Cosa significa viaggiare oggi?
Tra nuovi trend, sostenibilità e le responsabilità dei turisti moderni
15 Marzo 2024
Qual è il prossimo viaggio che volete affrontare? Lo avete già prenotato o andrete all'avventura? Viaggiare non è mai stato così facile, eppure le vacanze sono rimaste un vero e proprio status symbol, qualcosa di cui discutere alle cene, da flexare sui nostri conoscenti ignari, da raccontare su Instagram. Spesso, però, ci dimentichiamo che viaggiare in maniera consapevole è molto bello, ma non è facile. Diamo un'occhiata agli ultimi trend e riflettiamo su cosa vuol dire viaggiare in maniera sostenibile e contemporanea, prendendosi le proprie responsabilità da viandanti moderni, una foto su Instagram alla volta.
I nuovi trend di viaggio
Un tempo, viaggiare era un enorme privilegio. Una spesa insostenibile per tante famiglie, una cosa che solo i cosiddetti ricchi potevano permettersi. Adesso, con le compagnie aeree low cost e un incremento del lavoro flessibile, le cose sono cambiate, soprattutto se si tratta di soggiorni brevi. La vita è fluida, e anche le vacanze lo sono. Tanto che si mescolano con le trasferte di lavoro, e si parla di bleisure (business + leisure) o workcation. Se sono viaggi tra amici si usa il termine buddycation, se si viaggia per dormire e riposarsi allora di sleepcation. Alcuni di questi trend sembrano dipendere direttamente dalla situazione economica non ideale in cui ci troviamo. Quando la luna di miele, ad esempio, si accorcia ecco che ci troviamo di fronte a una minimoon, se per risparmiare scegliamo una meta un po' sconosciuta ma simile a un'altra troppo costosa, stiamo scegliendo una destination dupe. Altri dipendono dal cambiamento climatico. Se scappiamo dal caldo per climi più freschi, stiamo imbarcandoci in una coolcation, eccetera eccetera. Anche le diverse modalità di viaggio, come i trend della skincare e del beauty, del cibo e di qualsiasi aspetto della vita contemporanea, vengono tutti frammentati e re-impacchettati, rivenduti con nomi catchy e orecchiabili. Sotto tutti questi vocaboli, però, bisogna non perdere di vista una verità fondamentale: essere traveler presuppone anche dei doveri, e non può slegarsi dai tempi in cui viviamo, nel bene e nel male.
Come si può viaggiare in modo sostenibile?
Nel 2019, il settore del turismo è stato responsabile del 10% dell'emissione di gas serra. Secondo un report della Borsa Mediterranea del Turismo quello di massa ha un impatto negativo sulle risorse naturali dei posti che periodicamente sono presi d'assalto. Ancora, le destinazioni considerate turistiche sono generalmente più inquinate, i siti naturali distrutti, i periodi estivi piagati dalla siccità a causa dell'uso di acqua sconsiderato da parte di coloro che arrivano in vacanza. Nel nostro piccolo, quando scegliamo di spostarci da sole o in compagnia, possiamo fare qualcosa per limitare tutto questo. Possiamo ad esempio scegliere un tour operator che si impegna a essere sostenibile, provare a prendere i mezzi pubblici del luogo in cui stiamo, comprare da shop e ristoranti locali e non da grandi catene, insomma essere mindful dei nostri comportamenti, dei nostri sprechi e dei nostri rifiuti, dei nostri spostamenti. E se questo dovrebbe valere sempre, anche quando siamo a casa nostra, allora diventa ancora più urgente quando ci spostiamo in luoghi a sud del mondo, in cui abbiamo più potere di spesa e in cui i nostri soldi hanno maggiore capacità di acquisto.
Le altre responsabilità del viaggiatore contemporaneo
Non è solo una questione di sostenibilità, ma anche di responsabilità generali, che sono inerenti anche alla scelta della meta. Alcuni luoghi (come ad esempio le Hawaii, o la Florida durante il periodo dello spring break) hanno chiesto ai possibili turisti di evitare le proprie zone. Da veri viaggiatori, dovremmo accettare la loro volontà, come dovremmo impegnarci a rispettare persone, animali e usanze dei luoghi di cui vogliamo sapere di più. Basta foto ai bambini, basta video di scimmiottamenti, basta pretendere da tutto il mondo gli standard che manteniamo a casa nostra, in tutti i campi. Viaggiare non è soltanto un modo per raccogliere immagini, per mettere delle puntine su una cartina, ma anche per imparare il rispetto nei confronti del nuovo e del diverso, per sviluppare il nostro spirito di adattamento e di curiosità. Altrimenti, più che viaggiatori siamo turisti, o peggio: ospiti maleducati da tollerare, sperando vadano via il prima possibile.