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I figli della celebrity culture e le nostre aspettative su di loro

Sophie Turner ha postato per sbaglio un video della figlia accendendo il dibattito su privacy e diritti dei minori su internet

I figli della celebrity culture e le nostre aspettative su di loro Sophie Turner ha postato per sbaglio un video della figlia accendendo il dibattito su privacy e diritti dei minori su internet

Il primo maggio Sophie Turner ha postato per errore un video della figlia Willa, 3 anni, nelle storie del suo profilo Instagram seguito da più di 14 milioni di persone. Una strana occorrenza, visto che Turner e il marito Joe Jonas non hanno mai mostrato i loro figli (Willa ha una sorellina nata nel 2022) né online né nelle loro uscite pubbliche. Poco dopo, è arrivata la spiegazione di questo comportamento non caratteristico: si è trattato di un errore. L’attrice di Game of Thrones ha eliminato il filmato e ha scritto, sempre nelle storie, nero su bianco: “Qualche ora fa, oggi, ho fatto un errore e ho postato per sbaglio un video di nostra figlia nelle storie di Instagram. Abbiamo sempre lottato per il diritto alla privacy dei nostri figli, dunque condividere un contenuto su di loro con il pubblico va contro tutto quello in cui credo. I nostri figli meritano il diritto di crescere lontani dallo sguardo del pubblico, per imparare e crescere in privato. Se mi ri-capiterà in futuro di postare qualcosa con i nostri figli, sappiate che è sicuramente e indubitabilmente un errore. Apprezzerei moltissimo se chiunque avesse ri-postato il video su qualsiasi altra piattaforma lo cancellasse, per favore”.

Questo piccolo incidente e lo statement che ne è seguito si inseriscono in una discussione più ampia sui figli delle star e sulla diffusione delle loro immagini che ha acquisito ultimamente più grande raggio e diffusione, anche in Italia. Si tratta di un problema ampio e sfaccettato, che tocca non solo i social network ma anche la stampa online e offline e dunque i reporter e i paparazzi, e che ha implicazioni economiche e sociali importanti, su più livelli. Le fazioni sono, principalmente, due: chi sostiene che tutti abbiano diritto a gestire l’immagine dei figli come meglio credono, anche “cedendola” a magazine e affini, e chi invece pensa che l’immagine dei minori appartenga comunque a loro e non possa essere “sfruttata” da nessuno, genitori e tutori compresi, per un ritorno economico o di immagine

Anche senza affrontare la questione family e mom influencer e attenendosi strettamente alle celebrità, è facile capire come la problematica si ponga ora più che mai e come venga esacerbata dai social network. Anche personaggi di spettacolo, e che dunque devono la loro fama al ballo, al canto o alla recitazione, tra le altre cose, vengono trattati come influencer veri e propri, e ci si aspetta da loro una presenza online completa e costante, senza censure né veri momenti di privacy. Si apre una discussione sulla celebrity culture e sulle aspettative del pubblico. Da fruitori dei contenuti di spettacolo, tra Instagram e magazine, sentiamo che conoscere tutto sul nostro attore o cantante preferito, prole compresa, sia un nostro diritto? In un momento in cui, per diventare virali, basta azzeccare il contenuto giusto al momento giusto e in cui alcune persone diventano famose condividendo ogni momento della loro vita su Instagram o TikTok, siamo convinti che la condivisione totale sia diventata una condizione inevitabile della fama? Un prezzo da pagare per ottenere, in cambio, ammirazione e contratti milionari? Questa tendenza crescente a trasmettere la propria quotidianità su internet sta creando aspettative inumane e inverosimili nel pubblico?

Qualsiasi siano le risposte a queste domande, sembra che la tendenza stia subendo un contraccolpo, inaspettatamente. Turner e Jonas non sono gli unici ad aver preso questa decisione. Insieme a loro, ad esempio, anche Blake Lively e Ryan Reynolds, che hanno 4 figli, l’ultimo dei quali è nato a febbraio 2023. I due sono riusciti perfettamente a tutelare l’immagine dei loro bambini, mostrandoli solo in pochissime occasioni da loro accuratamente selezionate (come, ad esempio la cerimonia in onore di Reynolds per la stella nella Walk of Fame di Hollywood nel 2016).

Qualche tempo fa, Lively, incinta, ha condiviso su Instagram un carosello di sue foto in attesa, pancione bene in vista, e ha scritto: “Qui ci sono delle foto in cui sono incinta, così le 11 persone che aspettano fuori da casa mia per avvistare l’unicorno possono lasciarmi in pace. State spaventando me e i miei figli. Grazie a tutti gli altri per l’amore e il rispetto e per continuare a fare defollow agli account e alle pubblicazioni che condividono foto di bambini. Avete tutto il potere contro di loro. E grazie anche ai media che hanno una “No Kids Policy”. Fate tutta la differenza”. Dichiarazioni simili aveva fatto Ben Affleck già nel 2013, sottolineando in anticipo una problematica che è solo peggiorata, ma di cui sembra che l’opinione pubblica stia assumendo sempre più consapevolezza e il cui lungo raggio sarà osservabile solo quando questi bambini cresceranno.