Coachella: ripercorriamo la sua storia (e i suoi look)
Cosa aspettarci da questa edizione del festival?
14 Aprile 2023
Il Coachella Music Festival è il re indiscusso della primavera, riservandosi ogni anno almeno una settimana dove si parla solo ed esclusivamente di esso. La prima edizione è nata nell’anno 1999 e si è svolta (come ad oggi) sui campi dell'Empire Polo Club di Indio, in California, in una location suggestiva e addobbata in modo così instagrammabile da risultare uno degli eventi più modaioli dell’anno. Eppure nel 1993 erano stati i Pearl Jam a usufruire della location nei pressi di Indio. L'evento del ‘93 era nato come gesto di protesta per i rincari dei biglietti dei concerti venduti di Ticketmaster, così la band aveva deciso di fare un concerto distribuendo i biglietti loro stessi. Ad oggi anche se si tratta di fatto di una ricorrenza musicale, si fonde imprescindibilmente con l’ambito fashion e i suoi look migliori ottengono una visibilità pari a quella di un qualunque Met Gala. In tutti gli anni di attività il suo corso si è fermato solo tre volte, la prima nel 2000, a causa dell’ancora poca popolarità e scarsa affluenza, mentre nel 2020 e 2021 c’è stato un arresto a causa della pandemia di Covid-19, infine è poi ripartito in pompa magna nel 2022. Dopo gli ostacoli iniziali, a causa dei quali la compagnia organizzatrice dell’evento Goldenvoice perde più di un milione di dollari, il cambio di rotta arriva nel 2004, con una lineup che ad oggi farebbe lo stesso tipo di hype. I Pixies, i The Cure, i Belle and Sebastian e i Radiohead fanno andare sold out per la prima volta i biglietti, è l’edizione che lancia e afferma definitivamente il festival. Dagli anni successivi, le lineup si riconfermano imperdibili e le celebrities dell’epoca fanno capolino al festival, paparazzate per nulla in tiro, anzi in tenuta casual, sui prati di Indio, sotto il palco, con qualche birra e un paio di jeans. La festival aesthetic ai tempi era quella, semplice e comfortable, spesso anche per i cantanti stessi.
Lo stile dell’epoca era molto più informale, il dresscode hipster/boho/hippie non era ancora passato all’azione, piuttosto era molto più usuale vedere gli ospiti con converse e look -almeno all’apparenza- poco ragionati, purché la parola d’ordine fosse comodità. In questo scatto del 2005 vediamo Drew Barrymore e Cameron Diaz che percorrono il prato del Coachella vestite con quelli che erano i perfetti due poli dell’estetica Y2K, canottiera lunga e gonna midi accompagnata da stivali per Diaz, un pò più gipsy, classica t-shirt a righe con spalla scoperta e bombetta in testa per Barrymore, quasi un look ispirato al britannico cantante Pete Doherty. Un archivio fotografico decisamente distante dalla “sfilata” che siamo abituate a vedere su Instagram da anni.
È difficile nominare un grande nome della musica senza averlo visto sul palco del Coachella, dalle leggendarie esibizioni delle prime edizioni fino a veder cantare, in tempi meno lontani, Harry Styles, Billie Eilish, Justin Bieber e i nostri compatrioti Måneskin. In questo Aprile 2023 il festival si svolgerà in due weekend. Il primo sarà quello a partire da oggi 14 fino al 16, il secondo quello dal 21 al 23. I grandi nomi ad esibirsi invece sono quelli di Bad Bunny (di conseguenza non potrà mancare Kendall Jenner tra il pubblico), le Blackpink e Frank Ocean, oltre agli headliners però ci sono ancora tantissimi altri ospiti come Charlie XCX, Rosalìa, Labrinth (colui che ha scritto e cantato tutta la soundtrack di Euphoria) e i Gorillaz. Negli anni, come ogni festival musicale degno di nota, non sono mancate controversie e scandali, basti ricordarne qualcuno: innanzitutto nel 2019 l’evento è stato boicottato da molti fans e personaggi pubblici a causa dell’orientamento politico del fondatore. Sebbene il festival stesso sia uno spazio sicuro e aperto per persone di tutte le origini, generi e orientamenti sessuali, rimane pur sempre una proprietà del presidente di AEG Philip Anschutz. Anschutz ha una lunga storia di investimenti in iniziative anti-LGBTQ, negazione del cambiamento climatico e altre cause di estrema destra.
