Siamo tutti people pleaser?
Il significato dell'espressione nelle parole di psicologhe esperte (e qualche avvertimento)
16 Aprile 2024
Immaginate di andare al ristorante e di ordinare un hamburger senza salse e senza formaggio. Una volta arrivato la scoperta: maionese e cheddar ci sono eccome nel vostro panino. Cosa decidete di fare? Se la risposta è "per questa volta me lo mangio così, inutile scomodare la cameriera, il cuoco e la cucina intera" secondo TikTok potreste essere dei people pleaser. Ma cosa vuol dire? Come facciamo a capire se lo siamo e se questa cosa ci danneggia? Come sempre quando si parla di salute mentale e adiacenti, le diagnosi e le definizioni lanciate nel vento sui social vanno prese con un pizzico di diffidenza. Ecco perché abbiamo chiesto un parere a delle psicologhe esperte, che ci hanno aiutate a vederci più chiaro e a cercare un approccio più profondo e complesso.
Cosa significa people pleaser?
Il fenomeno del people pleasing - che si potrebbe tradurre liberamente con l'espressione "volontà di piacere alle persone" - venne indagato per la prima volta dalla psicologia sociale negli anni Settanta, ed è a oggi soggetto d’interesse per molti ricercatori e professionisti del settore. "Essere un people pleaser significa vivere cercando di far sentire l'altro il più a suo agio possibile, spesso a scapito del nostro stesso benessere. Questa tendenza a stare con gli altri può essere dovuta a tanti aspetti, molto spesso riconducibili alla nostra famiglia e ai modelli che abbiamo ricevuto crescendo" spiega la psicologa Francesca Picozzi.
Siamo tutti people pleaser? La parola alle esperte
Non prendiamoci in giro, tutti vorremmo piacere agli altri. Amiamo dare una bella impressione di noi e, a volte, per farlo cambiamo momentaneamente i nostri modi di agire o mentiamo sui nostri gusti personali. Sarà dunque vero che siamo tutti un po' people pleaser, in fondo? La psicologa Gaia Cavalleri pone l’accento sull’eccessività: "Un people pleaser si mostra eccessivamente disponibile e accomodante con gli altri per ottenerne l’approvazione. Queste persone hanno delle autentiche difficoltà nel saper dire di no, nel porre dei limiti agli altri, nel sapersi creare degli spazi personali, finendo così per accettare delle situazioni in cui non vorrebbero trovarsi o che non sono in grado di soddisfare e affrontare". Dalle sue parole capiamo che è sbagliato, dunque, generalizzare e trasformare in una diagnosi comportamenti sociali, spesso superficiali o naturali. Bisogna andare più a fondo.
Essere people pleaser è pericoloso?
Queste tendenze, infatti, di per sé non sono per forza problematiche, ma lo diventano nel momento in cui si presentano con costanza e pervasività e vanno a delineare un pattern ricorrente. Picozzi conferma, e ci ricorda che "non esiste nessuna forma di psicopatologia che prende questo nome. Possiamo invece dire che si attiene più alla dimensione della personalità, che si sviluppa nell’età adolescenziale per poi consolidarsi nell’età adulta". Come si fa a capire quando la cosa è ormai diventata patologica e cosa ha provocato questo pattern? La dottoressa Cavalleri è piuttosto diretta: "Non è possibile individuare una causa univoca che porta le persone ad assumere determinati atteggiamenti. Tra i possibili fattori abbiamo una bassa autostima o la presenza di disturbi con matrice ansiosa. A lungo andare le persone che presentano questi atteggiamenti accantonano sempre di più i propri bisogni, i propri sentimenti e le proprie emozioni pur di compiacere gli altri. Questo potrebbe causare un grande stress, un peggioramento dell’ansia, un senso di frustrazione e un generale impatto negativo sulla propria vita".
@francescapicozzipsico Per voi chi è questo parente? #francescapicozzipsico #salutementale suono originale - Francesca Picozzi Psico
Attenzione al people pleasing (e agli atteggiamenti superficiali)
La dottoressa Picozzi ci invita a riflettere, perché se questo modo di essere e di vivere le relazioni compromette l’equilibrio della nostra quotidianità - soprattutto per quanto riguarda l'instaurare rapporti con gli altri in modo sereno - la cosa migliore e più utile da fare è capirne il motivo. "Da psicologa non posso che caldamente consigliare di parlarne con un professionista della salute mentale", conclude la psicoterapeuta. Il people pleasing è stato trasformato dai social network, assumendo l’aspetto di un meme o di un trend ironico, che ignora le radici profonde e le modalità di risoluzione di un atteggiamento che, a lungo andare, può dimostrarsi quasi autolesionista. Da un lato questo può contribuire ad ampliare la conoscenza dal tema, ma dall’altro ci può allontanare da esso, o peggio, sminuirlo e mascherarne l'importanza dietro battute superficiali.