Diritti, conquiste, parrucche e libertà: intervista a Beatrice Quinta
«Beatrice Quinta può fare tutto quello che Beatrice Visconti non avrebbe mai il coraggio di fare»
18 Ottobre 2023
Ci sediamo per terra, il limbo del nostro studio è un po' freddo ma entra una bella luce dalla finestra e quando iniziamo a parlare con Beatrice Quinta sembra di essere stese in un prato sotto il sole una domenica pomeriggio, anche se è lunedì. «Come stai?» le chiedo. «Forse è la domanda più difficile, questo è un periodo un po' di rodaggio. Sta iniziando una sorta di rinascita.» Bene no? Le dico. «Eh sì ma prima della rinascita c'è la morte.» Per quanto sia improbabile che non conosciate ancora Beatrice Quinta, 24 anni e originaria di Palermo, ve la ricorderete sicuramente nel suo brillante percorso di X Factor, dove si è classificata al secondo posto in un'edizione che anche chi non hai mai seguito il programma si ricorda. «Onestamente non sento ancora di avere raggiunto il successo, ma sentire la gente cantare le parole che scrivi è la cosa più gratificante che mi venga in mente, insieme all’amore delle persone con cui lavoro. Invece è difficile fare i conti con la mia insicurezza, che spesso mi porta a non riuscire a godere dei risultati che ottengo.»
Bea ha fatto ritorno nei club e nelle nostre cuffie da qualche settimana con un nuovo singolo intitolato "Manette", in collaborazione con VillaBanks, dove attraverso sonorità elettro-pop esprime l'irrefrenabile desiderio di condividere momenti intimi con il proprio partner, tanto da accettare di sentirsi "legata al letto." «La mia musica è fatta di contrasti, quello più evidente è tra sesso e amore. Ammanettarsi vuol dire legarsi, una cosa che, quando è consensuale, può essere bellissima. Essendo una maniaca del controllo nella vita di tutti i giorni, nel sesso tendo a volerlo totalmente perdere e preferisco che qualcun altro lo tenga al posto mio» e aggiunge «L’amore e la libertà sessuale sono due cose che vanno necessariamente a braccetto, quando si ama qualcuno dovremmo sentirci abbastanza a nostro agio da essere completamente liberi di decidere cosa vogliamo e come lo vogliamo. Questo equilibrio nella vita reale io non l’ho ancora mai trovato.»
Nel corso dell'ultimo anno, Beatrice Quinta ha pubblicato brani come "Attrazione fatale" e "Se$$o," evidenziando così come l'aspetto amoroso-carnale riveste un ruolo significativo nella sua vita e trova spazio frequente nelle sue composizioni musicali. «La sessualità influenza inconsciamente molte delle scelte che prendiamo e forse io per troppo tempo mi sono interrogata su cose che non hanno bisogno di una risposta. Mi sono sentita un’estranea dentro la mia sessualità, quindi parlarne nella musica spesso mi ha aiutato a razionalizzarla e spogliarla dell’accezione totalizzante e spesso negativa che gli attribuivo.»
Con noi Beatrice Quinta si è mostrata come la si percepisce in concerto e su uno schermo, con una sincerità disarmante e tanta ironia, in linea con la sua musica che "fa sempre accadere qualcosa". Ma non è sempre così scontato. Nella società odierna, dove l'apparenza conta molto, troppo, sarebbe ipocrita pensare che un'artista donna non riceva pressione per conformarsi a determinati standard di bellezza e comportamento. «I miei amici e la mia famiglia mi hanno sempre ripetuto che la bellezza è figlia della personalità e dell’originalità. E la perfezione non solo non esiste, ma se esistesse sarebbe so fucking boring!» Il tema della famiglia è un tema caro che Beatrice descrive come «il più grande luogo di amore, uno spazio di accoglienza e comprensione fatto di sorelle e fratelli non necessariamente di sangue. È come immagino la mia famiglia in futuro, che è una famiglia che sto costruendo nel presente.»
La musica di Beatrice Quinta è potente e liberatoria, come un orgasmo femminile. «Alle giovani donne consiglio di non seguire mai i consigli della gente, né tantomeno i miei. Mai. Ribellatevi. Questo è il mio consiglio. Siate libere. E soprattutto non non cambiate perché vedete che c'è un riscontro negativo dall'altra parte. Fate quello che vi passa per il cervello senza essere succubi di un sistema che non siete state voi a costruire.» Beatrice è schietta e diretta, non ha paura di schierarsi per i diritti di tutte e di tutti. «Ci sono talmente tante sfide che affronta ogni giorno la comunità LGBTQIA+ che non saprei nemmeno da dove iniziare. Forse comincerei dal bias che ho notato nel mondo del lavoro, precisamente nella discografia italiana. Spesso mi sembra che non ci sia spazio per artisti queer o che essi non si sentano liberi di esprimersi nella loro totalità. Al contrario, non mi è mai capitato di assistere a un commento su un rapper su quanto fosse “troppo violento” o “troppo etero”. Ci sono poi delle arti prettamente queer che ancora oggi vengono considerate di serie B, quando invece sono qualcosa di estremamente elaborato è ricercato. E se non è discriminazione questa, cos’è?»
Nonostante i suoi 24 anni, Beatrice Quinta sembra aver già vissuto due vite completamente diverse, come lei stessa scherzosamente afferma: "sono una pensionata vestita da stripper". «Quando ero più piccola sentivo di non essere libera di poter sperimentare rispetto alla mia sessualità, né di capirla perché non c'era lo spazio mentale per farlo. Io ponevo domande giuste a persone sbagliate finché non ho conosciuto una ragazza che mi ha fatto capire che potevo permettermi di godere, che avevo il diritto di godere. Da lì il mio rapporto con il sesso è cambiato tanto. Credo che il sesso sia come i come i pickles, che li chiudi nel barattolo e più li lasci stare, più marinano e più sono buoni.»
Oggi, Beatrice Quinta ha una chiara visione di chi vuole essere e cosa vuole fare. Ha abbracciato il concetto di arte in tutte le sue forme, sperimentando con la moda, il corpo e la sua professionalità. «È un momento dove il pop è tutto, non è più un genere "pop" ma significa letteralmente popolare. Questo mi sta liberando molto, anche dal peso di dover essere troppo coerente nella musica che faccio. Sto sperimentando, sto facendo nuovi generi, mi sto spogliando dal punto di vista musicale.» E continua: «L'obiettivo di questo e del prossimo anno è riuscire a essere me stessa in qualunque ambito io decida, che può essere sia a livello moda e musica, sia a livello di scrittura. Voglio sentirmi libera di fare rock e fare anche trap. La musica non deve mai perdere il senso di libertà per cui è stata creata e concepita. A volte mi capita di parlare di Beatrice Quinta in terza persona. Ormai è diventata tutta questione di riuscire a staccare dal mio personaggio e così per me è diventato anche più facile sperimentare. Metto una parrucca, metto l'eyeliner e non sono più Beatrice Visconti, sono Beatrice Quinta e Beatrice Quinta può fare tutto quello che Beatrice Visconti non avrebbe mai il coraggio di fare.»