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Perché le fanfiction piacciono così tanto?

Aspettiamo l'arrivo del Fabbricante di Lacrime ragionando sulle abitudini di lettura dei social

Perché le fanfiction piacciono così tanto? Aspettiamo l'arrivo del Fabbricante di Lacrime ragionando sulle abitudini di lettura dei social

Nel 2014, sui social network, leggere le fanfiction era considerato alla pari di far parte di un club segreto, di ribelli. Un gruppo sotterraneo dissidente, che placava la sua sete di lettura e di storie non nelle biblioteche o nelle librerie, alla luce del sole, ma sulle piattaforme specifiche, nel cuore della notte, sull'autobus. Un'abitudine quasi da nascondere agli amici della vita vera, soprattutto se le fanfiction riguardavano persone reali, e si fondevano con i movimenti delle shipper, cioè delle fan che speravano che due persone (o personaggi) stessero insieme. Ben presto, però, il mercato editoriale si è reso conto delle potenzialità di questo genere, e ha iniziato a pubblicare le fanfiction più lette e famose, ma anche a commissionare e a scoprire storie e autrici nuove, fuori dal circuito originario ma che si ispirano agli stessi trope, portando alla luce un fenomeno enorme, che si è tradotto in casi editoriali giganteschi. Un esempio particolarmente attuale? Fabbricante di Lacrime. Ma iniziamo dalle basi.

I trope delle fanfiction: non solo enemies to lovers

Quali sono questi trope? Ce ne sono tantissimi, ma cerchiamo di spiegare i più famosi. C'è quello dei best friends to lovers, che racconta di come l'amicizia, spesso, possa trasformarsi in amore, piano piano. Spesso si lega al pining, che è quello che succede quando una persona di innamora dell'altra, ma non lo dice e si limita a soffrire in silenzio. Altre volte, i due protagonisti partono da nemici. In quel caso si parla di enemies to lovers. Le coppie che spesso sono al centro di queste storie, o perlomeno di quelle che conquistano i cuori dei lettori, non devono per forza essere tradizionali, eteronormative o fisiche (a proposito di coppie fisiche, le fanfiction sono state terreno di sperimentazione del genere erotico, spesso goffo perché scritto da autrici molto giovani, altre volte estremizzato e sterotipato) ma anche platoniche o amicali, come nella found family. Alcuni trope sono più controversi di altri. C'è ad esempio quello dell'age gap, in cui un protagonista è molto più grande o più piccolo del suo interesse amoroso, per non parlare di quello della gelosia estrema o dell'incesto. 

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Il caso Erin Doom

Quando si parla di casi editoriali derivati dal mondo della fanfiction (l'autrice Erin Doom ha condiviso a puntate i suoi primi due libri proprio sulla piattaforma Wattpad) è impossibile ignorare Fabbricante di lacrime, romanzo scritto e pubblicato nel 2021 e diventato, anche grazie al BookTok, il libro più venduto del 2022 in Italia. La storia è semplice: Nica e Rigel vivono in un orfanotrofio pieno di storie e leggende. La più misteriosa e affascinante e quella che riguarda un artigiano con gli occhi azzuri, colpevole di aver fabbricato tutte le angosce e le paure dell'uomo. Un giorno, i due ragazzi vengono adottati da una famiglia, insieme. Per qualche ragione, però, Rigel odia Nica, che dovrà imparare a farci i conti. Non vi diciamo a che trope fa riferimento questa storia, altrimenti rischiamo lo spoiler. 

Quando esce Fabbricante di lacrime?

Cosa succede quando una fanfiction diventa famosa? Viene pubblicata in forma di libro. E cosa succede quando un libro diventa il più venduto dell'anno? Ne viene tratto un film. È quello che è successo al Fabbricante di lacrime, che arriverà su Netflix il 4 aprile, diretto da Alessandro Genovesi e scritto insieme a Eleonora Fiorini. Nel cast Biondo, rapper e modello che ha partecipato al talent show Amici di Maria De Filippi, Caterina Ferioli, Alessandro Bedetti e Nicky Passarella. Il successo è assicurato, le critiche anche: sui social, già dall'uscita del primo trailer, i commenti si sono sprecati. C'è chi attende con ansia ed eccitazione, chi ha già da ridire sulla recitazione e sulla sceneggiatura, chi tratta con snobismo il prodotto nella sua totalità. In ogni caso, se ne parlerà ancora per un po'.

Qual è l'attrattiva?

Se inizialmente avrebbe avuto senso attribuire il successo di questo tipo di storie alla segretezza di cui sopra, all'emozione che derivava dal sentirsi parte di un gruppo scelto in cui scrivere e leggere liberamente, adesso che le fanfiction si trasformano in libri e in film, diventando casi da milioni di euro, questa motivazione decade. Perché, allora, si chiedono gli alti letterati affezionati al canone della letteratura classica, Erin Doom (e tutti gli altri) vendono così tanto? Perché sono al centro di TikTok, forza incredibile che decide i destini di tantissimi prodotti, quelli editoriali compresi? Forse perché sono semplici, scorrevoli, evidentemente appassionanti. Perché rientrano in schemi precisi, intrattengono senza grosse sorprese, fanno evadere e sognare. Perché rendono parte di una community online, sono infinitamente commentabili, se ne parla ovunque e non abbiamo voglia di sentirci da meno, di perderci nulla. A tutto questo, potrebbe aggiungersi una componente di libertà e rappresentazione. Provenienti da piattaforme senza censura, in cui tutto era lecito, nel passaggio all'editoria tradizionale queste storie cercano di mantenere lo stesso feel da spazio franco, depurato dai trope più scabrosi ma non da quelli erotici o considerabili cringe, con buona pace dei professori di letteratura.