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E se fossero i profumi a decidere le nostre prossime vacanze?

Tutto sul turismo olfattivo, nuovo trend in fatto di viaggi

E se fossero i profumi a decidere le nostre prossime vacanze? Tutto sul turismo olfattivo, nuovo trend in fatto di viaggi

I ricordi di un viaggio si possono imbottigliare. Distillati in poche gocce, racchiudiamo in un flaconcino i campi di lavanda del sud della Francia, le scogliere d’Irlanda, le strade di piene di gente di New York o il basilico della Liguria. Ogni tanto togliamo il tappo e ci lasciamo trasportare indietro a quando eravamo lì, immersi in panorami mozzafiato o persi nei bassifondi. E se, invece, di souvenir della memoria da rivivere una volta tornati a casa, rendessimo quelle essenze il centro dei nostri viaggi? Se fosse l'odore pungente dello iodio e delle alghe nelle dune delle Fiandre, l’aroma dei limoneti ischitani o l’invitante profumo di crêpes dolci e salate tra i vicoli di Montmartre a decidere se farci svoltare a destra o a sinistra, come se seguissimo delle mappe sensoriali che tracciano la distribuzione degli odori in una città? Allora il nostro vagare diventerebbe un’esperienza intrinsecamente emotiva e viscerale che racconta tradizioni, storie dimenticate, quotidianità, natura. Non solo viaggiare per ammirare le attrazioni locali. Non solo limitarsi a vedere, ascoltare, toccare, gustare, ma anche annusare usando il quinto senso come una bussola è l’idea alla base del turismo olfattivo. Così, dopo il turismo del sonno, sembra essere questo il nuovo trend del settore.

Cos'è il turismo olfattivo

Come è facilmente intuibile dal nome, il turismo olfattivo indica il viaggiare e visitare un luogo facendosi guidare dall'olfatto. Il profumo è al centro di tutto, determina la direzione degli itinerari, plasma quelli che saranno i ricordi e influenza con chi, cosa e come verremo a contatto durante il nostro peregrinare. Questo approccio sembra potenzialmente poter rendere le vacanze dei momenti multisensoriali guidati da una sorta di geografia emozionale in cui il sentore di menta può portarci a visitare un determinato monumento o la puzza di pesce marcio può farci imbattere in una persona piuttosto che in un’altra.

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Il potere dell’olfatto 

Come spiega Rachel Herz - neuroscienziata della Brown University ed esperta della scienza psicologica del profumo - l’olfatto è l’unico senso direttamente collegato alla memoria e ai centri di apprendimento emozionale del cervello. Tra i cinque sensi è quello più sviluppato, in grado anche a livello inconscio di evocare sensazioni, ricordi, immagini, catalizzando fino al 75% dei nostri stati d'animo quotidiani. L’insieme degli odori presenti in un’area o l'odore di una persona fanno scaturire in noi emozioni che generano ricordi piacevoli o spiacevoli, che ci riportano al passato e influiscono sul nostro mood. Questo accade perché gli stimoli olfattivi hanno un impatto diretto sul sistema limbico, il luogo dove risiedono l'amigdala, la ghiandola responsabile delle emozioni, e l'ippocampo, il responsabile della formazione dei ricordi.

L’olfatto definisce in maniera invisibile i momenti e i luoghi in cui viviamo

Adriana Madzharov, docente senior di marketing all’Università di Bath, ha analizzato come l’olfatto può influenzare il comportamento delle persone, compresi i viaggiatori. O, viceversa, può essere usato dai settori del turismo per influenzare i viaggiatori. Un concetto già sviluppato dal marketing sensoriale che studia come e dove diffondere un certo profumo nell’ambiente per renderlo più attraente. Ad esempio, i bagni e gli ingressi spesso profumano di limone, perché è diffuso nei prodotti per l’igiene, così associamo quelle note agrumate al concetto di pulizia. L’aroma di caffè fa sentire le persone più energiche e vigili, quindi sarebbe perfetto da spruzzare nelle sale conferenze degli hotel per migliorare le prestazioni cognitive dei viaggiatori d’affari. Le ricerche di Madzharov hanno anche dimostrato che i profumi possono avere effetti sulla percezione dello spazio da parte delle persone: quelli caldi come cannella e vaniglia danno una sensazione di vicinanza fisica, facendo sembrare gli spazi più occupati o più affollati; mentre quelli freschi come menta piperita e eucalipto hanno l’effetto contrario. 

