La girlboss è morta, lunga vita alla girlboss
È l'era della soft-girl, che vuole solo stare a casa a pensare al self-care
11 Ottobre 2023
In principio furono le girlboss, ragazze (solitamente elder millennials) che fondavano imperi, sacrificavano la vita al lavoro e predicavano un unico credo: quello dei soldi. Secondo le girlboss gli uomini andavano "battuti" sul loro stesso terreno, quello del lavoro, del potere e del benessere economico, e colpiti dove fa male: nel portafoglio e nei campi a grande preminenza maschile. Diventare più ricche e potenti degli uomini, sostituendoli, era l'unico modo per essere femministe. Un'ideologia imprenditoriale che, però non faceva nulla per criticare il potere e il sistema costituito, anzi lo avallava e ne raddoppiava la forza.
Sophia Amoruso, la prima girlboss
La girlboss per eccellenza era Sophia Amoruso, fondatrice di Nasty Gal e autrice di un libro da cui nel 2017 venne tratta una serie tv intitolata, appunto, Girlboss. Questa cosa, ai suoi tempi, ebbe un certo significato sociale. Dopotutto, c'era bisogno (e c'è ancora, qualcuno direbbe, viste le percentuali di impiego femminile rispetto a quelle di impiego maschile) di donne giovani e forti che scalassero la piramide sociale, diventando CEO e CFO, fondando start up e chi più ne ha e più ne metta, anche solo per togliere qualche poltrona agli uomini, dimostrando la stessa identica mancanza di scrupoli e la stessa identica noncuranza per chi stava sotto di loro.
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Girlboss, gatekeep and gaslight
Negli anni, il termine si è sempre di più svuotato del suo significando, diventando un meme ironico e spesso usato con sarcasmo. Un nuovo femminismo, più distruttivo e profondo, ha iniziato a postulare un totale abbattimento del sistema economico vigente, nella convinzione che una società equa (per le donne e per tutti) debba per forza prescindere dall'economia occidentale, che è stata fondata dagli uomini e risponde alle loro regole e alle loro dinamiche prevaricanti. Adesso, le girlboss sono nemiche del femminismo, ancelle del patriarcato e portatrici malate di capitalismo. Un esempio? L'influencer, che sacrifica la sua vita privata al gioco del content e vende la sua immagine per, a sua volta, vendere. Non è un caso che il termine venga spesso affiancato a "gatekeep" e "gaslight".
@jadexbcn Reply to @alta24103 original sound - jade
È il momento della soft-girl
Cosa ha preso il posto del girlbossing? Diversi core e tendenze predicano uno stile di vita lento, rilassato, che predica la valorizzazione del tempo libero e del dolce far niente. Le priorità sono cambiate: curare la propria forma fisica ma senza esagerare, con ginnastica dolce o pilates, seguire l'intuitive eating e non stressarsi con diete e stili di vita concitati. A portare avanti questa ulteriore rivoluzione sono le ragazze della gen Z, che con le loro convinzioni sul lavoro inteso come mezzo obbligato di sostentamento e non come via per la realizzazione personale stanno urlando al mondo: a noi, della carriera, non interessa, noi vogliamo solo essere felici, spensierate e comode. Insomma, è l'era della cozy girl o della soft-girl, che vuole coltivare i suoi hobby e tornare in contatto con il suo lato più femminile, profondo e sentimentale. Il cambiamento di stile di vita non potrebbe essere più evidente.
@kellyprivatejetbroker The girls that get it, get it #sahgf #stayhomegirlfriend #sahm #homemaker #housewife #trophywife #feminineenergy #feminineurge Radio - Lana Del Rey
Una deriva potenzialmente pericolosa
Allargando il tiro, si potrebbe considerare in questa wave anche il ritorno al matrimonio, che dopo aver vissuto un periodo di crisi torna nell'orizzonte del desiderabile per la gen Z. Sempre più ragazze, su TikTok, affermano di volersi sposare giovani, o di stare molto bene nel loro ruolo di mogli o fidanzate che non lavorano, mostrando la loro vita quotidiana da "stay at home girlfriend". Per qualsiasi donna trentenne, questi sono non meno che campanelli d'allarme, che segnalano un ritorno a stilemi antiquati spaventoso anche sul medio e lungo termine, non diversissimo dal concetto di trad-wife tanto predicato dall'estrema destra statunitense (e non solo).
@itsme_lisap Women validating male supremacy is the problem with the so-called Tradwife movement #tradwifecontroversy #genderroles #momsoftiktok #feminism #genderequality original sound - Lisa P
Scelta libera, risposta alla crisi o rigurgito antiquato?
È possibile considerare delle scelte libere e indipendenti antiquate, o è una questione di punti di vista? Può esistere un ideale di brava fidanzata e mogliettina completamente slegato dal sistema di potere vigente, basato anche sul genere? Di contro, viene da pensare che questo rifiuto per qualsiasi cosa sia attribuibile alla sfera del girlbossing sia causato (più che da un rifiuto del progresso e delle conquiste femministe) da un generale esaurimento delle risorse mentali e fisiche, da un inasprimento delle condizioni di lavoro, con gli stipendi che calano, i prezzi che salgono, e la crisi mondiale impazza da diversi punti di vista. Dopotutto, il mondo non è che un ciclo di rottura e di restaurazione. Si spera, ogni volta con un briciolo di consapevolezza in più.