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Ascesa e trionfo della Stanley Cup

Come un thermos è diventato uno status symbol per le ragazze di TikTok (e non solo)

Ascesa e trionfo della Stanley Cup Come un thermos è diventato uno status symbol per le ragazze di TikTok (e non solo)

Avete presente la tipica ragazza statunitense che mostra la sua giornata di errand e commissioni su TikTok, con i suoi capelli raccolti in una coda alta in cima alla testa, una enorme sciarpa color panna, pelle perfettamente idratata, leggings neri e UGG platform? Vorremmo tutte essere lei, nel nostro rotolare fuori dal letto, disidratate e con le occhiaie, sofferenti e di fretta. Quando cercate di figurarvela, cosa regge in mano? Se me lo avessero chiesto qualche anno fa avrei risposto un enorme frappuccino di Starbucks o un succo verde, uno di quelli con dentro sedano, spinaci e mela. Se me lo chiedete adesso, all’alba del 2024, allora vi rispondo senza ombra di dubbio: una Stanley Cup rosa, bianca o azzurra. Avete presente? Stiamo parlando di quei bicchieroni termici con cannuccia che spopolano su TikTok. Da dove sono arrivati? Perché sono così popolari?

Che cos'è la Stanley Cup

Partiamo dall’inizio. Stanley, brand statunitense, è stato fondato nel 1913 William Stanley Jr. Ai tempi, si trattava di una bottiglia in metallo molto resistente e dal design austero, con bicchierino incorporato e manico, che venne utilizzata anche dai soldati della Seconda Guerra Mondiale. Un recipiente robusto per avventure selvagge e per amanti della natura. Dal 1975 in poi, continuando su questa linea, i motti del prodotto erano cose come: "Be blunt. Tell the lady what you want" e anche: "BUILT FOR HUNT. FISH. WORK". Com’è possibile che un articolo fatto per il campeggio, per le avventure, addirittura per la guerra (e dunque, ora come allora, pensato e prodotto con in mente un target a maggioranza maschile) sia diventato nel giro di 30 anni il simbolo delle donne millennial e gen Z, che si trascinano dietro la loro enorme Stanley Cup modello Quencher H2.0 FlowState Tumbler per andare ad accompagnare i figli a scuola, per una sessione particolarmente lunga di thrifting nei negozi vintage, per andare a fare la spesa o provare le novità nel menu di Taco Bell, per lo yoga e il pilates, accanto al tappetino e in coordinato con l’asciugamano? Cerchiamo di fare chiarezza, partendo dall'analisi della narrazione del prodotto sui social network.

@theerinmarie I get the obsession! #stanleycup #vintagestanley #hunting #stanley @Macy Bowers original sound - Erin

La Stanley Cup: dagli incendi al sold out

Se c'è un item che possiamo definire virale, questo è proprio la Stanley Cup, diventata una vera e propria ossessione collettiva. Non si tratta, però, di un trend apparso all'improvviso, anzi. Che il brand volesse allargare la sua base di clienti, avvicinandosi al pubblico femminile tramite partnership con personalità e influencer, non è un segreto. Alcuni altri avvenimenti, però, hanno contribuito alla sua fama. La Stanley Cup, ad esempio, è diventata la protagonista assoluta del discusso Water Tok, la tendenza ad arricchire la propria acqua con polverine e sciroppi zuccherosi ma senza calorie, per spingersi a bere di più. Ancora, qualche tempo fa, una ragazza ha ripreso il suo thermos, raccontando di come mentre la sua auto aveva preso fuoco la Stanley Cup era rimasta intatta e diventando virale, provocando di fatto un ulteriore salto di popolarità all’articolo, una vera e propria campagna promozionale involontaria, che aveva spinto il brand a regalarle una fornitura di prodotti e anche… un’automobile nuova. Proprio così. Risultato? Sotto Natale, sono state lanciate delle nuove colorazioni e una linea venduta esclusivamente nella catena di supermercati Target. I thermos sono letteralmente volati dagli scaffali, diventando immediatamente sold out, causando tafferugli nei negozi e scontentezza nelle clienti che non sono riuscite ad arrivate in tempo. Sotto l’hashtag StanleyCup, su TikTok, si trovano decine di migliaia di video per milioni di visualizzazioni, like e commenti. Alcuni utenti le collezionano, acquistandone in ogni colore e abbinandoli al proprio outfit o alle proprie unghie, oppure esponendole nei loro salotti. 

@sedge_beswick has been all over your feeds, nailing its content strategy over the last few weeks & they’ve just gone viral again. A customers car went up in flames, the car didnt survive… the Stanley did! All the comments said they were now going to buy a Stanley after seeing the video with 8.2M views so they bought her a new car. Genius. @Stanley 1913 #stanleycup original sound - SedgeBeswick
@mia_lovespink how many stanleys do you have? @Stanley 1913 #stanleycup #stanleycupcollection #blowthisup #viral #fypシ゚viral #fyp original sound - r & m <3 ⸆⸉

Dove comprare le Stanley Cup?

Il fenomeno ha raggiunto vette talmente alte che adesso le Stanley Cup si possono acquistare anche su StockX, marketplace di vendita e acquisto di prodotti da collezione, sneaker e console da gioco. In Italia, però, il modo migliore di ottenerne una è semplicemente andare su Amazon, Etsy (dove è possibile anche farle personalizzare) o sui siti di equipaggiamento outdoors, come ad esempio Knife Park.

Perché le Stanley Cup sono così famose?

Le mode, su internet e sui social, si muovono in maniera pressoché misteriosa. Alcuni oggetti si impongono su altri, senza nessun motivo valido. Di solito, però, la loro fama dura poco. La Stanley Cup, invece, rimane in cima, status symbol e icona della nostra fissa per l’idratazione e per la salute, che si incastra perfettamente in uno dei macrotrend che hanno dominato gli ultimi anni, quello delle clean girl e del clean core e, purtroppo, anche in quella che viene definita diet culture e la nostra pulsione all'overconsumption. Il prodotto, grazie a una strategia lungimirante, al suo tempismo e al suo riuscire a cavalcare un successo travolgente e forse in parte inaspettato, è un esempio di cosa si può fare quando si sfrutta la viralità. Ne abbiamo bisogno? Non necessariamente (e sicuramente non occorre collezionarle) ma ricordiamoci di bere.