Il fascino ambiguo delle confraternite studentesche
Da Legally Blonde a Greek, quali sono i nostri riferimenti?
24 Ottobre 2023
Una timida ragazza bionda e carina, ma non bellissima, è appena arrivata al college, da sola. È una matricola insicura, ma una cosa la sa: farebbe di tutto per entrare nella confraternita studentesca che fu della madre e della nonna, o magari no. Magari questa protagonista è alla ricerca di un riscatto rispetto alla sua famiglia, ed entrare in un gruppo al femminile potrebbe darle le conoscenze, il curriculum e la rispettabilità che vuole, e anche qualche possibilità di avvicinare qualche bell’atleta della confraternita al maschile, gemellata.
Le confraternite nel cinema e nella televisione
Abbiamo visto un milione di volte questa scena in una grande varietà di prodotti di intrattenimento arrivati direttamente dagli Stati Uniti, declinata in varie modalità. Nei film horror o horror comedy, ad esempio, le confraternite vengono a volte trattate come luoghi di competizione sfrenata e perdizione, grotteschi club mono-gender in cui la società riproduce in piccolo i suoi meccanismi più spietati. Basti pensare a Scream Queens, in cui la confraternita diventa teatro di omicidi a sangue freddo, o a Emergency, film di Prime Video in cui tre ragazzi razzializzati trovano una ragazza bionda svenuta nel proprio salotto, probabilmente reduce da un party scatenato di qualche confraternita, e hanno troppa paura di essere incolpati di una cosa che non hanno fatto per consegnarla alla polizia. In altri generi, invece, diventano spazio di condivisione, seppure con un’alta percentuale di stereotipizzazione, come ad esempio in Legally Blonde.
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Un fascino quasi inspiegabile
Le loro dinamiche e sfumature sono poi diventate il tema centrale di prodotti come Greek, che fa una differenziazione interna tra confraternite cool e popolari e confraternite, invece, un po’ sfigate, o Neighbors, con Zac Efron e Seth Rogen, in cui le confraternite sono solo una fonte di grande e comico disturbo per una giovane coppia con bambino. A volte i protagonisti vogliono farne parte, altre volte invece si definiscono in contrasto ai membri di questi gruppi, disprezzandoli. Ma perché queste organizzazioni studentesche tipicamente statunitensi ci colpiscono così tanto?
@ahmadnabihah A day in my life at Columbia University. Not pictured: me attending my probability for engineers and multivariable calculus classes. #college #dayinmylife #columbiauniversity #ivyleague Young Folks - Shindig Society
Gli stereotipi delle confraternite
Quando pensiamo alle confraternite, immagini ben precise vengono alla mente: ragazze bionde, quasi sempre bianche, magre e attraenti, con i capelli biondi in piega perfetta e coreografie elaborate davanti a una villetta bianca a più piani, sul prato verde e assolato. Cocktail party pieni di completi rosa, bevute esagerate, cene di gala e arrampicamenti sociali di vario genere e prodezza per quelle femminili; ragazzi sportivi, anch’essi bianchi e biondi ma molto sporchi e con il chiodo fisso del sesso per quelle maschili. Qualsiasi sia la verità, la rappresentazione che arriva oltreoceano è più o meno questa: le confraternite sono elitarie, bianche, ricche e, francamente, un po’ antipatiche. Le guardiamo straniti, non le capiamo fino in fondo. Quello che è certo è che, in quelle feste e in quelle case piene di camere da letto, succedono delle cose che sembrano molto importanti per le vite di questi ragazzi già ben avviati, che pagano i college della Ivy League e che ad appena 18 anni hanno bene in mente chi tenersi vicini e chi no. Impressionante, soprattutto se inserito nell’ancora più ampio immaginario del college americano, con il campus, i bicchieroni di caffè, i prof affascinanti e brizzolati e chi più ne ha più ne metta.
@asudeltazeta COME ON BARBIE LETS GO DZ!
I trend su TikTok
Adesso, anche grazie a TikTok, quello che riceviamo è un ritratto più realistico e meno filtrato di queste organizzazioni studentesche, che non per questo diventano più comprensibili o meno artificiali e artificiose. Particolarmente discussi sono, sul social, i video delle presentazioni dei gruppi al femminile e le loro coreografie, i loro sorrisi a 32 denti. Ci si chiede con grande curiosità quanto sia rigida la loro gerarchia, quali prove debbano affrontare le ragazze per essere messe in prima fila. Il loro fascino ambiguo permane. A riprova della loro influenza, le confraternite femminili danno ispirazioni e nomi ai trend, l’ultimo dei quali è il sorority girl blowout, una piega per capelli vaporosa e femminile, che ricorda gli anni Novante e i primi Duemila. Malgrado i trend, permane la sensazione che queste organizzazioni, che in molte occasioni hanno una storia profonda di suprematismo bianco o affini, siano rimaste indietro, e che quello che abbiamo da prendere da loro sia una cosa e una cosa sola: l’importanza della sorellanza.
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Cosa possono insegnarci le confraternite
Se volessimo metterci un bel paio di occhiali con i paraocchi, infatti, e ignorare una serie di evidenti problemi che queste organizzazioni hanno, potremmo dire questo: è bello che, in qualche modo, quando una ragazza arriva in un posto nuovo, ci siano ad accoglierla un gruppo di ragazze più grandi, disposte a darle una mano e a guidarla nella sua nuova avventura in anni importantissimi per il suo sviluppo personale, emozionale e culturale. Magari, mentre la coscienza collettiva si allarga, si sfuma, cresce e si aprono i dibattiti sull'accessibilità dell'istruzione e sull'inclusione nei college prestigiosi, anche le confraternite studentesche si evolveranno, dando un nuovo significato alla parola sorellanza.