L’ansia può avere aspetti positivi?
Con l'aiuto delle esperte scopriamo un alleato inaspettato nella nostra vita
22 Febbraio 2024
“L’ansia mi impedisce di agire come vorrei”: quante volte ti è capitato di dire una frase del genere o di cercare online consigli del tipo “come sconfiggere l’ansia”? Ma se ti dicessimo che questo fenomeno non va visto soltanto come un nemico? Proprio come una medaglia a due facce, anche l’ansia può avere aspetti positivi e trasformarsi in un alleato. A dirlo è infatti la scienza e gli esperti del settore, ma iniziamo dando una definizione generale del concetto.
Quali sono i sintomi dell'ansia?
@olgaarmentopsy E voi lo sapevate?Lo avete mai sperimentato? Commentate! #stress #eustress #ansia #salutementale #edutok #psicologia suono originale - Olga Armento
La psicologa Olga Armento ci spiega che l'ansia è uno stato emotivo e una sorta di reazione anticipatoria caratterizzata da preoccupazione, inquietudine, apprensione e paura, accompagnata da reazioni corporee e fisiologiche tipiche della tensione. Essa nasce quando ci troviamo di fronte a un possibile evento negativo futuro, che però non è ancora successo, oppure di fronte ad alcuni stimoli esterni che richiedono un nostro cambiamento repentino per adattarci.
Per quale motivo mi viene l'ansia?
@psicologaia_ L’ANSIA È SEMPRE UNA NEMICA?
L’ansia ha un’importante funzione adattiva a livello fisiologico in quanto permette di mobilitare le risorse psicofisiche e cognitive dell’individuo, predisponendolo ad affrontare una potenziale situazione pericolosa, pianificando una risposta efficace. Su questo aspetto, in particolare, è l’esperta Gaia Cavalleri a illuminarci: “Ad esempio, se uno studente che deve dare un esame non sentisse nemmeno un pizzico di ansia, non avvertirebbe la necessità di pianificazione, andando così incontro a un potenziale fallimento. L’ansia, quindi, in alcune circostanze è funzionale e necessaria. Nel caso dell’esame, permette il recupero delle informazioni e la concentrazione.
Come combattere l'ansia e trasformarla in forza
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Come ci fa notare l’Armento, l'ansia può avere diverse “forme”; infatti, la possiamo distinguere come “normale”, “patologica” (quando prende il sopravvento sul funzionamento psichico limitando le attività quotidiane) oppure anche “positiva”. I sintomi generali dell'ansia sono: pericolo imminente, paura di perdere il controllo, paura di impazzire, evitamento di situazioni nuove, tensione e stress, apprensione e preoccupazioni, ipervigilanza, inquietudine, incapacità nel rilassarsi, irritabilità e impazienza, overthinking, disturbi del sonno, ecc.
@okaysisterpod @madymaio explains distress vs eustress! We first heard of this idea from Sahil Bloom and it has changed our lives
I benefici che possiamo trarre dal nostro “nemico numero 1” si avvicinano molto al concetto di “eustress”, ovvero quella forma di inquietudine positiva che invece di bloccarci, ci motiva e può aiutarci a raggiungere i nostri obiettivi, catalizzandoci maggiormente verso di essi e ottimizzando le nostre capacità, rendendoci produttivi. Possiamo dunque considerarla una sorta di promemoria, uno strumento motivazionale che ogni tanto ci sussurra “muoviti o rimani indietro!” e ci consente di partire col piede giusto per portare a termine tutti gli impegni. Un'utile prospettiva attraverso cui vivere l'ansia che, per la prima volta, ci consente di vederla in una veste nuova.
Quando l’ansia diventa negativa?
@psicologaia_ Risposta a @Davide Ferrara PUÒ L’ANSIA CAUSARE DISTUBI DIGESTIVI?
Tornando all’esempio dello studente che deve fare l’esame, la Cavalleri ci fa notare che, nel momento in cui tale evento si è concluso e lo studente continua a rimuginare su come sia andato, magari provando una sensazione di disagio, è qui che bisogna accendere un campanello d’allarme. Se l’ansia è eccessiva, si può incorrere nella categoria dei disturbi ansiosi. Una buona parte dei sintomi ansiosi possiede una base somatica: aumento del battito cardiaco, difficoltà respiratorie, tensioni muscolari, capogiri, paura di svenire, tremori, annebbiamento della vista, sudorazioni, disturbi gastrointestinali. Questi sono accompagnati da sensazioni psicologiche sgradevoli che si manifestano attraverso pensieri negativi e timori (infondati) che possa accadere qualcosa di male. Quando ci si accorge della presenza di un problema legato alla sfera ansiosa, che impatta sulla qualità della vita, occorre affidarsi a degli specialisti (psicologi e psicoterapeuti) e seguire un percorso per aumentare la propria consapevolezza circa i fattori che innescano determinate reazioni eccessive con l’obiettivo di acquisire nuove strategie funzionali di fronteggiamento delle situazioni ansiogene.
Per concludere, è importante individuare quella linea sottile che divide l’ansia negativa dai benefici che potremmo trarre da essa, ma soprattutto saper chiedere aiuto nel momento in cui non riusciamo più ad avere il controllo della situazione. Secondo la legge di Yerkes-Dodson, una teoria che ha origine nei primi del Novecento da esperimenti su topi, l'aumento dei livelli di arousal cognitivo, o stress, può migliorare le prestazioni, ma solo fino a un certo punto. La teoria, rappresentata da una curva a forma di montagna, mostra che dopo che la curva raggiunge il picco, livelli di stress più elevati causano un calo delle prestazioni. Voi che cosa ne pensate? Avete mai visto l’ansia in questa prospettiva o addirittura beneficiato di essa?