Vedi tutti

Perché non possiamo fare a meno di spiare le celebrità?

Le celeb "relatable" sono solo un mito

Perché non possiamo fare a meno di spiare le celebrità? Le celeb relatable sono solo un mito

Quando ero adolescente c’erano un paio di cantanti dell’indie rock italiano di cui sapevo tutto: non solo la discografia completa, i riferimenti musicali o chitarra preferita, ma secondo nome, genitori, fidanzata attuale, indirizzo e ogni più strampalato dettaglio vi possa venire in mente. E i social media nemmeno c’erano. Quindi, dovevo sguinzagliare tutte le mie doti investigative come nemmeno Ilary Blasi quando cercava di cogliere Totti sul “fattaccio”. La mia apparente conoscenza e familiarità con la loro vita era totale. Mi faceva stare bene e mi aiutava ad aggiungere dettagli realistici alle innocue fantasie adolescenziali in cui eravamo amici o, magari, qualcosa di più. Come fare ricerche per la sceneggiatura di un film che viene proiettato solo nella tua testa. Eppure mai mi sarei sognata di approcciarmi come se ci conoscessimo nella vita reale. Un po’ perché ero iper introversa, ma soprattutto per pudore, per rispetto verso qualcuno che nell’accezione più ampia del termine amavo e molto perché ero ben consapevole che quel senso di intimità che provavo era frutto di una relazione monodirezionale. Un’illusione in cui era dolce crogiolarsi tra una versione di greco e un’uscita con gli amici. Ma se fossi cresciuta con Instagram e TikTok, sarebbe stato lo stesso? O non sarei riuscita a distinguere il confine, scambiando quella prossimità fittizia con un’ossessione senza limiti?

@tillyroseshepherd_ Replying to let me know your thoughts and if you are someone you know can relate to this. #psychology #celebrityobsession #celebritypsychology #celebrityworshipsyndrome #chitchatgrwm Suspense, horror, piano and music box - takaya

Il culto delle celebrità nel 2024 

Da Rodolfo Valentino a Elvis, dai Take That a Harry Styles, le celebrità ci sono sempre state, così come il culto rivolto ad esse. A cambiare è l’accesso costante ai gossip e alle notizie relative ai personaggi famosi. Se prima quelle informazioni erano rare e filtrate da agenti e pr, nel 2024 sempre più spesso sono le stesse celeb a fornire dettagli attraverso selfie, photo dump medici, annunci di rotture, nuovi amori e nascite. Fanno battute e commenti ironici sotto i profili social di altre star, pubblicano recensioni sui film che hanno visto o i libri che hanno letto, scrivono lunghe newsletter in cui tengono aggiornati i fan sui loro ristoranti preferiti o sulla ricetta del perfetto gelato alla vaniglia, olio d'oliva e fleur de sel. Risultato? L’illusione di prossimità è quasi totale, tanto da prendere in alcuni casi derive inquietanti. 

Gli Stans aka quando i fan diventano ossessivi

Non occorre scomodare la "sindrome dell'adorazione delle celebrità" o il "disturbo ossessivo-dipendente" per avere un’idea dei possibili lati pericolosi dell’amore per un personaggio famoso. Basta fare un giro su Twitter o su un altro social e fare la conoscenza degli Stans. Si chiamano così per una combinazione tra stalker e fan, ma soprattutto in riferimento alla hit di Eminem del 2000 che descriveva l'ossessione violenta di un ammiratore per il rapper. Nei decenni successivi, il termine è diventato un termine generico per indicare le persone che vivono la loro intera esistenza online attorno a un fandom specifico: i Swifties di Taylor Swift, gli Army dei BTS, i Little Monsters di Lady Gaga, i Bey Hive di Beyoncé, i Barbs di Nicki Minaj, gli Styler di Harry Styles e così via. Sono una community estrema, capace di spingere il progetto del loro idolo al primo posto delle classifiche, ma anche a difenderlo ferocemente dalle critiche fino ad arrivare a minacciare e perseguitare in rete chiunque esprima un giudizio negativo o intacchi in qualche modo l’oggetto del loro culto. Da un lato possono rivelarsi utili per cementare la fama e sostenere la loro star del cuore, dall’altro possono dar vita a comportamenti tossici e pericolosi come insultare la nuova fiamma che giudicano inadeguata o invadere la privacy e i confini personali dei loro idoli con messaggi inappropriati, ma anche con pedinamenti e gesti inconsulti veri e propri.

