Siamo ancora qui a parlare di malattie sessualmente trasmissibili
I dati sono preoccupanti, soprattutto tra i giovani
28 Giugno 2024
Siamo nel 2024. Le macchine volano, l'Intelligenza Artificiale genera interi trailer cinematografici al costo di chissà quante risorse naturali, che tanto stanno finendo in ogni caso, ci portiamo dietro ogni giorno della nostra vita un congegno che ci permette, con un paio di tap, di accedere a tutta la conoscenza del mondo in 2 secondi, basta imparare a distinguere cosa è vero e cosa è falso, le informazioni scientifiche da quelle pseudoscientifiche. Ci si aspetterebbe - soprattutto da un Paese che si vanta di essere al passo con la contemporaneità e che si trova senza ombra di dubbio nella parte fortunata del mondo - che le malattie a trasmissione sessuale fossero non dico debellate, ma rarissime. Purtroppo, la realtà è più complessa e più difficile, e parla di abbandono e di disinformazione, di un Governo che non vuole assolutamente introdurre l'educazione sessuale nelle scuole, che ha paura di parlare di sesso e di prevenzione. E i risultati (o per meglio dire i danni) sono misurabili.
Malattie sessualmente trasmissibili: la situazione in Italia
Barbara Suligoi, direttrice del Centro Operativo AIDS dell'Istituto superiore della Sanità, ha dichiarato in occasione della XVI edizione di ICAR (Italian Conference on Aids and Antiviral Research) che i dati del 2022 sull'Italia mostrano un incremento delle Infezioni Sessualmente Trasmesse, soprattutto tra i giovani. "Per la gonorrea sono stati segnalati al sistema sentinella circa 1.200 casi, che rispetto agli 820 del 2021 implicano un aumento del 50%. Per la sifilide, siamo passati da 580 casi del 2021 a 700, con un aumento quindi del 20%. Questa crescita nei numeri non è solo un effetto della maggiore socializzazione che si è verificata dopo le fasi più acute della pandemia da Covid-19. Questo aumento si riscontra anche rispetto al 2019, quando i casi di gonorrea erano stati 610 (quindi rispetto ad allora sono aumentati del 100%), mentre quelli di sifilide erano 470, incrementati quindi di oltre il 50%. Anche sulla clamidia il riscontro è analogo: dagli 800 casi del 2019 si è giunti nel 2022 a 993, con un aumento del 25%" spiega. "L'aspetto più rilevante è il coinvolgimento giovanile, in particolare le ragazze under 25: la prevalenza della clamidia tra le giovani di questa fascia d'età è del 7%, mentre sopra i 40 anni è appena 1%. In 3 casi su 4 l'infezione è asintomatica, quindi molte ragazze non se ne accorgono per lungo tempo", conclude.
Un problema di informazione
Secondo Suligoi, il problema parte dal reperimento delle informazioni e dalla mancanza di educazione sul tema della prevenzione: "I giovani spesso non sanno dove reperire le informazioni e dove eseguire i necessari controlli, non si recano regolarmente presso uno specialista come avviene in età adulta con il ginecologo e l'andrologo. Inoltre, spesso si informano sul web, con fonti approssimative se non fuorvianti". "Questi elementi avviano un circuito di non consapevolezza, che aumenta esponenzialmente nei momenti di socialità, in cui si abbassa la soglia della prudenza, con la perdita delle inibizioni e delle protezioni. Inoltre, alcuni ragazzi fanno uso di droghe o di chemsex, ma, considerando queste attività occasionali, non le ritengono, erroneamente, situazioni di rischio. Servirebbe quindi una maggiore informazione, un'educazione all'affettività a livello scolastico, percorsi chiari sul territorio per chi abbia bisogno di una consulenza tempestiva in caso di sospetto di aver contratto una IST" conclude, in maniera esaustiva ma non per questo meno allarmante. Anche perché, i percorsi chiari sul territorio non ci sono.
@eleonoralanzerotto Rispondi a @ippodrillorosa come si curano le malattie sessualmente trasmissibili? #imparacontiktok #educazionesessuale #ostetrica #informazione suono originale - Eleonora Lanzerotto Ostetrica
Consigli e risorse utili per la prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili
Se siete adulti e consapevoli, una buona idea potrebbe essere spiegare la prevenzione e cosa fare in caso di dubbi e perplessità sulla propria salute sessuale alle persone più giovani e inesperte della vostra vita, senza tabù e senza giudizio, rimanendo più neutri e informativi possibili. Il passo successivo è battersi per l'istituzione di corsi di educazione sessuale affettiva e nelle scuole, per la creazione di campagne di prevenzione, per la formazione di psicologi, sessuologi e ginecologi pronti a rispondere a ogni domanda senza allontanare o intimorire. Se invece non siete sicuri su cosa fare, prima di imbarcarvi in qualsiasi comportamento di natura sessuale (anche il sesso orale!) è bene verificare di stare bene, fare dei test specifici e chiedere al partner (se è occasionale a maggior ragione) di fare lo stesso. Cercate, sempre, di chiedere al vostro medico, di scindere le informazioni verificate da quelle non verificate, di non mettere a rischio voi stessi e gli altri.