Lost in the city - MILLER HARRIS

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175€
Dirty Heaven - BORN TO STAND OUT

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185€
Mandarino di Sicilia - PERRIS MONTECARLO

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Premier Figuier - L'ARTISAN PARFUMEUR

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160€
Sunrise - MONCLER

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Palermo - BYREDO

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Matin de Jade - INFINIMENT COTY

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Varanasi - MEO FUSCIUNI

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210€
Do Son - DIPTYQUE

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140€
Black Magenta - D.S. & DURGA

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245€

Paese che vai, profumo che trovi: le nuove destinazioni olfattive

Se compagnie di viaggio e hotel - ad esempio Marriott, Sheraton e Hilton - utilizzano già da tempo essenze precise o personalizzate come strumento di branding, un dettaglio riconoscibile a cui il cliente possa associare immediatamente la propria esperienza indimenticabile, ora lo fanno anche molti musei. Il Museo di Ulm, in Germania, insieme a un team del progetto di ricerca dell'UE Odeuropa, ha selezionato alcune opere d'arte che raffigurano elementi odorosi, come giardini in fiore o una tavola imbandita da far ricreare ai profumieri dell'International Flavours and Fragrances. Così, grazie al progetto Follow Your Nose, i visitatori possono annusare i quadri, facendo un’esperienza sensoriale di ciò che vi è raffigurato che va oltre la semplice vista. Il Museo di Amsterdam organizza il City Sniffers: A Smell Tour of Amsterdam’s Ecohistory, un tour guidato, con tanto di mappa da grattare e annusare con diversi odori storici, per sperimentare in modo diverso la città, passando dal tanfo dei canali all’invitante aroma di waffle. Altri esempi? Già nel 2010 il Club Med ha realizzato per i suoi clienti una stanza nella quale sentire i profumi delle destinazioni proposte nel catalogo come la vaniglia del Madagascar o le orchidee della Thailandia; mentre Versailles ha festeggiato il 400esimo anniversario della nascita dell'architetto dei giardini di Luigi XIV con l'apertura della Cour des senteurs, un'area dedicata alla cultura del profumo sviluppata insieme a Thierry Wasser, il naso di Guerlain, che comprende giardini fioriti e la Maison des parfums.

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Dove fare turismo olfattivo in Italia

Nella Penisola arabica c’è Via dell'incenso dell'Oman, in Marocco c’è la Valle delle Rose e in Italia? Le possibilità per farsi guidare dagli odori sono tante. Si può andare nella Costiera Amalfitana e percorrere il Sentiero dei limoni, un’antica mulattiera tra Maiori a Minori oppure partire per la Valle dei templi di Agrigento magari nel mese di marzo quando i mandorli sono in fiore. Restando in Sicilia , un’alternativa è il sentiero che sul Monte Tauro porta al Castello di Taormina, dove tutti i profumi della natura della Sicilia orientale si mescolano all’odore di salsedine. Le possibilità sono tante e tutte da scoprire, ma se non possiamo viaggiare fisicamente, possiamo visitare terre lontane grazie ai tanti profumi ispirati alle città o a luoghi specifichi, come la linea City Exclusives di Le Labo che ricreano il mood olfattivo di varie località del mondo, da Amsterdam e Parigi a Miami e Tokyo; come Mandarino di Sicilia di Perris Montecarlo con le note agrumate che avvolgono i sensi come se fossimo sull’isola del Mediterraneo; Dirty Heaven di Born to Stand Out, che cattura l'essenza del piacere, della gioia e dell'estasi del paradiso.