@rosaliafenty Rosalía with Hunter Schafer in Los Angeles. #rosalia #hunterschafer #motomami #euphoria #losangeles #paparazzi #besties #friends #amiga LA COMBI VERSACE (feat. Tokischa) - ROSALÍA

I casi di Timothée, Taylor, Billie, Rosalía, Ayo, Ariana e Paul

Ora, il pubblico sente il diritto di intervenire nella carriera e nella vita delle proprie celebrità preferite. I fan si trasformano in agenti, team di pubbliche relazioni, terapisti, confidenti, amici, una famiglia che si arroga il diritto di giudicare, indirizzare, manifestare e imporre decisioni, persone ed eventuali punizioni convinta di sapere cosa sia meglio per il proprio idolo. Pensiamo alla relazione tra Timothée Chalamet e Kylie Jenner. In quanti, anche non fan sfegatati abbiamo storto il naso pensando che la founder di Kylie Cosmetics non fosse degna o giusta per l’attore? E che dire della costante e morbosa curiosità verso la sessualità di Taylor Swift e Billie Eilish? Anche Rosalía è seguita dagli Stans per la sua frequentazione con Jeremy Allen White, ma anche per quella con Hunter Schafer. Le due non possono nemmeno bere un frullato insieme che si moltiplicano le teorie complottistiche sul fatto che le due siano più che amiche e il singolo Tuya di Rosalía riguardasse una presunta storia d'amore con Schafer avvenuta prima che la cantante fosse fidanzata con Rauw Alejandro. Per non citare tutte le persone che sono dichiarate deluse dalla liaison tra Ariana Grande e il collega di Wicked: Part One Ethan Slater. Gli ultimi a subire l’invadenza dei propri fan sono stati Ayo Edebiri e Paul Mescal. La star di The Bear è stata presa di mira per un commento ironico fatto su Letterboxd, tanto da dover rendere privato il suo profilo; mentre l’attore irlandese ha visto la sua privacy invasa da persone che pubblicavano filmati registrati segretamente di lui in un pub e sbirciavano alle sue spalle per esporre i suoi messaggi privati, un po’ come accede con la gente che smaschera i traditori su TikTok.

Perché subiamo il fascino per le celebrità?

In alcuni casi, le persone possono essere attratte dalle celebrità per sopire sentimenti cronici di inadeguatezza o un disagio emotivo. Altre lo fanno per soddisfare il normale bisogno umano di connessioni sociali. Forse perché c’è una oggettiva difficoltà di creare amicizie e rapporti offline, nella vita reale e il fatto che le celeb sembrino "con i piedi per terra" e come noi aumenta la confusione. Qualcuno lo chiama fenomeno "She's my Princess Diana", alludendo alla defunta principessa del Galles. Una principessa Diana di Internet indica qualcuno che avuto un aumento di popolarità relativamente rapido e che, anche per caso, si è posizionata per la sua riconoscibilità e presenza online. Spesso non sono artisti super famosi, ma per qualche motivo sono famosi in un determinato momento e il loro fascino, talento e approccio apparentemente "down to earth" li rende amatissimi e seguitissimi. Le celeb "relatable" sono solo un mito. Va bene supportare e provare una sorta di affetto verso la nostra star preferita, ma ci sono confini che non vanno superati. E esercitare il rispetto del limite passa anche dall’imparare a non essere molesti con amici, parenti, colleghi e con tutte le persone della vita reale.