Cosa è successo sul set di "The Idol", la nuova serie del creatore di "Euphoria"
Secondo alcune fonti il regista Sam Levinson avrebbe creato un ambiente tossico e scene da "porno tortura"
03 Marzo 2023
Sin da quando è stata annunciata, a giugno 2021, The Idol si è imposta come una delle serie più attese del 2023. Sulla carta, infatti, c’erano tutti gli ingredienti giusti per alimentare l’hype: Lily-Rose Depp e The Weeknd, nelle vesti di attori; la sceneggiatura di Sam Levinson, il creatore di Euphoria; e una trama accattivante, definita da HBO "la più sordida storia d’amore mai raccontata a Hollywood" che segue le vicende e la complessa relazione tra una pop star in ascesa di nome Jocelyn (Depp) e Tedros (The Weeknd), un misterioso proprietario di un celebre nightclub di Los Angeles che in segreto è il guru di una sorta di setta. Poi, dopo i primi teaser, la data di release prevista per questa stagione invernale ha cominciato a slittare fino a data ancora da definirsi, alimentando i rumors su licenziamenti, contrastanti visioni artistiche e altri problemi di varia natura. Ora, un’inchiesta pubblicata da Rolling Stone US, svela i retroscena dalla vicenda, basandosi sulla testimonianza di tredici membri del cast e della troupe. Le accuse sono gravi e indirizzate in modo particolare verso Levinson. Pare che l’autore fosse ansioso di bissare (se non superare) il successo di Euphoria e per questo fosse disposto a tutto, calcando la mano su sesso, violenza e perversione.
Anche se sia i diretti interessati sia HBO si sono già affrettati a smentire tutto, i fatti descritti lasciano emergere un clima infernale, fatto di reshoot in tempo reale, continue revisioni del copione, orari impossibili e ritardi continui. Pare che le cose abbiamo cominciato a precipitare dopo che la regista Amy Seimetz, che aveva già completato l’80 per cento delle riprese, ha dato forfait senza fornire spiegazione sui motivi se non un semplice divergenze creative. All’epoca si diceva che The Weeknd fosse scontento della preponderante "prospettiva femminile" che caratterizzava la serie e del fatto che il personaggio di Depp oscurasse il suo. Così, il progetto è passato unicamente nelle mani di Levinson che ha fatto tabula rasa del lavoro di Seimetz (cestinando un prodotto già quasi finito e costato dai 54 ai 75 milioni di dollari) e riscritto tutta la serie dando più risalto a The Weeknd, alla storia tossica tra i due protagonisti, alle scene disturbanti, estreme di nudo e di violenza. Le fonti hanno raccontato a RS di alcune sequenze tagliate in cui il personaggio interpretato da The Weeknd prende il controllo totale, fisico, emotivo sull’aspirante pop star, sfociando nell’abuso. Un esempio molto controverso prevedeva che Jocelyn tenesse "un uovo in vagina e se lo avesse rotto, il personaggio di The Weeknd si sarebbe rifiutato di violentarla". Un membro della troupe ha commentato: "doveva essere una critica a chi cerca la fama in epoca post-trumpiana, siamo finiti a fare uno show pieno di tutte quelle cose che prendevamo in giro", seguito da un'altra fonte anonima che ha detto: "sembra la fantasia di stupro di un uomo tossico qualsiasi, mentre la protagonista è descritta come una che torna da lui perché desidera ancora violenza, è convinta che così migliorerà la sua musica".
In seguito alle rivelazioni, HBO ha rilasciato un comunicato nel quale spiega che l’approccio iniziale allo show non era all’altezza degli standard di HBO, così hanno effettuato dei cambiamenti, ma sempre creando "un ambiente di lavoro sicuro, collaborativo e rispettoso". The Weeknd non ha risposto direttamente alle accuse, ma si è limitato a condividere sui social un breve estratto della serie in cui si chiede ai due protagonisti di posare per Rolling Stone, e loro si chiedono "Non sono ormai irrilevanti?". Depp, invece, ha dichiarato che Levinson è "il miglior regista" con cui abbia mai lavorato e "non si è mai sentita più protetta in un set come su quello di The Idol". Nonostante l’attrice abbia cercato di minimizzare, pare evidente che Levinson abbia una propensione per le storie di traumi femminili, la sessualizzazione e per portare un clima tossico sul set, come mostrano le sue opere precedenti Assassination Nation, Malcolm & Marie e lo stesso Euphoria, criticato per aver usato spesso il nudo in maniera gratuita in una serie sugli adolescenti, aver sottoposto la troupe a ritmi di lavoro estenuanti e aver fatto pressioni sulle attrici.