Oltre a ciò, le celebrities invitate hanno causato non pochi problemi: a partire dal 2015 quando la security ha cacciato niente poco di meno che Justin Bieber dall’area riservata ai performers durante l’esibizione di Drake, tutto per un malinteso. Oppure le accuse di cultural appropriation a causa degli outfits di alcune celebs come la cantante Eliza Doolittle nel 2011, con accessori rimandanti ai Nativi Americani.
Ora è il momento di ripercorrere le sue principali tappe attraverso il mondo del fashion, analizzando gli outfits che ci hanno deluse e quelli che invece speriamo di ritrovare come citazioni in questo 2023. Non si parla di Coachella senza nominare Vanessa Hudgens, che per anni ha sfoggiato i look più copiati ed apprezzati. I suoi look hippie, con caftani, shorts, stivaletti sfrangiati e l’immancabile fedora sono senza dubbio un must per il festival. Il richiamo all’estetica hipster degli anni in cui We Heart It era il vecchio Pinterest sarà ancora forte in questa edizione, considerando che ormai il festival ha delle regole non scritte per quanto riguarda le inspo da ricalcare.
Ricordiamo l’altra regina di stile Selena Gomez, che oltre ad essersi esibita nel 2019 sul palco, ha sempre portato il suo apprezzatissimo contributo. I suoi look, legati dall’impronta bohemien ma elegante, vedono protagonisti la sopracitata fedora, abbinata però ad un abito in pizzo “vedo non vedo” e degli shorts del medesimo colore, preferendo i toni chiari e primaverili a quelli scuri della collega Hudgens. I capelli rigorosamente sciolti e mossi - ma ordinati - contribuiscono a formare nell’insieme un look più raffinato ma pur sempre in linea con la tendenza dell’evento.
Il revival anni ’60/’70 degli ultimi tempi, anche grazie alla serie TV “Daisy Jones and The Six” uscita appena in tempo e al ritorno sulla scena di icone passate, faranno sì che in questa edizione non potranno mancare outfits retrò e scapigliati dall’aspetto tutto vintage. Assolutamente sì a questo outfit di Alexa Chung, indossato nel 2015, con maxi abito bianco accompagnato da una collana minimal, piedi scalzi e occhiali da sole tondeggianti. Semplicissimo ma perfetto per entrare a pieno nello spirito del festival, in cui ballando e cantando, troppi fronzoli rischiano di rovinare il divertimento.
D’altra parte, il massimalismo di alcuni look ricchi di glitter sia nel makeup che negli abiti, paillettes e accessori, non stona affatto. Il segreto per far sì che funzioni è ispirarsi alle tendenze lanciate da Euphoria, in cui ogni look è perfettamente calibrato nel suo eccesso. Leonie Hanne è meravigliosa in questo abito dallo scheletro gioiello, abbinato ad orecchini altrettanto vistosi ed un make-up sui toni dell’azzurro, optando però per una semplice acconciatura dai capelli liscissimi.
Quali sono gli outfit che speriamo di non rivedere assolutamente? Innanzitutto attenzione all’eccentrico: ricordiamo l’abito “chitarra” di Jeremy Scott indossato da Katy Perry con space buns nei capelli e ciabatte col pelo? Katy Perry è pur sempre Katy Perry, ma questo look non è affatto nei migliori, anzi. Così come sono da evitare i micro trends, per esempio la tuta “termica” indossata da James Charles. Alcuni look rischiano di essere una sfilata carnevalesca più che un esercizio di stile che possa sorprenderci – in bene -.
Persino Halsey, come personaggio assolutamente nelle corde della festival aesthetic, non ha saputo reggere il colpo: dopo tanti look pazzeschi, ha ceduto a pantaloni della tuta trasparenti, cropped sweather e una bralette paillettata, il tutto completato da sneakers bianche con gli strap. Probabilmente una scelta poco ragionata e che da lei non ci aspettavamo.
Quali tendenze speriamo di vedere quest’anno sopra – e sotto – il palco del Coachella? Caftani, cappelli fedora e stivaletti/anfibi saranno senza dubbio presenti, soprattutto per una questione di comodità, ma ci auguriamo di vedere meno micro trend e più scelte personali, così da aggiungere alla nostra personale rassegna dei migliori look alcuni esempi da prendere come riferimento nelle nostre vacanze estive.