne a partire dai sedici anni, senza il consenso dei genitori, un provvedimento importantissimo ora che in molti paesi il diritto di scelta è in pericolo e che negli USA la Corte Suprema che potrebbe controvertere gli effetti della sentenza Roe vs. Wade, che dal 1973 regola l’accesso ai servizi di interruzione della gravidanza. Gran parte della proposta di legge spagnola è dedicata alla salute mestruale con misure pensate ad hoc come un permesso retribuito di tre giorni durante il ciclo che può essere esteso fino a cinque giorni per le donne che soffrono di dismenorrea, previo certificato medico. Inoltre, se l’iniziativa promossa dal partito Podemos dovesse trasformarsi in realtà, verrebbe eliminata totalmente l’Iva sui prodotti per l’igiene femminile e verrebbero distribuiti gratuitamente assorbenti nelle scuole e alle donne che si trovano in situazioni di esclusione.
"Nel nostro Paese abbiamo un problema con il corpo delle donne e abbiamo difficoltà a riconoscere le mestruazioni come un processo fisiologico che deve generare diritti. I diritti legati alla salute mestruale non sono mai stati discussi e già questo è un dato. C'è poi la questione dei costi degli assorbenti e di come una donna su quattro non se li possa permettere."
Hanno sottolineato sia Ángela Rodríguez, ministra per l’eguaglianza e contro la violenza di genere, sia Toni Morillas, direttrice dell’Istituto delle donne.
Ricordiamo che il ciclo mestruale è una condizione che incide in modo rilevante sulla popolazione femminile (ma anche gli uomini trans, le persone non-binarie e tante altre identità possono avere le mestruazioni), dalla pubertà fino alla menopausa, per circa 5-8 giorni ogni mese, e che il numero delle donne che soffrono di forti dolori addominali, di mal di testa e di mal di schiena o di altri disturbi si aggira tra il 60% e il 90%.
In Vietnam, Taiwan, Cina, Corea del Sud e Giappone (dove è in vigore dal 1947!) le donne hanno già il diritto di un congedo retribuito durante i giorni di ciclo mestruale, ma la Spagna sarebbe il primo paese occidentale a varare una legge simile. Se il Lussemburgo ci sta pensando e recentemente in Francia il mobilificio Louis sta garantendo il congedo mestruale in fase sperimentale, in Italia siamo ancora molto indietro. Era stata fatta una proposta di legge in tal senso nel 2016, ma non è stata mai approvata, per poi finire nel dimenticatoio. Un po’ come è successo con la proposta di abolire o almeno ridurre la Tampon Tax.