Film e libri da leggere per capire cosa significa avere un DCA
E come stare vicino a persone che ne soffrono
15 Marzo 2024
Oggi, 15 marzo, è la Giornata nazionale del Fiocchetto Lilla, dedicata ai disturbi del comportamento alimentare. Un campo delicato, la cui cura e sensibilizzazione è troppo poco affrontata a livello istituzionale, soprattutto in Italia, e che va trattato con estrema cura, anche nei confronti delle persone nella nostra vita che ne hanno sofferto o che potrebbero soffrirne. Se vogliamo saperne di più, ecco cosa possiamo fare, a cominciare da film e libri, per imparare a capire in prima persona ma anche a sostenere chi ne soffre.
I film da vedere che trattano di DCA
La rappresentazione per le persone che soffrono di disturbi del comportamento alimentare non è completa, e i film che tentano di parlarne spesso finiscono per cadere negli stereotipi. Le protagoniste sono tutte bianche e magre, come se esistesse soltanto un tipo di paziente che vale la pena raccontare. La verità è che questi disturbi colpiscono tutti, ed esistono su uno spettro molto ampio, e possono essere causati da tantissime cose. Insomma, è più complicato di come è raccontato nei film solitamente. In ogni caso, consigliamo la visione di Starving in Suburbia, del 2014, valido perché affronta il tema (purtroppo ancora attualissimo 10 anni dopo) dei blog e degli spazi pro-ana e dell'influenza che possono avere su una mente vulnerabile. Poi ancora c'è To the bone, del 2017, che però contiene alcune scene un po' forti, che potrebbero scatenare ricordi brutti nelle persone che hanno qualche tipo di passato o presente. Da vedere solo a nostro rischio e pericolo, e in base alla nostra sensibilità. Infine, Feed, del 2017, esplora un'altra possibile causa: il lutto. Tra i documentari Thin (2006), I am Maris (2018) e Anorexia: a boy in a girl's world (2016), che si occupa dei ragazzi che soffrono di DCA. A proposito di inclusione e verosimiglianza della rappresentazione.
I libri da leggere
Se preferite leggere qualcosa, gli approcci da prendere sono due. Se cercate storie vere e realistiche, che scavino nella psicologia della persona affetta da DCA, i titoli più quotati sono: Volevo essere una farfalla di Michela Marzano e La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano. Infine, disponibile solo in lingua inglese not all black girls know how to eat di Stephanie Covington Armstrong. Per capire cosa significa avere un DCA: Briciole di Alessandra Arachi. Se invece volete leggere o regalare un'opera che aiuti ad uscire da un DCA, consigliamo: Il coraggio di avere fame di Rosa Iatomasi, Donne che mangiano troppo di Renate Göckel e L'ultima cena: anoressia e bulimia di Massimo Recalcati. Ricordate, però, che un libro potrebbe non essere sufficiente, e che se le storie che leggi non sono rappresentative delle tue esperienze personali, questo non vuol dire che sono meno valide.
Le persone da seguire
Sui social, moltissime persone hanno fatto della loro missione sensibilizzare su questo tema. In Italia, c'è Valentina Dallari, che sulla sua esperienza ha anche scritto un libro, che si intitola Non mi sono mai piaciuta. Ancora, Giorgia Bellini ha trasformato il suo passato in insegnamenti e assistenza per le altre persone. Oltreoceano, segnaliamo invece Amee Severson e Christy Harrison, che ci aiuta a smontare tutti gli effetti negativi della subdola diet culture.
Se temete di stare cadendo nella spirale dei disturbi del comportamento alimentare o temete che una persona nella vostra vita possa essere a rischio, la strada migliore da seguire è quella dell'aiuto psicologico e medico. Nel processo, potete farvi assistere da un'associazione ad hoc, come ad esempio il Centro DCA.