Poi la recitazione, che è il prossimo passo nella costruzione di una carriera sempre più solida: “Io sono molto esagerata nei miei modi di fare. La mamma da piccola mi diceva sempre che dovevo diventare un’attrice. Però una cosa così non la prendi mai in considerazione sul serio. A me piace stare davanti alle telecamere, mi piace parlare. Con la fama sui social sono arrivate le mail con delle proposte, mi chiedevano se mi andasse di tentare un provino. E quindi ho iniziato e poi mi sono iscritta a scuola di recitazione, ho incominciato anche a studiare. Dovrò continuare il mio percorso”. “Uno di questi provini mi ha portata su Netflix. Una cosa incredibile: mamma, sono su Netflix, ho fatto un film. Sono molto fiera di me, del mio percorso e di tutte le persone che mi hanno aiutata a fare questa cosa, perché ovviamente ci sono milioni di persone dietro di me”. Parlando di Netflix, ovviamente il discorso si sposta su Fabbricante di Lacrime, film tratto dal romanzo omonimo che ha conquistato milioni di spettatori. “Lavorarci è stato pazzesco. Quando guardi un film non sai quello che c’è dietro, provi a immaginarlo. Avevo questa idea del regista bacchettone, dell’ambiente in cui tutti ti giudicano perché ti dimentichi le battute. Invece è stata l’esperienza più felice della mia vita. È stato tutto bello, è venuto tutto naturale. I rapporti sul set sono stati forti e veri, ci siamo divertiti. Sono stata solo due settimane, non ero la protagonista, quindi l’ho vissuta in maniera leggera, bella. Definire leggera una cosa che è lavoro significa che ti piace tanto. Spero di avere tante altre esperienze così. Ho un sacco di aneddoti divertenti. Avevo paura di prendermi le ramanzine a volte, quindi mi portavo le caramelle sul set per addolcire un po’ tutti, da mangiare insieme. È una cosa molto Nicky”.
Ci viene da chiederci (e chiederle) se l’esperienza davanti alla fotocamera dell’iPhone abbia aiutato anche a stare davanti alla macchina da presa. Le cose, in realtà, sono molto diverse, e Nicky lo ha capito subito: “Quando registri con il cellulare ti puoi riguardare, puoi rifare il video tutte le volte che vuoi, dipendi totalmente da te stessa: sono io che decido come mi trucco, come mi metto i capelli, come deve essere la mia intonazione. In una situazione cinematografica è completamente diverso. Non vedi come stai venendo, è un totale affidarsi, cosa a cui non sono mai stata abituata. Non sono andata in panico totale però, anzi mi sono quasi tolta un peso che di solito gestisco io. Sono troppo perfezionista, fidarmi degli altri mi aiuta anche da un punto di vista personale”. Il personaggio, Billie, ha aiutato. “Lei è molto vicina a me. Quando mi stavo preparando per il provino ero emozionata, ho pensato ‘io amo questo personaggio e voglio farlo al meglio perché sono io, e se non mi viene bene questo forse la recitazione non è la mia strada’. Allora sono andata alla mia scuola di recitazione, dalla mia insegnante e le ho chiesto di seguirmi mentre mi preparavo. Siamo state in videochiamata un po’ di giorni, abbiamo parlato, l’abbiamo provata tantissime volte questa parte. Ci tenevo, ho raccolti i pareri. Il provino è andato bene, sono uscita e ho pensato sono felice di quello che ho fatto. Era la prima volta che mi succedeva”. Ma la comfort zone, ormai l’abbiamo capito, non appaga Nicky, che vuole crescere e superarsi sempre di più, come persona e sul lavoro: “Voglio fare personaggi che non sono Nicky. So che so fare me stessa, vorrei provare ad andare al di fuori, a scoprire cose nuove. Una volta una persona mi ha detto che ha scoperto un sacco di lati di sé interpretando personaggi molto diversi. Quindi magari in un personaggio che ti è opposto, che è il contrario di te, trovi qualcosa di te, una piccolezza, e la scopri perché la vedi in quel personaggio. Vorrei provare questa cosa. L’ho già provata, ma la vorrei provare di più, a tutti i costi. Ho voglia di mettermi in gioco, di studiare, di imparare, di scoprire e scoprirmi”.