Valeria Angione: "Il teatro è il mio motore, è quello che ho dentro"

Avete presente la giovane donna divertente e un po' caustica, con i capelli lisci e mori e la marcata cadenza napoletana, che spesso incontrate mentre scrollate i reel su Instagram o i video su TikTok, che affronta con ironia e con vivacità temi generali e relatable, con un focus sulla vita da giovane donna? Si chiama Valeria Angione, è nata nel 1995 e abbiamo avuto il piacere di accoglierla sul nostro set, per una chiacchierata. 

"Ho iniziato nel lontanissimo 2015. Lontanissimo perché in dieci anni le cose cambiano. Ho aperto la mia pagina su Facebook e ho iniziato a fare dei video in cui raccontavo l'universitario medio. Ai tempi studiavo Economia e Commercio e mi sentivo un po' in crisi, un po' come tutti gli universitari. Ho fatto sempre teatro nella mia vita ma parallelamente volevo fare anche l'università, perché avevo l'ansia che il teatro potesse non diventare un lavoro. I social mi hanno aiutata ad essere finalmente me stessa. Grazie a quei video la community ha iniziato ad ingrandirsi. Con l'arrivo delle storie su Instagram non ero più la ragazza dei video, ero diventata Valeria: le persone hanno iniziato a crescere con me. Ci sono persone che davvero mi seguono da nove anni, loro sono parte della mia vita e io della loro. È stato tutto molto naturale". E, come si dice, il resto è storia.

"Non ho mai voluto che questo diventasse un lavoro, non pensavo che la community potesse diventare così grande. Volevo avere una finestra, un modo per far capire al mondo che potevo fare l'attrice. Speravo che qualcuno mi guardasse e decidesse di dami un'opportunità. Non esisteva il lavoro di influencer, però alla fine il cerchio si è chiuso e i social mi hanno portato dove volevo arrivare: al teatro". E anche se Valeria, in questi anni, ha scritto un libro e ha debuttato al cinema, alla fine torna sempre lì: "Fa tutto parte della stessa torta, fa tutto parte di me, ma la fetta più grande è il teatro, è lui il motore. Il teatro è il mio modo di vivere, l'ho sempre avuto dentro".

Parlando di questo tema, che chiaramente la tocca molto da vicino, ci fa qualche spoiler sul suo prossimo spettacolo, che la porterà nei teatri di tutta Italia a partire da novembre: "È giusto percorrere più strade, soprattutto per la nostra generazione. Chi ha detto che dobbiamo averne soltanto una? Chi ci vieta di avere più sogni? Questa è una parte del mio monologo finale, perché la mia fonte di ispirazione principale sono io. Mi sto avvicinando ai famosi 30 anni, quindi lo spettacolo è la storia di una ragazza che si trova a essere grande, e parla delle pressioni della società, che ti obbliga a fare delle scelte perché altrimenti sei indietro o in ritardo. Che ti obbliga a fare tutto entro i 30 anni, perché poi sei out. Allora ho pensato: proviamo a raccontare che non è vero, che ci sono tantissime cose che si possono fare anche dopo, che possiamo prendere strade diverse, realizzare i nostri sogni. Non c'è un tempo giusto" e poi aggiunge: "È uno spettacolo comico, che ironizza sulle paure dei trentenni, di noi che ci sentiamo ancora bambini. Poi si balla sulle canzoni della nostra adolescenza. È anche un salto indietro nel tempo".

Il teatro la porta in mezzo alla gente, a conoscere le persone che la seguono sui social. "Fa sempre un certo effetto" ammette. "Il mio primo tour teatrale l'ho fatto nel 2022 e me lo sono tatuato. Vedere le persone che mi avevano sempre seguito è stato pazzesco, è proprio un'altra cosa. Vedere le persone applaudire è una cosa impagabile, che non dimenticherò mai. È questo che voglio dalla vita, queste emozioni che non si possono vivere tutti i giorni". E nel futuro, infatti, non vede altro che continuare a fare quello che fa, a salire sui palchi, a incontrare la gente, e lo farà a novembre con Binario 29¾.

A contribuire a questa voglia di stare in mezzo alla gente, sicuramente, sono anche le sue origini napoletane. "Napoli e il dialetto napoletano sono tutto quello che sono, il mio sangue, la spinta per fare l'attrice. Il dialetto ha un ritmo diverso, è più bello all'orecchio, da ascoltare. È il segreto del successo di Geolier, secondo me, ma ce lo insegnavano anche Troisi, Totò, Eduardo. Durante lo spettacolo non parlo solo in napoletano, perché giro l'Italia. Però mi rendo conto che alle persone piace, sono più felici. Napoli è uno stile di vita, e io senza la mia terra non sarei nessuno. Quando non ci sono è come se mi mancasse un pezzo di cuore. Avrei potuto trasferirmi a Milano, sarebbe stato più facile con il mio lavoro. Ma ho deciso di restare a Napoli".

Non è tutto rose e fiori, e nella sua carriera, ci ha confidato, le è capitato di sentirsi discriminata, soprattutto in quanto giovane donna, ma questo non l'ha fermata. A una persona giovane che vorrebbe intraprendere un percorso simile al suo, di conseguenza, dice: "Credi in te stesso e provaci. Sono cose banali ma vere. Quando ti sembra che le porte si chiudano è difficile andare avanti. Se non riesci a realizzarti io ti capisco, perché anche io ero così, anche io mi sentivo una formichina in un prato gigante. È difficile e continuerà a esserlo, però il tuo sogno potrebbe avverarsi domani e se ti arrendi oggi non lo vedrai. Quindi tu provaci, magari domani è il giorno. Se ci credi pubblica più che puoi, fregatene di tutti, dei giudizi. Fallo e basta".

In ultimo, una battuta sul beauty e sul make-up. "In questo periodo non posso rinunciare alla crema solare, mettetevi tutti la crema solare, veramente" esclama. "Faccio una skincare abbastanza basic: doppia detersione, crema idratante, contorno occhi e stop. Per quanto riguarda il make-up, il mio prodotto must have è il mascara. Per il palco, invece, ho un truccatore", chiude con un occhiolino, e noi siamo conquistate.